Il pm di Bari Isabella Ginefra ha chiesto condanne a 5 anni di reclusione e a 4 anni e 6 mesi di reclusione rispettivamente per il giudice Aldo D’Innella – accusato di abuso d’ufficio e falso – e per Elvira Bellomo – accusata di corruzione in atti giudiziari – segretaria della Seconda Sezione della Commissione Tributaria Regionale pugliese di cui D’Innella era presidente.
Le richieste di condanna sono state avanzate nell’ambito del processo con rito abbreviato sulla vicenda delle presunte sentenze pilotate presso le Commissioni Tributarie provinciale e regionale. La Procura ha chiesto anche il rinvio a giudizio per il commercialista barese Donato Radogna.
Il pm e i difensori stanno discutendo in queste settimane le posizioni dei 40 imputati (9 dei quali hanno scelto l’abbreviato) dinanzi al gup Alessandra Piliego. I reati contestati, a vario titolo, agli imputati, tra giudici, commercialisti, avvocati, funzionari delle Commissioni Tributarie e imprenditori, sono corruzione in atti giudiziari, falso, rivelazione del segreto d’ufficio, infedele dichiarazione dei redditi, riciclaggio, favoreggiamento personale, abuso d’ufficio, truffa, millantato credito e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
Nel procedimento sono costituiti parti civili Agenzia delle Entrate, Ministero delle Finanze ed Equitalia. Il processo proseguirà il prossimo 16 giugno con la discussione della posizione di tre imputati, tra cui l’allora presidente dell’ordine dei commercialisti di Bari Giorgio Treglia. La sentenza è prevista per il 27 giugno. L’indagine, avviata nel 2008, portò nel novembre 2010 e poi nel maggio 2012 all’arresto di 23 indagati. Tra questi i giudici D’Innella e Oronzo Quintavalle.
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