Gibbanza 3, indagato il nuovo rettore

di GABRIELLA DE MATTEIS  e GIULIANO FOSCHINI – repubblica.it

C’è un terzo stralcio dell’ inchiesta “Gibbanza” e, fra i 21 indagati, spunta un nome eccellente. È quello di Antonio Uricchio, nuovo rettore dell’ Università di Bari. Il provvedimento porta la data del 16 gennaio ed è firmato dal procuratore Antonio Laudati e dal sostituto Isabella Ginefra.

Le accuse sono a vario titolo di corruzione continuata in atti giudiziari, abuso di ufficio, rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio. Lo stralcio nasce dalle dichiarazioni di Oronzo Quintavalle, l’ ex giudice tributario che dopo l’ arresto ha cominciato a collaborare con la magistratura. L’ INCHIESTA Gibbanza non è finita. Esiste un terzo stralcio ed ha già 21 indagati. Uno dei quali assai eccellente: il nuovo rettore dell’ Università di Bari, Antonio Uricchio. Il provvedimento porta la data del 16 gennaio scorso ed è firmato dal procuratore Antonio Laudati e dal sostituto Isabella Ginefra. Lo stralcio nasce dalle dichiarazioni di Oronzo Quintavalle, l’ ex giudice tributario che dopo l’ arresto ha cominciato a collaborare con la magistratura. Dichiarazioni sulle quali sta continuando a lavorare il nucleo di polizia tributaria della guardia di Finanza. Il caso Uricchio riguarda una sentenza sulla Ingross Levante, un’azienda di Molfetta difesa proprio da Uricchio insieme con il commercialista Gianluca Guerrieri. La sentenza, è l’ ipotesi accusatoria, sarebbe stata scritta proprio dai difensori. Questo per lo meno racconta Quintavalle. ” Fu Guerrieri mette a verbale l’ormai ex giudice tributarioa dirmi che era disponibile a predisporre la sentenza. Pertanto io acconsentendo gli consegnai un fac-simile di una mia sentenza, affinché lui seguisse lo schema nella redazione della sentenza Ingross. Io non ho mai letto né i motivi di appello e neppure la motivazione della sentenza. Ho firmato la sentenza stampata nel mio studio senza leggerla. Avevo massima fiducia nelle capacità del collega Guerrieri e anche del professor Antonio Uricchio codifensore del Guerrieri. Io immaginavo che anche Uricchio in quanto codifensore avrebbe cooperato alla redazione della sentenza, ma non ne ho certezza“.

A sostegno delle sue dichiarazioni, Quintavalle ha consegnato una pen drive all’ interno della quale è stato trovato un file fotocopia della sentenza. “La sentenza – dice Quintavalle – mi venne consegnata nel seguente modo: una parte su una chiavetta Usb che mi fu consegnata dal Guerrieri, chiavetta pen-drive di colore arancione che su mia indicazione fu da voi rinvenuta nella mia abitazione di via Dalmazia all’ interno di un porta cioccolatini”. Ma chi ha scritto quel file? È questa la domanda a cui sta cercando di rispondere la Finanza. Uricchio, interrogato, ha detto di non saperne nulla. Che aveva sì un computer che gli aveva regalato Guerrieri, ma che scambiavano soltanto mail e mai si è parlato di una sentenza. La Finanza ha però scoperto che il file trovato sulla chiavetta “è stato creato con licenza intestata al professor Uricchio in data 4 marzo 2009”.

Sul computer di Quintavalle invece “è stato trovato un ulteriore file creato in data 30 marzo, autore della creazione sempre il professor Uricchio”. «Io sono tranquillissimo, se avessi temuto non mi sarei mai nemmeno candidato», spiega oggi il rettore. «Il professore commenta invece il suo legale, Vito Mormando – è totalmente estraneo all’intera vicenda, così come ha ampiamente potuto dichiarare in sede di interrogatorio davanti al pubblico ministero. È invece importante evidenziare che il pm ha adottato un provvedimento pacificamente diverso rispetto alle altre posizioni processuali. E infatti, mentre nei confronti degli altri indagati il pm ha scelto di adottare il provvedimento di chiusura delle indagini, che di solito prelude a una richiesta di rinvio a giudizio, nei confronti del professore invece è stato emesso un provvedimento di separazione processuale»

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