Chi siamo

Siamo un gruppo di cittadini che si fanno portatori di una esigenza collettiva di partecipazione alla vita democratica della città. Proveniamo da percorsi diversi: molti di noi non sono mai stati iscritti ad alcun partito, altri hanno un trascorso politico o associativo all’insegna del volontariato. Quelle stesse realtà che costituiscono da sempre la base e il flusso ininterrotto di attività e mobilitazione sul territorio. Un gruppo, quindi, eterogeneo che vede nelle differenti esperienze un punto di forza per meglio riconoscere e risolvere le questioni che riguardano il bene comune. Siamo indignati per il declino morale inarrestabile della nostra città. È anche evidente l’imbarazzo e il disorientamento di una gran parte dell’elettorato di centro-sinistra che non si riconosce nella politica delle alleanze che la sua classe dirigente ha sostenuto fino a oggi. Non siamo più disposti a rilasciare deleghe in bianco, né a condividere un modo di fare politica caratterizzato da logiche consociative, dai trasformismi, da un consenso clientelare e da comitati d’affari che feriscono la dignità e l’operosità della nostra città.

Come vediamo MOLFETTA

Smarrito il senso di comunità. II tessuto sociale della nostra città è oggi caratterizzato da una preoccupante caduta del senso di appartenenza a una comunità. I comportamenti quotidiani di gran parte dei cittadini, come quelli di molti politici, appaiono sempre più orientati al conseguimento dì un tornaconto personale, piuttosto che alla ricerca del benessere di tutti. Se non si recupera l’orgoglio di essere nati, di vivere in questa città e il desiderio dì farne un luogo in cui sia piacevole stare, il futuro di Molfetta non sarà roseo.

Analisi economica. I dati economici della città non prospettano segni di ripresa nell’immediato futuro e, qualora non si intervenisse con forti proposte di cambiamento, si corre il rischio di scivolare in una fase di declino inarrestabile. Nell’ultimo decennio le amministrazioni comunali, alternatesi al governo della città, hanno incentrato le loro politiche di rilancio socio-economico prevalentemente sulla zona ASI (Area di Sviluppo Industriale), sulla base di discutibili Piani d’Insediamento Produttivi (PIP). Oggi è facile riscontrare come, a fronte di un vasto saccheggio del territorio agricolo (512 ettari), buona parte delle aspettative economiche e occupazionali, relative a tale area, siano state largamente disattese. II rapporto tra insediamenti produttivi e addetti occupati è estremamente basso. Ad esclusione del solo comune di Giovinazzo, la percentuale di occupati nel settore manifatturiero e nell’industria (21,6%) è il valore più basso di tutta la provincia di Bari. Molto è da imputare all’incapacità di numerosi amministratori di favorire la crescita e lo sviluppo delle attività imprenditoriali. L’assenza di infrastrutture, urbanizzazioni, servizi essenziali, la mancata istituzione di centri d’ascolto, oltre che di un coordinamento per andare incontro alle esigenze del mondo imprenditoriale, ha reso sempre più difficoltoso lo sviluppo. Soffrono di un pesante declino anche quelle attività più tradizionali come l’agricoltura, la pesca e il commercio in favore di interessi forti esercitati dai gruppi che si occupano della grande distribuzione (centri commerciali). Da non sottovalutare i fenomeni di infiltrazioni criminali che, attraverso attività estorsive e speculative, soffocano lo sviluppo e la crescita di tutte le attività. economiche sane.

Tale situazione spiega perché Molfetta subisce una forte emigrazione, soprattutto tra le fasce più giovani di cittadini, anche quando questi ultimi hanno raggiunto alti gradi di istruzione o specializzazione. La popolazione in questo modo tende all’invecchiamento, con tutte le conseguenze collegate al fenomeno. Solo il settore dell’edilizia può vantare una crescita di occupati nell’ordine del 40% negli ultimi 5 anni, sebbene si tratti di lavoro precario o a tempo determinato. La piaga del “lavoro nero”, inoltre, rende schiavi tutti quei lavoratori che hanno deciso di adattarsi alle scarse possibilità che la nostra città offre, rinunciando a diritti essenziali e a ogni garanzia per il proprio futuro. Con l’approvazione del nuovo Piano Regolatore Generale (PRG) si è dato avvio all’edificazione di nuove zone d’espansione, senza privilegiare quei lavori di urbanizzazione (reti idriche, fognarie, elettriche, telefoniche) indispensabili per concedere ì requisiti minimi di abitabilità. Una volta completati gli stabili, numerose famiglie o singoli acquirenti non hanno potuto prendere possesso dei propri appartamenti e in molti sono stati costretti a sostenere contemporaneamente il costo dell’affitto di casa, più le spese per il mutuo della nuova abitazione.

Ambiente Negli ultimi tempi l’ambiente, anziché essere considerato un patrimonio comune da salvaguardare, è stato inteso come un bene esclusivo da assegnare al miglior offerente. Un esempio su tutti è rappresentato dalla massiccia privatizzazione delle spiagge, perpetrato dall’attuale amministrazione di centro-destra, che ha comportato in questi ultimi 5 anni una progressiva riduzione dei tratti di costa lasciati al libero accesso pubblico.

Politiche sociali. Le difficoltà legate all’economia, fin qui esposte, si ripercuotono in modo diretto sul tessuto sociale della città. Le esigenze legate a famiglie bisognose o soggetti deboli come anziani, immigrati, persone non autosufficienti etc. vengono attualmente arginate in modo poco efficace attraverso la distribuzione “a pioggia” di risorse sempre più esigue. Ci vorrebbero, invece, interventi maggiormente rnirati per andare a fondo nei problemi.II prezioso lavoro di molte associazioni di volontariato, meritevolmente attive sul territorio, si è spesso sostituito ai compiti delle istituzioni, le quali hanno concesso privilegi esclusivi solo ad alcune fra tali associazioni.

Responsabilità. È quanto mai evidente l’assenza di una classe dirigente credibile e competente, mentre se ne è accresciuta una più propensa a tessere rapporti clientelari o a ricorrere al voto di scambio che non a risolvere i problemi degli strati più deboli della società. Da queste attitudini sono nate collusioni di tipo affaristico-finanziario, che oggi rappresentano delle vere e proprie lobby di potere per nulla staccate dal ceto politico. Molfetta soffre di un isolamento economico, politico e sociale perché chi ha amministrato finora non ha avuto la consapevolezza che il nostro territorio fa parte di un contesto più ampio, in cui esistono interazioni con comuni limitrofi, provincia e regione. Ci risulta impossibile pensare che il ritorno in grande stile di personaggi appartenenti ad una vecchia stagione politica, causa di molti danni -­nella nostra città, sia capace di risolvere i numerosi problemi. Né, tanto meno, ci si può affidare ai soliti mestieranti della politica, pronti a cambiare casacca in base all’opportunismo del momento, rendendo vana quella regola dell’alternanza fondamento di ogni buon sistema democratico. La politica intesa come gestione esclusiva di pochi, ha fatto aumentare in modo considerevole le distanze tra cittadini e i propri rappresentanti.

COSA PROPONIAMO

Partecipazione e condivisione. Risulta impossibile adattarsi alle circostanze a molti di coloro che si sentono partecipi della vita della comunità molfettese e vogliono essere portatori di valori di giustizia sociale, uguaglianza, solidarietà e tolleranza. È naturale elaborare e condividere idee che possano contraddistinguere quei tratti di reale cambiamento. Non ci sembra impossibile, invece, restituire al cittadino non solo il potere di esercitare liberamente i propri diritti, ma anche quella identità politica che si esprime nella partecipazione alla vita democratica, determinando ognuno nel suo piccolo le “sorti” della città. Vogliamo restituire al voto del cittadino il significato di una scelta politica consapevole, in contrapposizione all’incivile “voto di scambio”. Per queste ragioni, proponiamo un modello di sviluppo economico, sociale e civile della città che ne garantisca il futuro. Un modello di sviluppo che per essere concreto, accessibile a tutti e verificabile nel tempo dalla comunità. Proponiamo la creazione di luoghi di confronto permanenti che garantiscano il dialogo continuo tra i cittadini e le istituzioni. Vogliamo attivare tutti quegli istituti di partecipazione (referendum consultivi, forum cittadini, comitati circoscrizionali etc.) che sono stati già pensati, ma mai concretamente praticati e idearne di nuovi.

Proponiamo, insomma, di liberare la politica dai suoi ingarbugliati schemi, dai personalismi e dagli egoismi, per costruire dal basso il “bene comune”.

E’ giunta l’ora di riprendere il cammino, convincere gli indecisi, far venire dubbi ai convinti e allargare il bacino della partecipazione.

Molfetta , 2006

 

2 Risposte a “Chi siamo”

  1. Persevera nella crescente insicurezza in questa città la delinquenza in ogni sua forma ed in particolare nello spaccio in forma discreta di stupefacenti e del gioco d’azzardo
    in locali pubblici frequentati dal meglio della moralità.
    E’ questo avviene in bar del centro cittadino . Le forze dell’ordine sono a conoscenza o preferiscono ignorarare.

  2. Il livello di civiltà di una società si misura valutando l’interesse e l’attenzione verso le
    categorie più deboli.
    Succede che a Molfetta vengono chiusi a seguire ed in poco tempo il centro per gli
    anziani e quello per disabili.
    L’allungamento della vita comporta inevitabilmente un nuovo costo per la società che ha il dovere di garantirne i bisogni.
    I disabili rappresentano un carico morale e gestionale per molte famiglie tragicamente insostenibile specie se si delibera una retta di 700 Euro .
    Queste scelte politiche rappresentano incapacità ed arretratezza per una classe
    politica che Molfetta non merita.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito o eseguendo lo scroll della pagina accetti l'utilizzo dei cookie della piattaforma. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo. Altervista Advertising (Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.) Altervista Advertising è un servizio di advertising fornito da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. Dati Personali raccolti: Cookie e varie tipologie di Dati secondo quanto specificato dalla privacy policy del servizio. Luogo del trattamento: Italia – Privacy Policy: https://www.iubenda.com/privacy-policy/8258859 Altervista Platform (Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.) Altervista Platform è una piattaforma fornita da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. che consente al Titolare di sviluppare, far funzionare ed ospitare questa Applicazione. Dati Personali raccolti: Cookie e varie tipologie di Dati secondo quanto specificato dalla privacy policy del servizio. Luogo del trattamento: Italia – Privacy Policy: https://www.iubenda.com/privacy-policy/8258716

Chiudi