Il presidio di Cala Sant’Andrea, cominciato nella mattinata del 12 agosto alle 12.30 da parte dei Carabinieri, Guardia Costiera e Polizia Locale, ha dato i suoi frutti; per la prima volta negli ultimi dieci anni nei giorni precedenti a ferragosto non si sono insediati accampamenti e bivacchi con pernottamenti a seguito. Questo è un dato di fatto oggettivo di cui dovrebbero prendere atto tutti i precedenti amministratori; con questo, però, non vogliamo attribuire meriti all’Ordinanza anti-bivacco del sindaco Minervini, perché anche lui negli 4 anni non è riuscito a evitare gli accampamenti nonostante le ordinanze. Quest’anno per la prima volta il coordinamento e la presenza di Carabinieri, Guardia Costiera e Polizia Locale ha permesso di interrompere questa indecorosa e tribale consuetudine. Può anche darsi che ci siano stati concomitanti ordini anti-assembramento e sanitari, motivi di ordine pubblico o altri motivi, ma certo è che fino a mezzanotte di ieri 14 agosto tende non se ne sono viste. Non abbiamo ricevuto report di questa giornata in corso ma un solo piccolo incidente di percorso avvenuto ieri sera.
Mentre la zona era presidiata, dalle ore 18.00, da agenti di Polizia Locale con l’auto di servizio posizionata all’entrata di Cala Sant’Andrea, tra il Duomo e la Capitaneria, alle 21:45 è partita la provocazione. Improvvisamente, tra lo stupore e lo spavento dei presenti e dei residenti, dal piccolo molo perimetrale della Cala è partito l’ennesimo fuoco d’artificio. Gli agenti non hanno fatto nulla, è tornata a breve la normalità e alle 22.30 circa l’auto della Polizia Locale è andata via. L’episodio, per fortuna isolato, rispetto alla tenuta generale della situazione impone ancora una volta una riflessione.
Abbiamo più volte denunciato le esplosioni dei fuochi d’artificio quasi quotidiane; una di queste è avvenuta in presenza del sindaco e numerose altre autorità presenti all’inaugurazione di Piazza Immacolata, ma ancora oggi non abbiamo ricevuto dal Sindaco o dal comandante della Polizia Locale alcun riscontro. Speriamo che il sindaco non consideri anche questi fenomeni, come per le aggressioni di Piazza Paradiso, fatti privati e quindi non meritevole di attenzione e risoluzione da parte del responsabile della sicurezza dei cittadini e di una comunità, qual è il Sindaco.
