Ore 12.30 blitz anti-bivacco di Carabinieri, Polizia Locale e Guardia Costiera

Per qualcuno dei “villeggianti” era l’ora di pranzo che hanno consumato nascosti sotto gli ombrelloni e asciugamani, per gli altri che si preparavano a farlo, la gita a Cala Sant’Andrea è finita in anticipo. La sequenza delle foto mostra ciò che è accaduto dalle 12.30 alle ore 13.00 dell’11.08.2021 quando 15 uomini, di cui 5 Carabinieri, 7 militari della Guardia Costiera e 3 Agenti della Polizia Locale, hanno intimato ai presenti di smantellare il bivacco. Certo, un tale spiegamento di forze potrebbe sembrare eccessivo per un accampamento che ancora non era entrato nel vivo della sua attività. Infatti, contrariamente a quanto scritto da qualche network locale, questa non era attività di prevenzione rispetto all’ordinanza anti-bivacco del Sindaco n. 53403 del 5.8.2021, ma era la parte finale di un braccio di ferro durato parecchi giorni tra alcuni residenti di Cala Sant’Andrea, forze dell’ordine e “villeggianti”. Tra l’altro dopo gli ultimi fatti di Piazza Paradiso c’è in città un brutto clima e le forze dell’ordine cercano di evitare ogni tipo di assembramento in particolari luoghi. Sembra quasi che covi sotto la cenere qualcosa che potrebbe rappresentare un pericolo per la pubblica incolumità. 

Per fortuna, almeno per ora, ha vinto lo Stato che, quando vuole, sa far rispettare le regole in una città dove si è perso il senso della legalità. Da quando è cominciato il caldo torrido, i residenti oltre a non dormire per il caldo, come tutti noi altri mortali, hanno avuto la compagnia di musica ad alto volume, e a volte fuochi d’artificio, ben oltre la mezzanotte. Sabato scorso e domenica 7 agosto non si riuscivano più a contare le telefonate che i cittadini hanno fatto al 112, Capitaneria e Polizia Locale per chiedere l’intervento in Cala Sant’Andrea per sciogliere gli abusivi della “controra” molfettese e della notte. Il blitz di ieri mattina 11 agosto è il risultato di una serie di richieste d’intervento cominciate già da una settimana fino a poche ore prima dell’arrivo dei militari. Quindi non si è trattato di un “passaggio preventivo” che avrebbero dovuto fare in primo luogo i militari della Guardia Costiera, dal momento che sono a pochi metri dal luogo e dove ogni giorno e notte permangono situazioni al limite della legalità. Eppure sono almeno 10 anni che Cala S.Andrea presenta questo problema durante l’estate e nella settimana si ferragosto raggiunge il suo apice di inciviltà. Sull’ordinanza del Sindaco c’è da obiettare un passaggio che non è stato mai chiaro a lui e ai suoi predecessori.

Che senso ha il passaggio dell’ordinanza in cui si “ordina” che… “è fatto divieto all’interno del territorio di Molfetta, in particolare, nelle zone della Prima Cala, Cala San Giacomo, Banchina, Duomo, Cala Sant’Andrea,e zona retrostante la Capitaneria di Porto bivaccare, pernottare e occupare aree mediante, tende, frigo bar, camper, barbecue, etc;” dal giorno “13 agosto 2021 e sino alla mezzanotte del girono 16 agosto 2021“?

Un qualsiasi cittadino “ignorante furbo” penserà che in tutti gli altri giorni sarà possibile bivaccare e pernottare nei luoghi indicati dall’ordinanza? Ed è quello che si è verificato in questi giorni fino al blitz di ieri mattina.

Ma i 15 uomini dello Stato non sono intervenuti per far rispettare l’Ordinanza del Sindaco che non merita alcun rispetto, ma per far rispettare l’Ordinanza di Balneazione Regionale che ha validità per tutta l’estate e che, contrariamente a quello che “ordina” il sindaco T. Minervini, vieta i bivacchi, e tutto il resto, per tutta l’estate e non solo dal 13 al 16 agosto. Per fortuna quest’anno, a differenza degli altri anni l’Ordinanza Regionale è richiamata nella stessa ordinanza sindacale. Pertanto a voi il giudizio sulle “tommasate” del nostro sindaco. Per chi vuole approfondire il tutto pubblichiamo di seguito l’ordinanza n. 53403 del 5.8.2021.

Per ultimo ci permettiamo di consigliare al Sindaco, e a chi deve far rispettare la legge, che il 50% dei problemi che si hanno a Cala Sant’Andrea è rappresentato dal cancello d’accesso alla Cala. Recentemente la Regione Puglia, o qualche altro ente pubblico, ha sostituito il vecchio cancello che permetteva l’entrata laterale a una sola persona per volta, ma impediva l’accesso a biciclette, motociclette, carrelli per trasportare vettovaglie e oggetti da campeggio. Non si comprende perchè il nuovo cancello che vieta l’accesso totale a Cala Sant’Andrea rimane aperto 24h/24h permettendo tutto quello che è vietato dalle ordinanze facendo perdere tempo alle forze dell’ordine che avrebbero ben altro da fare sul territorio.

Allora, se si vogliono evitare situazioni spiacevoli di ordine pubblico, con conseguenti sanzioni amministrative e penali, il sindaco, la Regione Puglia e il Demanio Marittimo devono necessariamente sedersi intorno a un tavolo e scegliere il male minore. Se proprio quella Cala deve essere balneabile, essendo a metà strada tra zona demaniale e militare, si preveda che dalle ore 08.00 del mattino fino alle ore 18.00, il cancello sia aperto e chiuso dagli uomini della Guardia Costiera, assicurando in queste ore assistenza ai bagnanti e facendo rispettare tutti i divieti di pericolo che, purtroppo, ci sono. Dopo le 18.00, a cancello chiuso, deve essere vietato l’accesso a chiunque, specialmente nelle ore notturne e di questo dovrebbe farsi carico la Capitaneria collocando nuove e più adeguate telecamere.  

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