Dove c’è Barilla c’è…. amianto!

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di Helene Benedetti – reportonline.it

E’ più facile e veloce bonificare uno stabilimento di  9,58 ettari pieno di amianto o tappare la bocca ad un giornalista scomodo corrompendo Aruba per fargli chiudere il sito?

Per la Barilla evidentemente la seconda ipotesi è stata più conveniente. Forse pensavano che tappando la bocca ad un giornalista non ci sarebbe mai stata una cassa di risonanza… e qui si sbagliavano di grosso perché adesso metteremo in moto la macchina del fango.

La nota holding Barilla, produttrice di deliziose merendine, pasta, fette biscottate, snack, pani morbidi, sfoglie e merende varie, ha uno stabilimento a San Nicola di Melfi, in Basilicata. Lo stabilimento è pieno di amianto, ha il tetto fatto di eternit nonostante la legge 257 del 27 marzo 1992 che obbliga alla bonifica.

Con tutti i soldi che ha la Barilla, invece di bonificare lo stabilimento, preferisce pagare costose pubblicità che presentano le merendine più “sane” e belle d’Italia.

Il problema dell’eternit è che a lungo andare, si sfibra dando origine a piccolissime scaglie invisibili all’occhio umano. I frammenti volatili, possono, una volta respirati, provocare tumori alle vie respiratorie anche a distanza di anni. In questo stabilimento lavorano oltre 500 persone per un totale di 65 mila tonnellate annue di prodotto alimentare smistato nel nostro Belpaese.

Buone le Nastrine vero? Quello è l’unico stabilimento che le produce, quindi se avete mangiato le Nastrine in vita vostra, sappiate che provenivano da uno stabilimento con tetto in eternit e con moltissime probabilità, il tetto vecchio del 1987, sta già facendo svolazzare le piccolissime scaglie di amianto.

Queste non sono mie inchieste, sono inchieste del giornalista Gianni Lannes, un giornalista con la schiena dritta che lavorava per La Stampa. Il suo lavoro è stato bloccato da mazzette e intimidazioni, quindi ha deciso di continuare aprendo un sito tutto suo, un sito libero dove pubblicare le sue inchieste: http://www.italiaterranostra.it/

Mi sono occupata spesso di divulgare i contenuti del sito di Lannes, perché provo una grande stima per il suo lavoro, perché ci conosciamo un pochettino e perché ci siamo sentiti spesso per motivi di “divulgazione”…

Negli ultimi tempi ho trovato il suo sito “spento”, pensavo che forse lo stavano spostando, o stavano facendo modifiche. Ho aspettato, forse troppo. Questa mattina mi sono decisa a prendere il telefono e a chiamarlo; una persona sotto scorta non può sparire per tutto questo tempo, e con amara sorpresa, ho saputo che il sito è stato rimosso illegalmente. Qui sotto le parole di Gianni Lannes:

“La Barilla dei noti fratelli delega il professor avvocato Vincenzo Mariconda con studio a Milano per il lavoro sporco. Invece di rimuovere l’amianto fuorilegge (legge 257/1992) che imbottisce lo stabilimento di merendine e biscotti a San Nicola di Melfi in Lucania, tentano illegalmente di far cancellare il sito del giornale online ITALIA TERRA NOSTRA. Invece di denunciare alla magistratura per l’eventuale reato di diffamazione a mezzo stampa, tutto da dimostrare o citarci in giudizio in sede civile per un risarcimento danni, chiedono ad Aruba di oscurarci. Questa è la democrazia di chi è socio degli Anda-Buhrle (dall’anno 1979), noti soggetti trafficanti a livello internazionale di armi e ordigni. Se si tiene ad una voce libera è il momento di agire nel solco della legalità per rivendicare concretamente il diritto alla libertà di espressione. Tra l’altro sul caso sono state presentate diverse interrogazioni ancora senza risposta dal governo Berlusconi. BOICOTTIAMO LA BARILLA. SOS: pubblicate sul web e diffondete le inchieste di ITN sull’amianto alla Barilla di San Nicola di Melfi.”

Intanto quest’articolo girerà il web in lungo e in largo, mi occuperò personalmente  con tutte le mie forze di divulgarlo quanto più riuscirò tramite amici, blogger, resistenti, Agende Rosse, siti e testate giornalistiche. Non è una minaccia, è un avviso. Consiglio alla Barilla di bonificare al più presto perché Gianni Lannes non è solo, e nemmeno io sono sola. La rete fa rete, e sulla Barilla c’è ancora talmente tanto da dire che l’unico modo per tappare le bocche è quello di mettersi in regola!

Buona colazione a tutti.

STABILIMENTO di San Nicola di Melfi (PZ)

Vogliamo rendervi partecipi delle ragioni che ci hanno portato a chiedere la rimozione di alcuni contenuti apparsi sul sito www.italiaterranostra.it. Riteniamo le informazioni relative al nostro stabilimento di Melfi, che sono state riportate dal sig. Lannes in più occasioni su tale sito e già smentite, totalmente destituite di fondamento e denigratorie. Non c'è alcun rischio amianto per le persone e per i prodotti, così come dimostrato da verifiche effettuate periodicamente, da rilevazioni dell’autorità preposta al controllo (l’ASL 1 di Venosa) e recentemente confermate da tecnici competenti in materia. Per salvaguardare il lavoro di tutte le persone che nello stabilimento di Melfi lavorano con passione per fare prodotti sani e di alta qualità e proteggere la reputazione della nostra società, da sempre attenta a garantire la salute dei lavoratori, abbiamo deciso di difenderci nelle sedi opportune, procedendo per vie legali nei confronti di chi ci denigra.

Vi invitiamo, inoltre, a prendere visione dei documenti scaricabili

– Stabilimento di San Nicola di Melfi (PZ) – Posizione Barilla 15/12/2010

– Stabilimento di San Nicola di Melfi (PZ) – Posizione Barilla 03/02/2011

che raccolgono alcune informazioni che vi consentiranno di farvi un'opinione basata su fatti concreti.

Ufficio Legale Barilla
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La verità sull’ ”oscuramento” di Italiaterranostra. Prove alla mano! (per usare un’espressione tanto cara a qualcuno!)

In seguito ai numerosi articoli apparsi in questi ultimi mesi su vari siti e blog credo sia arrivato il momento di cominciare a far luce sulla chiusura (illegale a detta di coloro che sono all’oscuro della vicenda) del sito italiaterranostra.it.


continua a leggere su… http://www.italiaterranostra.it/?p=8660

3 Risposte a “Dove c’è Barilla c’è…. amianto!”

  1. Salve , sono il responsabile legale del dominio italiaterranostra.it nonchè l’intestatario.
    Vi comunico che è stato pubblicato un comunicato su http://www.italiaterranostra.it che fa luce su ciò che realmente è successo e smentisce le fandonie sul presunto "oscurameto" del sito da parte della Barilla

  2. Il sito italiaterranostra.it non è mai stato oscurato illecitamente come viene raccontato da diversi mesi. Chi ha messo in giro questa frottola lo ha fatto in evidente malafede. Le prove sono sul sito stesso http://www.italiaterranostra.it.
    Oltretutto vengono smentite tutte le squallide e calunniose affermazioni fatte nei miei confronti.

    Francesco Gatta
    (Amministatore e responsabile legale di italiaterranostra.it)

I commenti sono chiusi.

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