Come spesso accade, anche a Molfetta, la comunicazione criminale avviene con i fuochi d’artificio e ieri, forse, c’era qualcosa da festeggiare. Mentre qualche relatore ospite della nostra melensa campagna elettorale ci parlava della mafia siciliana e della camorra della sua terra, e non della nostra, lontano dai palchi del salotto buono di città avveniva altro.
Ancora una lunga batteria di fuochi d’artificio forse ha voluto salutare una nuova scarcerazione, quella di un rampollo della famiglia Brattoli, già tristemente nota alla cronaca molfettese. Il giovane appena maggiorenne aveva sparato a un altro giovane 33enne nel pomeriggio della vigilia di fine anno. Dopo cinque mesi passa ai domiciliari, con il braccialetto elettronico, uno dei tanti autori di fatti criminali che vengono subito classificati nei fascicoli come crimini mossi da “motivi passionali”. Dopo il suo arresto era apparso sulla ringhiera delle palazzine confinanti le case popolari di “via 8 Marzo” uno striscione probabilmente dedicato a lui. Proprio quel giardino di cui ci siamo occupati in una lunga lettera indirizzata al sindaco in cui chiedevamo:
“E’ a conoscenza della presenza in un giardino del complesso di case popolari in via 8 Marzo, di una edicola votiva dedicata a una fantomatica “Madonna delle Famiglie o Regina delle Famiglie”? Gli uffici comunali hanno mai deliberato di intitolare quel giardino “Villetta Madonna dei Martiri”? Quale ditta è stata incaricata con regolare permesso di costruire l’edicola votiva e il giardino circostante? Nei festeggiamenti di questa madonna, che si sono svolti il 19 settembre scorso con fuochi d’artificio finali non autorizzati, si è mostrata molto attiva la famiglia Allegretta molto vicina alla famiglia di Cristoforo Brattoli e a tal proposito volevamo chiedere al sindaco se queste due famiglie sono vicine alla signora Allegretta Marianna candidata nella sua lista (del 2017) “Molfetta in più”?
Naturalmente questa come tante altre interrogazioni rivolte al sindaco non hanno mai avuto risposte, tantomeno sono state riprese dall’opposizione per fare chiarezza sulle storie torbide che interessano la nostra comunità, e sembra che anche in campagna elettorale non le si voglia affrontare. Ci sarebbero fiumi di parole concrete da usare per riempire le nostre piazze, invece si continua a invitare relatori esterni per parlare delle mafie degli altri.
E mentre ci occupiamo delle mafie degli altri, il 18 maggio scorso, nel primo pomeriggio, c’è stata un’altra batteria di fuochi tra le stradine che incrociano via Madonna degli Angeli, che salutavano un altro giovanotto scarcerato. Questo appartiene al gruppo di quelli più organizzati che non spara per “fatti passionali” ma che andava a mettere bombe di notte in compagnia di un altro noto componente della ex baby gang.
In attesa che il sindaco uscente firmi un’ordinanza che vieti l’affissione, fuori dagli spazi consentiti, di striscioni abusivi di qualsiasi tipo in città (vediamo spesso anche quelli dedicati ai matrimoni), accontentiamoci della Festa dell’Annunziata 2022 di cui ci occuperemo a breve.
