Spari con la pistola a salve: denunciato un 26enne

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REDAZIONE GIOVINAZZOVIVA

Nella tarda serata di lunedì scorso, come anticipato ieri in anteprima da GiovinazzoViva.it, in piazza Vittorio Emanuele II, nelle immediate vicinanze della chiesa San Domenico, si sono sentiti dei colpi d’arma da fuoco. Uno, due, tre, forse di più.

Inutile dire che in molti si sono subito allontanati per non cacciarsi in quello che aveva tutta l’aria di essere un grosso guaio. Che succede? Ma, soprattutto, di cosa si tratta? Interrogativi che, in una città piuttosto tranquilla come Giovinazzo, si sono rincorsi per alcuni minuti, finché le indagini condotte dai finanzieri del Comando Provinciale di Bari non sono arrivate a chiarire il mistero.

L’episodio è avvenuto lunedì scorso, intorno alle ore 23.30. Secondo il comunicato stampa redatto dalla Guardia di Finanza «il centro cittadino di Giovinazzo – si legge nella nota ufficiale – è stato turbato da colpi d’arma da fuoco sparati da un’autovettura di grossa cilindrata in corsa». I rumori degli spari, però, non sono sfuggiti ad un finanziere che ha prontamente allertato la sala operativa del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bari.

Subito è scattato l’intervento di una pattuglia del Gruppo Pronto Impiego del capoluogo: i militari, diretti dal tenente colonnello Marco Salvatore Tannoia, hanno immediatamente disposto gli accertamenti del caso e in pochi minuti hanno rintracciato l’autovettura segnalata. A bordo quattro giovani di 22, 23, 26 e 28 anni, uno dei quali gravato da precedenti penali per detenzione di sostanze stupefacenti.

I Baschi Verdi hanno sottoposto il veicolo ad un accurato controllo di polizia, «rinvenendovi – si legge ancora – la pistola dalla quale erano stati esplosi i colpi, poi rivelatisi a salve in quanto l’arma era una fedele riproduzione di una Beretta modello 85, calibro 9, priva del tappo rosso, nonché alcune dosi di cocaina e di hashish».

Il servizio si è concluso con il sequestro dell’arma e delle sostanze stupefacenti, nonché con la denuncia in stato di libertà presso la Procura della Repubblica di Bari del 26enne per porto abusivo di armi e la segnalazione al Prefetto di Bari di altri due soggetti per detenzione di sostanze stupefacenti ad uso personale.

Non delinquenti comuni, è bene ribadirlo, ma ragazzi di buona famiglia. Una bravata, insomma, (anche se sono ancora da chiarire i motivi del gesto, nda) che non ha nulla a che fare con gli ambienti criminali.

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