La giustizia a due velocità, apre e chiude il passaggio pedonale di via Paniscotti

Galleria.paniscotti

Domani mattina si apre un’altra pagina della storia infinita riguardante il “passaggio pedonale di via Paniscotti“. Una nuova indagine della Procura di Trani che ha indotto il PM dr. Michele Ruggiero a richiedere al Giudice per le Indagini Preliminari di Trani la fissazione di una udienza preliminare con la richiesta di rinvio a giudizio di due ex Dirigenti del Comune di Molfetta; i presunti imputati avrebbero ostacolato e rallentato alcuni procedimenti autorizzativi commerciali creando un ingiusto danno a terzi. La Giunta Comunale con delibera n. 116 del 21.5.2015, stabiliva la costituzione di parte civile del Comune nel procedimento penale a carico di Corrieri Domenico e Balducci Vincenzo, iscritto al n. 7451/11 R.G. Mod. 21 Trani e con la Determinazione Dirigenziale n.166 del 18.06.2015 è stato affidato all’avv. Giuseppe Eugenio Minervini il mandato di rappresentare il Comune nell’udienza.

L’udienza di domani giunge dopo l’ultima udienza, del 26 giugno scorso, in relazione al giudizio nei confronti dell’Ing. Vincenzo Balducci che aveva chiesto di essere giudicato con rito abbreviato e difeso dall’Avv. C. Di Paola. L’ex dirigente dell’ufficio tecnico ing. Vincenzo Balducci, su richiesta del P.M. dott. Michele Ruggiero, è stato condannato in primo grado a 8 mesi per abuso d’ufficio, ex art. 323 del codice penale. Il procedimento n. 5583/2012 R.G. lo vedeva imputato poiché, in qualità di dirigente ad interim del settore territorio del Comune di Molfetta, in violazione dell’art. 27 del d.P.R. n. 380/2001, intenzionalmente procurava ai condomini dell’edificio ubicato in via Margherita di Savoia n. 106 l’ingiusto vantaggio patrimoniale derivato dal mancato assoggettamento a servitù pubblica di passaggio della galleria pedonale di collegamento tra via Margherita di Savoia e via Paniscotti, con corrispondente danno per i cittadini di Molfetta.

Parallelamente a queste udienze si svolgono altre azioni di giustizia amministrative e civile che hanno esiti e risvolti completamente opposti.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia (Sezione Terza) ha deciso in Bari nella camera di consiglio del giorno 9 luglio 2015 e con sentenza depositata in data 16.9.2015, pronunciandosi definitivamente, ha accolto il ricorso principale, nonché quelli sui motivi aggiunti e per l’effetto ha annullato tutti gli atti del comune di Molfetta, impugnati da altri condomini ricorrenti:

” – sui motivi aggiunti del 14 marzo 2014 (I): per l’annullamento previa sospensione dell’efficacia

– degli atti già evidenziati, nonché della presupposta proposta di provvedimento del responsabile del procedimento Arch. Lazzaro Pappagallo del 3.9.2013, nonché del parere conforme apposto in calce ed in pari data dal Dirigente del Settore Territorio Arch. Lazzaro Pappagallo, prodotti in giudizio in data 4.1.2014;

– sui motivi aggiunti del 27 ottobre 2014 (II): per l’annullamento: – della nota di diffida n. 38794 del 12 giugno 2014 del Dirigente del Settore Territorio del Comune di Molfetta, notificata in data 16 giugno 2014;

– della nota prot. n. 47300 del 16 luglio 2014 del Dirigente del Settore Territorio del Comune di Molfetta, recante rettifica della precedente nota prot. n. 38794 del 12 giugno 2014; – di ogni altro atto ad essi presupposto, connesso e/o consequenziale, ancorché non conosciuto dai ricorrenti; – sui motivi aggiunti del 17 marzo 2015 (III): per l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia: – della ordinanza del Dirigente Settore Territorio del comune di Molfetta prot. n. 86434 del 30 dicembre 2014 notificata in pari data; – ove occorra, della nota prot. 86449 del 30 dicembre 2014 del Dirigente del Settore Territorio del Comune di Molfetta, recante diniego di annullamento in autotutela di provvedimenti già impugnati; – della nota Prot. 8132 del 30/1/2015 del dirigente del settore territorio del Comune di Molfetta; – dei presupposti atti di diffida resi con nota prot. n. 38794 del 12 giugno 2014 (notificata in data 16 giugno 2014) e con nota prot. 47300 del 16 luglio 2014 (di rettifica della precedente), già impugnati nel presente giudizio con il 2° ricorso per motivi aggiunti; – di ogni altro atto citato nei provvedimenti impugnati, ivi incluso, il parere legale del difensore dell’Ente prot. 85519 del 23 dicembre 2014.

P.Q.M.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia (Sezione Terza)… Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa, così deciso in Bari nella camera di consiglio del giorno 9 luglio 2015

In attesa che questa complicata vicenda abbia fine, possiamo prendere atto che la giustizia penale e civile italiana corrono su due binari paralleli producendo sentenze contrarie pur avendo al centro del contendere lo stesso oggetto. A Molfetta “un passaggio pedonale”  che era stato contrattato tra Comune e Imprenditore per risolvere un problema di sicurezza pubblica si è perso tra le carte della burocrazia e dei giochi di prestigio di qualche politico e dirigente degli anni ’90. Unica certezza, oggi, rimane quel budello di via Paniscotti che dopo 25 anni continua a rimanere pericoloso per la viabilità veicolare e pedonale, pertanto chiediamo all’amministrazione comunale, nelle more della soluzione di tutte le cause pendenti di trovare una soluzione a favore dei cittadini che sono gli unici penalizzati in questa assurda vicenda, per esempio chiudere temporaneamente quel tratto di strada e farlo diventare pedonale.

p.s. dal 20 settembre i cancelli del passaggio pedonale sono chiusi, ma non si sa da chi, visto che l’autorità amministrativa (Comune?) non ha ancora emesso una nuova ordinanza di chiusura.

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