Sicurezza urbana, rispetto delle regole e dei beni comuni, un trinomio inscindibile – Seconda parte

fonte:  Matteo d’Ingeo – Febbraio 2024 l’Altra Molfetta   –   seconda parte

La nuova piazza d’armi

Per tutto il 2022 piazza V. Emanuele, dopo piazza Paradiso, diventa la nuova piazza d’armi dove facinorosi giovanotti si sono esercitati a far esplodere potenti fuochi d’artificio per festeggiamenti vari; e proprio uno degli arrestati, per i fatti di Capodanno 2024, potrebbe essere l’organizzatore di festeggiamenti pirotecnici in occasioni dei compleanni di una sua parente. Ma in quella piazza per tutto il 2022 vengono anche cannibalizzate molte auto e in questo atto criminale vengono favoriti dal buio delle “tenebre” volute dal sindaco per risparmiare sulle bollette elettriche. L’elenco dei fatti di microcriminalità per tutto il 2022 e 2023 potrebbe essere lungo, ma non basterebbe un numero unico del giornale; veniamo ai fatti dell’ultimo capodanno ricordando a tutti che prima ancora del 31 dicembre c’erano stati già altri gravi episodi di danneggiamenti e incendi nella notte di Halloween e di Natale.

 

Il sindaco e l’assessora alla Polizia Locale e Sicurezza non hanno convinto in consiglio comunale sulla prevenzione e sulla mancata convocazione del “Comitato comunale di prevenzione dei fenomeni delinquenziali”. L’amministrazione comunale dichiara di aver messo in campo sei agenti di Polizia Locale, diventati poi otto, per affiancare i militari della locale Stazione dei Carabinieri, per vigilare su alcune piazze cittadine. Ma il sindaco non ha risposto a numerose richieste di chiarimenti dell’opposizione sulla natura dell’ordine di servizio di questi agenti. Erano presenti in Piazza V. Emanuele? E se sì, in quale fascia oraria. I cittadini hanno il diritto di sapere, dopo tre anni di scorribande e un’altra notte di devastazione annunciata in quella piazza, quale piano di prevenzione era stato approntato dal sindaco? Abbiamo appreso che l’unica attività di prevenzione era stata quella di portare via i carrellati della raccolta differenziata per evitare l’ennesima loro distruzione. Certe affermazioni dovrebbero indurre i diretti responsabili alle dimissioni.

 

Ma quale video-sorveglianza?

Dopo anni di devastazioni, se è vero che bisogna salvaguardare l’incolumità delle forze di polizia, mi sarei aspettato un semplice ordine di servizio, almeno per un agente di polizia locale, oltre quelli in campo, che avrebbe dovuto essere nella sala comando della videosorveglianza comunale. A fare che? Molto semplice. Invece che intervenire a posteriori visionando le immagini registrate per individuare gli autori degli atti criminali, avrebbe dovuto allertare i vari comandi appena i facinorosi si fossero presentati in piazza con i cartoni dei fuochi d’artificio. Avrebbero dovuto circondare la piazza, bloccare e identificare tutti i presenti evitando tutto quello che è accaduto dopo. A chi risponde che era impossibile organizzare un’operazione di polizia per mancanza di uomini, io risponderei che la situazione di devastazione annunciata e il tentativo, reso palese, di occupazione criminale della piazza richiedeva un intervento straordinario mettendo in campo tutte le forze di polizia presenti sul territorio e, se necessario, qualche unità esterna. Tutto questo non è stato fatto. 

Questa attività doveva essere programmata già negli altri anni. E poi, come mai, a parte i video privati degli stessi protagonisti, negli altri anni e nelle altre occasioni, non sono state utilizzate le immagini della video-sorveglianza comunale? Non c’è stato tempo di visionarle, non erano funzionati o non c’erano proprio? A tal proposito ricordo al sindaco che l’amministrazione è in debito con il sottoscritto perché, sia nel marzo che nel giugno 2018, le notti degli attentati dinamitardi che mi hanno interessato, le telecamere di piazza Cappuccini e quelle dell’incrocio di via E. Germano con via Terlizzi non funzionavano.

E vogliamo parlare delle esplosioni che ci sono state in Cala Sant’Andrea, nelle stesse ore della devastazione di piazza V. Emanuele? Delle bombe carta pericolosissime mai viste prima, opportunamente segnalate alle forze dell’ordine. Anche in questo caso gli autori potrebbero essere stati immortalati dalle videocamere presenti in zona. Sarebbe interessante sapere se gli autori fossero della stessa banda di p.zza V. Emanuele o si tratta di altri personaggi più o meno noti.

Quel mondo variegato dell’illegalità diffusa

A questo punto, giusto per mettere un punto fermo alla narrazione dei fatti, i cittadini si aspettano che l’azione politica post devastazione sia più incisiva e convincente di quella preventiva. I nomi resi noti dopo gli arresti, sono solo una piccola rosa di possibili protagonisti di questa storia, siamo di fronte a nomi di secondo livello; bisogna scandagliare un po’ di più nei video per risalire ai nomi più importanti, ai legami con altri pregiudicati. Fino a qualche anno fa si continuava a parlare di “quel mondo variegato di Piazza Paradiso” ora quel mondo si è esteso e riguarda un territorio molto più ampio. Il compianto Sandro Fiore quando parlava in consiglio comunale del Piano del commercio comunale, faceva riferimento sempre a una linea urbana di demarcazione che indicava le vie del commercio che da piazza Minuto Pesce saliva per via Domenico Picca, via Annunziata, piazza San Michele, piazza Paradiso e via Immacolata. Naturalmente erano incluse anche le stradine che comprendevano il quartiere Catacombe, piazza delle Erbe e vie limitrofe. Quelle zone, che sono state abitate anche da spacciatori e narcotrafficanti, sono oggi quartieri dormitorio dove si annidano situazioni di illegalità diffusa.

Molti protagonisti delle operazioni Primavera e Reset, sono tornati ad abitare in quei luoghi, qualcuno è diventato imprenditore e continua ad investire, non si sa con quali soldi, usando spesso qualche prestanome. Ecco, questa è una possibile fotografia della situazione e se si vuole cambiare rotta bisogna cominciare a mettere in atto progetti, di prevenzione sociale, educazione civica e rispetto delle regole.

fonte:  Matteo d’Ingeo – Febbraio 2024 l’Altra Molfetta   –   prima parte

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