“Come mai da 150 anni continuiamo a parlare di mafia? Oggi il problema piu’ grave non sono i migranti, e’ mettere testa sulla corruzione e sulle mafie nel nostro Paese“. Lo ha detto il presidente di Libera, don Luigi Ciotti, a margine della plenaria di apertura di Contromafiecorruzione a Trieste.
“Mai come in questo momento – ha aggiunto – dobbiamo alzare la voce quando in molti scelgono prudente silenzio. Non dimentichiamo le cose positive che sono state fatte e che vengono fatte, non dimentichiamo il sacrificio di tante persone, ma una delle risposte che dobbiamo darci e’ come mai continuiamo a parlare di mafia“. Don Ciotti ha quindi osservato che “non c’e’ regione d’Italia che puo’ considerarsi esente” dalle infiltrazioni della criminalita’ organizzata. E che a Nordest, “ai confini”, questa “fa affari“.
“Tocca anche a noi avere leggi non ambigue, non mezze leggi, non qualche piccolo compromesso”. Ma “parole chiare, leggi ferme e una politica forte e chiara. Le mafie sono forti quando la democrazia e’ debole e la politica vacilla“. Secondo don Ciotti “ci vuole una risposta culturale e sociale che appartiene un po’ a tutti“: investimenti in “cultura, educazione, conoscenza, in politiche sociali, in sostegno alla magistratura e alle forze di polizia” per non correre il rischio di “normalizzare” il fenomeno, come “e’ stato per la droga tanti anni fa”