Fonte: NICOLA PEPE – www.lagazzettadelmezzogiorno.it
Colpo di scena in Cassazione nel processo sulla tragedia alla «Truck center», l’azienda di Molfetta dove il 3 marzo del 2008 morirono cinque operai per le esalazioni di acido solfidrico da una cisterna utilizzata per il trasporto dello zolfo. I giudici della IV sezione penale di piazza Cavour hanno annullato con rinvio la sentenza con cui la Corte di appello il 19 luglio di due anni fa assolse tutti gli imputati. Tutto da rifare, quindi. Gli ermellini, con una decisione di venerdì sera, hanno così accolto la richiesta del procuratore generale che ha parlato per circa un’ora dinanzi ai giudici del collegio (relatore Donatella Ferranti) vedendo accolta la sua istanza. Non si conoscono le motivazioni del provvedimento, di certo sulla vicenda dovrà pronunciarsi una nuova sezione della Corte di appello di Bari.
La Corte di Appello di Bari, nell’estate del 2017, assolse la maggior parte degli imputati con la formula «per non aver commesso il fatto». In altri casi dichiarò spirato il termine temporale della prescrizione dei reati, prescrizione della quale hanno potuto beneficiare i nove imputati accusati di omicidio colposo aggravato. In secondo grado fu dunque ribaltato il giudizio di condanna del primo grado.
Nella sentenza di secondo grado furono assolte anche tre delle quattro società coinvolte nel processo, FS Logistica-B.U. Cargo Chemical Spa, La Cinque Biotrans Snc, Nuova Solmine Spa. Confermata la responsabilità della società Truck Center Sas per violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro (con riduzione della sanzione amministrativa a 300mila euro) il cui titolare, il 64enne Vincenzo Altomare, fu una delle vittime.
Nel tragico incidente persero la vita il titolare della piccola impresa di costruzioni, Altomare, gli operai Luigi Farinola, di 37 anni, Guglielmo Mangano, di 44, Michele Tasca, di 19, e l’autotrasportatore Biagio Sciancalepore, di 24 anni. L’indagine sulla Truck Center di Molfetta, coordinata dalla Procura di Trani, diede avvio a diversi procedimenti penali. Il primo processo riguardava i dirigenti della Fs Logistica, proprietaria della cisterna, Alessandro Buonopane e Mario Castaldo, e Pasquale Campanile, dirigente della società «La 5 Biotrans», incaricata del trasporto della cisterna alla Truck Center. In primo grado, il 26 ottobre 2009, i tre furono condannati alla pena di 4 anni di reclusione dal Tribunale Monocratico di Trani.
Il secondo processo – poi riunito all’altro in appello, – coinvolgeva dirigenti e dipendenti della Nuova Solmine di Grosseto, l’azienda in cui la cisterna venne svuotata dello zolfo liquido caricato all’Eni di Taranto e poi ripartita vuota verso la Puglia. In primo grado, l’11 luglio 2014, il Tribunale di Molfetta condannò alla pena di 2 anni e 9 mesi di reclusione l’ad Ottorino Lolini, il presidente Luigi Mansi, il direttore dello stabilimento Giuliano Balestri e i dipendenti Gabriele Pazzagli e Mauro Panichi.
Sulla vicenda Truck Center un terzo procedimento, conclusosi in abbreviato nel 2011 con tutte assoluzioni, riguardò sette dirigenti Eni e la stessa società, coinvolta in quanto produttrice dello zolfo liquido trasportato nella cisterna. Contro la sentenza di assoluzione, propose ricorse per Cassazione anche il Comune di Molfetta.
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