Le ragioni delle dimissioni di Paola Natalicchio e la risposta di Piero de Nicolo

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Al momento non si conoscono le carte e gli atti ufficiali delle dimissioni della Sindaca Paola Natalicchio. Ci sono solo le dichiarazioni sulla sua pagina FB e il comunicato stampa, questo ufficiale, del segretario del PD Piero de Nicolo. Ricordiamo solo che le dimissioni di un Sindaco diventano ufficiali, ed efficaci, se presentate in Consiglio Comunale, e irrevocabili trascorso il termine di 20 giorni dalla loro presentazione.
E’ da quel momento, dalla presentazione o dalla comunicazione al Consiglio comunale, che il termine comincia a decorrere. Quindi siamo di fronte a vere dimissioni o ad una strategia politica per ottenere consenso prima di andare in Consiglio Comunale? E intanto ricucire la trama di una maggioranza che non esiste più ed avere tempo in 20 giorni di ritirare le dimissioni? Attendiamo atti ufficiali e non post e interventi su FB.

Paola Natalicchio scrive

ieri, 17.07.2015 sulla pagina personale di FB

Domani proverò a spiegare il perché, ma è tutto vero: mi sono dimessa da Sindaco di Molfetta. Non è un tradimento. Se l’ho fatto è proprio per non tradire il patto del 2013, messo in crisi da un Partito Democratico che dopo le dimissioni prima di un assessore e poi del presidente della commissione urbanistica ha dimostrato di volersi porre come elemento di destabilizzazione del nostro progetto. Mi spiace di aver deluso la parte di città che ha creduto in me e nel nostro gruppo di lavoro, ma eravamo ormai immersi in un clima politico irrespirabile, basato sulla costante delegittimazione del sindaco e della giunta. Ho amato con ogni mia cellula questo lavoro di servizio alla città. Ho stravolto la mia vita per 25 mesi indimenticabili in cui ho vissuto solo in funzione del bene di Molfetta. Spero di aver lasciato un umile segno di impegno civico e di aver seminato un po’ di speranza nella buona politica. Ho fatto argine finché ho potuto. Credetemi: finché ho potuto. Grazie a chi mi ha insegnato, in questi mesi, a conoscere e ad amare questa straordinaria città. Non siate delusi da me: ci ho provato fino in fondo.

oggi, 18.07.2015

Abbandoniamo le analisi, che possono essere “fuorvianti”. Passiamo ai fatti. Nudi e crudi, degli ultimi 16 giorni. Dimissioni dell’assessore del Pd il 2 luglio. Lettera del sindaco immediata in cui sono respinte e richiesta di tornare in giunta a votare il bilancio. No del PD: o un assessore in più o usciamo dalla giunta. Votazione del bilancio senza l’assessore del Pd per scelta del Pd. Disponibilità del sindaco a “riequilibrare” la giunta a favore del Pd, obtorto collo. Comunicata al segretario cittadino e a quello regionale. Associazione vicina al Pd che svolge – nel cuore della crisi politica – una manifestazione contro l’amministrazione, nonostante tutto. Dimissioni del presidente della commissione urbanistica, consigliera del Pd, nelle stesse ore della manifestazione, nonostante tutto. Dimissioni difese dal segretario del Pd al tavolo di maggioranza, nonostante tutto. Difese dal presidente della commissione Affari generali del Pd al tavolo della maggioranza, nonostante tutto. Due dimissioni in due settimane: un assessore e un presidente di commissione del Pd. Una manifestazione pubblica contro l’amministrazione. Una posizione ferma del segretario del Pd in difesa delle dimissioni di due cariche istituzionali, in nome dell’orgoglio Pd, dei diritti dei consiglieri comunali, dei “giusti equilibri”. Dov’è l’amore per la città? Non chiedetelo a me, non sbagliate indirizzo. Mi hanno terremotata, per settimane. Non c’è niente di personale nelle mie dimissioni. Niente di psicologico. Sono dimissioni politiche. Che piaccia o no. Ci sono le carte sul tavolo, ci sono i fatti. Chi lavora per la pace e per l’unità rinuncia agli strumenti di guerra. Il Pd da 16 giorni non mi ha dato il piacere di valutare alcuna richiesta senza un ricatto sul tavolo. Porgo i miei sinceri complimenti. E le mie scuse alla città se non sono più disponibile a fare questa vita. Un sindaco non è una monade. Deve avere una squadra dietro che rema nella stessa direzione della corrente. Queste condizioni sono venute a mancare. Alzo le mani, con grande dolore.

Il segretario del Pd, Piero de Nicolo risponde con un comunicato stampa

AGLI ORGANI DI STAMPA E INFORMAZIONE CON PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE
Il Sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio, riconduce nella sua lettera di dimissioni la responsabilità delle stesse alla irreversibile compromissione del rapporto di fiducia con il Partito Democratico di Molfetta.
In una sua, successiva, nota su Facebook il Sindaco testualmente sostiene che “il PD da 16 giorni non mi ha dato il piacere di valutare alcuna richiesta senza un ricatto sul tavolo”.
In questi giorni di delicata crisi amministrativa il PD molfettese ha mantenuto un atteggiamento di responsabile silenzio, non cedendo alla tentazione di perdere la calma dinanzi alle tante provocazioni che venivano a noi indirizzate.
Avevamo ed abbiamo come unico obiettivo il rilancio della attività politico-amministrativa di una Amministrazione comunale che, unica cosa indiscutibile, ha stentato nel realizzare il “Programma” sul quale avevamo, due anni fa, chiesto ai molfettesi di poter governare, superando i danni e le storture del periodo precedente.
Dopo le ultime elezioni regionali, dopo la fuoriuscita dal PD di due Consiglieri e di due Assessori Comunali che avevano deciso di sostenere un candidato ed una lista diversa da quella del PD, abbiamo chiesto un riequilibrio nella condivisione delle responsabilità amministrative, la verifica delle cose fatte negli ultimi due anni, la ricerca condivisa delle migliori condizioni per il rilancio della “nostra” amministrazione comunale (quella in cui il Partito Democratico si affermò partito di maggioranza relativa eleggendo ben otto Consiglieri Comunali).
Ricevemmo, dapprima, un secco rifiuto dal Sindaco che ritenne proseguire la attività di governo con sei assessori a cui si riferivano solo otto Consiglieri Comunali. Nel contempo partì una campagna mediatica contro il PD molfettese, accusato di essere alla costante ricerca di “poltrone”.
Rispondemmo riconsegnando l’unico “starpuntino” (altro che poltrone…) che ci veniva concesso e l’assessore Tommaso Spadavecchia, su determinazione del Direttivo del PD, si dimise dalla carica.
Contestualmente, chiedemmo al Sindaco di proseguire nella verifica amministrativa, di continuare insieme alle altre forze politiche di maggioranza, nella ricerca delle migliori condizioni perché la “nostra” amministrazione comunale potesse riprendere il proprio percorso più forte e motivata di prima.
Mentre noi continuavamo a chiedere, con ferma e decisa convinzione, che ripartisse il tavolo di maggioranza per la verifica dei programmi amministrativi, il Sindaco continuava a rifiutare il dialogo sui temi, sulle proposte, sulle idee, sui programmi.
O il PD rientra in Giunta o non si affronta nessuna discussione su nessun tema. O il PD rientra in Giunta o il PD si ritenga fuori dalla maggioranza. Questa la posizione del Sindaco che ci veniva chiesto di subire con supina sottomissione.
Tutto cambiò nella serata di giovedì sera, quando il Sindaco modificò, responsabilmente, idea e ad un tavolo di maggioranza, presenti tutte le forze politiche della coalizione, dichiarò di “ritenere legittime” le richieste del Partito Democratico.
In quel momento le dimissioni della Consigliera Annalisa Altomare da Presidente della Commissione Urbanistica (rese a seguito di una palese scorrettezza istituzionale subita da un Dirigente del Comune di Molfetta) erano già cosa fatta (segretario e Capogruppo del PD ne avevano addirittura già parlato con il Sindaco) e, su quello stesso tavolo evidenziammo la assoluta estraneità delle stesse dimissioni rispetto a qualsiasi impostazione “dietrologica” che le vedeva come un “contrasto” con l’Amministrazione Comunale.
Ma qualcosa, improvvisamente, su quello stesso “tavolo” cambio.
Dopo una serie di “messaggi” telefonici, ricevuti dal Sindaco, il Primo Cittadino – accusando la Consigliera Altomare di avere solo “partecipato” ad una manifestazione ritenuta “Anti- Amministrazione – fece irresponsabilmente “saltare” quel tavolo sul quale tutti, responsabilmente, avevamo contribuito a ricreare le condizioni di una serena discussione politico programmatica.
A nulla valse la posizione della Consigliera Altomare che tentò di spiegare la sua estraneità alla impostazione di una manifestazione che tutto era (come, peraltro, già spiegato in un comunicato ufficiale del Partito) tranne che una manifestazione del PD.
Venerdi il Sindaco Natalicchio ha rassegnato le sue dimissioni.
Oggi il PD molfettese viene accusato di non saper formulare “alcuna richiesta senza un ricatto sul tavolo”.
Non è giusto, non è corretto è tutto, palesemente, falso.
Ci dica il Sindaco quale sono le vere ragioni delle sue dimissioni, ci dica il Sinndaco a quali “ricatti” si riferisce.
Ci dica il Sindaco perché non ha voluto confrontarsi sui programmi e sulla necessità del rilancio della “nostra” Amministrazione.
Noi siamo aperti al confronto, anche “faccia a faccia”, in pubblico, senza infingimenti, certi delle nostre buone ragioni.
Certi che Molfetta vada amata e rispettata, con l’impegno e la fatica quotidiana, con tutti i nostri sforzi per renderla migliore.
Nei prossimi giorni, con la dirigenza regionale e provinciale del Partito Democratico, i democratici molfettesi incontreranno gli Organi di Informazione per raccontare la nostra posizione politica su questa vicenda
Piero de Nicolo
Segretario Cittadino del Partito Democratico molfettes

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