Truffa da 20 mln alla Provincia di Bari, chiuse le indagini della Procura

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La Procura di Bari ha chiuso le indagini sulla presunta truffa da oltre 20 milioni di euro commessa ai danni dell’ex Provincia di Bari e di sei istituti di credito per rimborsi per lavori inesistenti di manutenzione delle strade. Nel fascicolo del pm Carmelo Rizzo i fratelli Alviero ed Erasmo Antro sono indagati per truffa aggravata, falso materiale e ideologico, contraffazione di pubblici sigilli, violenza privata. Per concorso nella truffa è indagata anche l’allora dirigente del Servizio finanziario della Provincia Luigia Carbonara, accusata di aver omesso di rilevare e segnalare la falsità delle fatture emesse dalle società degli imprenditori baresi nei confronti dell’ente e poi utilizzate per ottenere finanziamenti dalle banche.

I fatti contestati si riferiscono agli anni 2008-2011. Oltre ai fratelli Antro e alla dirigente, sono indagate per la responsabilità degli enti anche quattro società, il Consorzio Sigi, la società Infrastrutture e Servizi Srl, la società Infotec Srl e la Segnaletica e Servizi Srl (tutte dichiarate fallite dal Tribunale di Bari nel luglio 2012). In seguito al fallimento della Sigi e delle società consorziate, nei confronti degli Antro sono inoltre in corso accertamenti da parte della magistratura barese per ipotesi di bancarotta. Gli imprenditori rispondono anche di violenza privata per aver minacciato quattro dipendenti, prospettandone ripetutamente il licenziamento, “a collaborare alle operazioni di emissione e contabilizzazione delle false fatture”.

Nell’ambito di questa indagine i fratelli sono stati arrestati nel marzo 2012 con contestuale sequestro di beni per circa 20 milioni di euro, equivalente al presunto illecito profitto derivante dalla truffa. Da questa indagine e sulla base delle dichiarazioni degli indagati, è poi scaturito un secondo procedimento, ben più ampio, che coinvolge ex amministratori e dirigenti dell’ex Provincia. Le indagini, ancora in corso, sono affidate al pm Luciana Silvestris.

Fra i 41 indagati c’è anche l’ex presidente della Provincia Francesco Schittulli. Indiscrezioni su questa inchiesta sono venute fuori nelle scorse settimane dopo l’arresto di un finanziere barese accusato di aver chiesto soldi al marito del consigliere comunale e della Città metropolitana di Bari Anita Maurodinoia (ex vicepresidente del Consiglio provinciale) per insabbiare proprio le indagini sulla Provincia che vedono coinvolti lui e la moglie.

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