Le intercettazioni del segretario dell’ex procuratore Capristo: “Guarda che a Trani comandiamo noi”

Secondo l’accusa attorno all’ex procuratore si era creato un “cerchio magico”. La corsa al posto del capoluogo – fonte: Chiara Spagnolo – bari.repubblica.it

Se hai bisogno di qualche cosa a Trani, vedi che là comandiamo ancora noi, quindi stai tranquillo“: parlava così nell’aprile 2018 Domenico Cotugno, il fido cancelliere dell’ex procuratore di Trani Carlo Maria Capristo. Spiegava all’imprenditore bitontino Nino Mancazzo (indagato nella prima inchiesta su Capristo e insieme a lui arrestato nel maggio 2020) che, nonostante il procuratore si fosse trasferito a Taranto, a Trani c’erano ancora margini di manovra, anche perché il procuratore subentrato, Antonino Di Maio, era “un galantuomo e un amico“.

Cotugno non è indagato nell’inchiesta che l’8 giugno ha portato in carcere l’avvocato Pietro Amara e il poliziotto Filippo Paradiso, ai domiciliari l’avvocato Giacomo Ragno e l’ex consulente Ilva Nicola Nicoletti mentre a Capristo è stato notificato un obbligo di dimora a Bari.

Tuttavia la posizione del cancelliere in pensione viene ritenuta importante dalla Procura di Potenza al fine di ricostruire la fitta rete di relazioni del suo ex capo, accusato – oltre che di corruzione in atti giudiziari – anche di abuso d’ufficio e favoreggiamento per avere insabbiato un procedimento a carico di Cotugno per la fuga di notizie relativa a un’inchiesta sugli appalti truccati al Comune di Trani.

Il fascicolo era nato dopo le segnalazioni del pm Michele Ruggiero, il quale aveva scoperto che Cotugno di pomeriggio frequentava lo studio legale Desiderio-Papagna, che difendeva alcuni indagati e che avrebbe ricevuto informazioni riservate sulle investigazioni.

In particolare, si trattava di intercettazioni, alle quali Cotugno aveva apposto il visto e i cui protagonisti erano stati avvisati. Il cancelliere era stato quindi indagato per rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio ma Capristo si era autoassegnato l’indagine per chiederne poi l’archiviazione l’ultimo giorno di servizio a Trani, senza aver svolto alcun approfondimento.

Per questo motivo la pm di Potenza Valeria Farina Valaori oggi indaga Capristo per abuso d’ufficio e favoreggiamento, contestando l’obiettivo di “consentire a Cotugno, che a lui era particolarmente legato, di eludere le indagini e di non essere sottoposto a eventuale procedimento penale e possibili richieste di risarcimento“.

Il legame tra il procuratore e il segretario, del resto, era già emerso nel corso della prima indagine lucana e viene adesso riproposto per dimostrare che attorno a Capristo si era creato “un cerchio magico”, come scrive la pm nella richiesta di misura cautelare, e che fin dall’epoca di Trani “caratterizzasse la sua condotta di capo dell’ufficio più che con la sobrietà del magistrato, con l’abuso di tale funzione, quasi fosse l’appartenente a una lobby dalle molteplici relazioni, in cui la logica in cui l’interesse, proprio e degli amici, prevale su quello pubblico. Tale logica si affermava imponendo la ragione del potere più che il potere della ragione“.

Per provarlo, gli inquirenti riportano stralci di intercettazioni, tra il cancelliere Cotugno e l’imprenditore Mancazzo, che si definivano “fedelissimi del maestro” ovvero Capristo. “Se ci fosse stato ancora lui a Bari o a Trani io non me ne sarei andato, io servivo a lui e lui a me – diceva il segretario – Vedi, la Casellati, quando stava al Csm, gli fece una bella relazione, perché lui doveva andare a Bari, poi è stato boicottato da quei comunisti di merda…“.

Il riferimento era al fatto che Capristo non aveva ottenuto la nomina di procuratore generale di Bari mentre la rassicurazione riguardava il fatto che a Trani, anche dopo il trasferimento del capo a Taranto, le cose si potevano comunque sistemare: “Quando vuoi, gli amici ci sono sempre, sono a disposizione”, diceva Cotugno.
E Mancazzo, che doveva risolvere un problema giudiziario: “Grazie, lo sai che noi poi siamo di cuore”.

Utilizzando il sito o eseguendo lo scroll della pagina accetti l'utilizzo dei cookie della piattaforma. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo. Altervista Advertising (Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.) Altervista Advertising è un servizio di advertising fornito da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. Dati Personali raccolti: Cookie e varie tipologie di Dati secondo quanto specificato dalla privacy policy del servizio. Luogo del trattamento: Italia – Privacy Policy: https://www.iubenda.com/privacy-policy/8258859 Altervista Platform (Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.) Altervista Platform è una piattaforma fornita da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. che consente al Titolare di sviluppare, far funzionare ed ospitare questa Applicazione. Dati Personali raccolti: Cookie e varie tipologie di Dati secondo quanto specificato dalla privacy policy del servizio. Luogo del trattamento: Italia – Privacy Policy: https://www.iubenda.com/privacy-policy/8258716

Chiudi