Il Vescovo, le nomine in diocesi e il giorno della memoria

Il 18 febbraio scorso, è apparso sul sito della Diocesi (Molfetta-Ruvo-Giovinazzo Terlizzi), ed altri organi d’informazione locali, l’elenco delle nuove nomine che il Vescovo Domenico Cornacchia ha reso note alla comunità. Tra le altre mi ha colpito la nuova nomina di mons. Sergio Vitulano, quale “Assistente ecclesiastico dell’Arciconfraternita del SS. Sacramento di Molfetta“. Non ho idea di cosa possa rappresentare questo incarico, ma questo intervento lo avrei fatto per qualsiasi altro incarico avesse ricevuto.

Negli ultimi anni mi sono occupato del ruolo di don Sergio Vitulano come promotore dell’associazione che ha ridato vita alla “Festa dell’Annunziata”, e dal 1992 mi occupo di lui come co-protagonista della storia del concerto di Nino D’Angelo che fu causa dell’omicidio del sindaco Gianni Carnicella. E proprio in quest’anno, che ricorre il trentennale del suo omicidio, e nel giorno del ricordo delle vittime di mafia e del dovere voglio occuparmi di mons. Sergio Vitulano.

In tutti questi anni nessun vescovo ha espresso una posizione chiara sulla figura controversa del nostro mons. Vitulano. Hanno sempre taciuto offrendo sempre nuovi incarichi, invece di relegarlo nell’ultimo angolo più buio della Diocesi. Eppure le carte processuali dell’omicidio Carnicella delineano una personalità non tanto confacente al ruolo di un prelato. Vorrei ricordare a tutti, e in primo luogo al Vescovo Cornacchia, il ruolo che don Vitulano ha avuto nell’organizzazione di quel famoso concerto neomelodico, in compagnia dell’omicida Cristoforo Brattoli e di un politico dell’epoca. E’ doveroso ricordare a chi ha memoria corta che nel dibattimento l’imputato, Cristoforo Brattoli, aveva confermato l’esistenza della società che aveva organizzato il concerto di N. D’Angelo di cui facevano parte due suoi fratelli e Nino Spezzacatena, De Robertis Paolo, Fiore Alfredo, Racanati Tommaso, Magarelli Damiano, Fiore Cosimo e Petruzzella Saverio.

Di seguito alcuni stralci del processo:

“La partecipazione all’anzidetta società è stata in questa sede confermata da Fiore Alfredo e Racanati Tommaso ed, invece, negata dal teste Petruzzella Saverio, quest’ultimo avendo dichiarato di essersi limitato a curare, oltre alla pratica amministrativa con la SIAE, gli aspetti pubblicitari del concerto in quanto titolare di una emittente radiofonica privata e di una agenzia di pubblicità.

In verità l’interessamento successivamente spiegato dal Petruzzella (subentrato come consigliere comunale al defunto sindaco Carnicella in quanto prima dei non eletti nella lista della D.C.) e le vicende relative alla stipula del contratto di locazione intervenuto con il circoloApulia” (contratto nel quale fu fatto figurare un versamento mai effettuato per le ragioni che saranno di seguito illustrate) portano a privilegiare le affermazioni dell’imputato, il ruolo svolto del Petruzzella apparendo essere quello di un soggetto cointeressato all’iniziativa. Al Brattoli non poteva, ovviamente, sfuggire la necessità di disporre di un luogo idoneo allo svolgimento del concerto e, al riguardo, l’imputato era piuttosto tranquillo giacché in precedenza era riuscito a strappare a don Sergio Vitulano, economo del Pontificio Seminario Regionale di Molfetta, la promessa di poter utilizzare il campo sportivo del Seminario per una manifestazione canora.

Le circostanze nelle quali l’anzidetta promessa era maturata sono state spiegate in dibattimento dallo stesso don Sergio Vitulano.

Ha riferito quest’ultimo che nel maggio 1991 l’allora Rettore del Seminario era stato eletto Vescovo ed ha soggiunto che la solenne cerimonia della consacrazione episcopale era stata celebrata all’aperto, in un cortile interno del seminario. Dovendosi allestire il palco per la programmata cerimonia, si era rivolto al Brattoli, il quale aveva presentato un preventivo di £. 23.000.000. Nell’occorso don Sergio Vitulano aveva richiesto al Brattoli di praticargli un robusto sconto ed, in effetti, aveva ottenuto dall’imputato uno sconto di £. 4.000.000.

Contestualmente, però, Brattoli aveva richiesto a don Sergio Vitulano di avere la disponibilità del campo sportivo del Seminario nell’ipotesi in cui si fosse presentata l’occasione di poter organizzare una manifestazione canora.

Pur di ottenere lo sconto, don Sergio Vitulano aveva a cuor leggero promesso all’imputato la disponibilità del campo sportivo del Seminario ed era stato a ciò indotto dal convincimento che non vi sarebbero state occasioni per ripagare il debito di riconoscenza così contratto giacchè considerava il Brattoli un bravo allestitore di palchi, ma assolutamente incapace di organizzare concerti.

La promessa di disponibilità del campo sportivo del Seminario, quindi, era stata fatta da don Sergio Vitulano con la riserva mentale di non doverla mai rispettare.

L’anzidetta promessa era, poi, stata ribadita nell’agosto 1991 in occasione della nota “emergenza albanesi” registratasi in quel di Bari. All’epoca numerosi reparti di polizia erano stati inviati in zona per fronteggiare il massiccio afflusso di profughi albanesi ed alcuni di quei reparti erano stati ospitati nel Seminario Regionale di Molfetta. Per assicurare ospitalità alle forze dell’ordine, il Servizio di Protezione Civile di Molfetta aveva inviato in Seminario lettini e masserizie varie, il cui trasporto era stato curato dal Brattoli. Terminata l’emergenza ed andati via i reparti di polizia ospitati, il Brattoli aveva nuovamente curato il trasporto di quelle masserizie nel deposito del Servizio di Protezione Civile.

Per tali trasporti l’imputato non aveva percepito alcun compenso ed un contenzioso era sorto in ordine all’individuazione del soggetto tenuto al pagamento, l’Economo del Seminario assumendo che l’onere gravava sulle autorità comunali e il contrario sostenendosi da parte di queste ultime. Il contenzioso in atto era stato superato con la rinuncia del Brattoli alla percezione del dovuto compenso. Contemporaneamente, però, il Brattoli aveva preteso che don Sergio Vitulano ribadisse la promessa a suo tempo fatta al Brattoli, versando sempre nel convincimento che la stessa non avrebbe mai avuto seguito.

Raccolta la sfida lanciatagli da Fiore Alfredo e dagli altri esponenti di “Piazza Paradiso”, il Brattoli, memore della promessa a suo tempo strappata a don Sergio Vitulano, non aveva perso tempo per rammentare a questo ultimo l’impegno assunto. Infatti, recatosi a trovare don Sergio Vitulano, aveva a questi fatto presente che era giunto il momento di tenere fede alla promessa fattagli e lo aveva messo al corrente del suo proposito di tenere nel campo sportivo del Seminario un concerto di Nino D’Angelo.

Don Sergio Vitulano, pur non sfuggendogli l’assoluta inconciliabilità tra il tipo di manifestazione avuta di mira dal Brattoli e le caratteristiche del luogo ed anche in considerazione della personalità del citato Brattoli (gravato da precedenti penali e, come comprovato dalla presente vicenda, di carattere violento), non aveva potuto tirarsi indietro ed obtorto collo aveva dovuto dare il suo assenso 

… Dalla prodotta documentazione si evince, altresì, che in data 12/6/92 con don Sergio Vitulano, nella qualità di presidente del circolo “Apulia” (ente proprietario del campo sportivo del Seminario), era stato stipulato un “contratto di locazione” in forza del quale il predetto don Sergio si obbligava a mettere a disposizione del Brattoli le strutture del campo sportivo per la realizzazione di un concerto di musica leggera da tenersi il giorno 18/7/92.

Ha in questa sede precisato don Sergio Vitulano che il Brattoli era stato nell’occasione accompagnato da Petruzzella Saverio, d’intesa con il quale il testo del contratto era stato concordato. Nell’anzidetta scrittura si era concordato per la locazione un compenso di £. 1.000.000 e si era fatto figurare un versamento per £. 4.000.000 a titolo di “cauzione cautelativa”.

In verità, come evincesi dalle concordi dichiarazioni dell’imputato e di don Sergio Vitulano, nessuna somma era stata in concreto versata ed ha specificato il Brattoli che ciò era stato fatto al solo fine di far apparire che il “socio” Petruzzella Saverio, aveva già corrisposto la propria quota e, quindi, indurre gli altri soci a versare le quote di propria pertinenza.

Stipulato il contratto con l’agente del cantante Nino D’Angelo ed assicurata la disponibilità del campo sportivo del Seminario Regionale, l’organizzazione del concerto sembrava procedere a vele spiegate. Risulta dalle dichiarazioni di don Sergio Vitulano che il Brattoli, subito dopo la conclusione del contratto di locazione, aveva fatto tappezzare la città di Molfetta di manifesti e locandine che reclamizzavano il concerto di Nino D’Angelo ed indicavano, quale luogo di svolgimento di quel concerto, il campo sportivo del Seminario Regionale.

Una tale circostanza aveva prontamente suscitato le ire della locale curia vescovile, i cui responsabili avevano aspramente richiamato i reggenti del Seminario e loro imposto di non fare assolutamente ivi svolgere il previsto concerto. Don Sergio Vitulano, posto dai suoi superiori di fronte all’ordine categorico di far “saltare” il concerto, non aveva trovato di meglio che implorare l’intervento del sindaco Carnicella.

Nell’occasione don Sergio Vitulano, fatto presente che si era cacciato “in un brutto guaio”, aveva pregato il sindaco Carnicella di intervenire perché voleva che il sindaco non autorizzasse il concerto sì da essere messo nella condizione di non dover essere lui ad opporre un rifiuto al Brattoli…”. 

Non esprimo alcun giudizio, ma lascio ai cittadini molfettesi la memoria storica dei fatti per riflettere ed esprimere un giudizio.

Chiedo invece al Vescovo Cornacchia di revocare qualsiasi incarico, presente e futuro, a mons. Vitulano fino a quando quest’ultimo non aggiungerà altre verità su questa storia e chieda scusa agli eredi del Sindaco Gianni Carnicella, ai cittadini molfettesi e alla comunità della chiesa che avrebbe dovuto onorare e non tradire con un becero mercimonio.

di Matteo d’Ingeo 

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