Il fatto non costituisce reato. Giustizia è fatta!

Cara, che partito mi metto oggi?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ricordate l’articolo apparso sul mensile l’Altra Molfetta nel mese di marzo 2007 dal titolo  “Ma a Molfetta esiste la mafia?” (clicca e leggi l’articolo).
Il suo contenuto è stato apprezzato da molti cittadini molfettesi, ma qualcuno non lo ha gradito e armatosi di penna e carta bollata ha querelato (clicca e leggi la querela) per diffamazione l’estensore dell’articolo e il direttore de l’Altra Molfetta.
I passaggi particolarmente controversi dell’articolo che hanno suscitato le ire del consigliere comunale ex Verdi, ex CCD, ex Popolari per Molfetta, ex FI, ex AN ora UDC e domani chissà cos’altro, sono i seguenti:

[…] Naturalmente non merita commenti lo striscione appeso sul ponte ferroviario all’entrata di Molfetta su cui era scritto “Amato: la città è con te; ti vogliamo bene”. Direi invece che la città è molto indignata per lui e per quello che sta accadendo, e quella manifestazione di affetto dei suoi “999 elettori” non è molto diversa dalle manifestazioni di oltraggio nei confronti delle forze dell’ordine da parte di interi quartieri di Napoli o Bari quando arrestano un camorrista o un mafioso. […]

[…] Invece bisogna convincersi che in questa città ”la mafia” esiste e da molto tempo. Già nel 1995 fu revocata dalla Camera di Commercio di Bari, la licenza ad un noto commerciante molfettese, per associazione a delinquere di stampo mafioso. Quello stesso personaggio aveva a che fare con l’assassino di Gianni Carnicella e con la holding nostrana della droga. La mafia non è più solo quella dei morti ammazzati per stragi o agguati, ma è fatta anche dei capi d’accusa mossi a P. Amato. […]

Il Giudice, dott. Roberto Oliveri del Castillo, sciogliendo la riserva formulata all’udienza del 14.3.08 nei confronti di d’lngeo Matteo e Germinarlo Corrado indagati in ordine all’art. 595 c.p.,  ha RIGETTATO l’opposizione avanzata da Amato Giuseppe, ha ACCOLTO la richiesta del P.M. e ha DISPOSTO l’archiviazione nei confronti degli indagati d’Ingeo e Germinario perché il fatto non costituisce reato (clicca e leggi l‘ordinanza di archiviazione).

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