I “topi di fogna” tornano allo scoperto

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Affido al Blog del Liberatorio questa mia lettera, che vuol essere una denuncia sul degrado ambientale in cui versa da tempo il quartiere in cui vivo, la “Madonna delle Rose”.
Ormai le rose non crescono più e in compenso fioriscono ben altri elementi naturali.
Ci siamo abituati a convivere con:
– le buste di rifiuti non depositate negli appositi cassonetti, incivilmente gettate per strada e puntualmente non ritirate dal netturbino di zona per settimane, fino alla loro completa putrefazione e decomposizione. Non accetto la tesi diffusa tra gli abitanti della zona che ritengono sia opera degli zingari che stazionano abusivamente nelle campagne limitrofe; infatti analizzando il contenuto delle immondizie scoppiate al passaggio delle macchine o aperte dai cani randagi, non penso che gli zingari possano permettersi certi cibi “di lusso”. Troppo comodo e troppo semplice scaricare le colpe su chi colpe non ne ha;
– i cani randagi in aumento a vista d’occhio, alla cui invadente presenza dobbiamo rassegnarci;
– l’abitudine incivile, di utilizzare il suolo pubblico, marciapiedi e strade, come toilette per cani; il quartiere è ormai il bagno pubblico dei cani, accompagnati da padroni residenti in zona e/o provenienti da altre zone della città (zona stazione, rione paradiso, …). Le feci canine non raccolte da nessuno restano per terra giorni e giorni;
– la presenza di colonie di scarafaggi visibili nelle ore serali/notturne e non solo;
– l’erba selvatica cresciuta ad altezza d’uomo che se non sarà tagliata diventerà, a breve, ad altezza di palazzo;

E’ possibile tollerare anche l’indifferenza degli abitanti che vivono nello stesso quartiere, vedono le stesse cose, camminano sulle stesse strade, respirano la stessa aria, ma da oggi non potrò tollerare i topi, i topi no!

E quando parlo di topi non mi riferisco ai simpatici piccoli topolini di campagna, ma trattasi di grossi ratti di fogna avvistati personalmente di sera al rientro da lavoro (ore 22 circa).

L’indomani mattina dall’avvistamento, decido così di impegnarmi in prima persona per richiedere la derattizzazione della zona e segnalare il degrado igienico-sanitario del quartiere.
Inizia così il mio lungo pellegrinaggio tra uffici comunali, uffici ASL e vigili urbani: non l’avessi mai fatto!

Pellegrinaggio è un termine calzante: ho dovuto camminare tutta la mattinata per raggiungere i vari uffici segnalati e puntualmente non competenti, dislocati su tutto il territorio di Molfetta. Uno scarica barile gli uni con gli altri, uffici ingiustificatamente chiusi in orario d’ufficio, poca serietà, ma soprattutto poca solidarietà per una denuncia di per sé grave; mi riecheggia ancora nelle orecchie la solita frase: “non è competenza nostra, devi rivolgerti a…”

Ma, tra i tanti ascoltati, i vigili urbani del Comune di Molfetta hanno vinto il primo premio per la frase tragicamente più spiritosa: “perché si è rivolta a noi, mica possiamo venire noi ad acchiappare i topi giù a casa sua…venite tutti qui per qualsiasi problema”.
Ed alla mia richiesta di quale iter legale avrei dovuto seguire per raggiungere il mio scopo, dato che non sono tenuta a sapere tutto e che loro sono l’organo ufficiale idoneo a cui chiedere queste informazioni, mi hanno risposto –  “noi non sappiamo dirle nulla, faccia la denuncia scritta e poi vedremo”.
Com’è finita?
Ho scritto c/o l’ufficio igiene dell’ASL di Molfetta, su una sedia di fortuna utilizzata come tavolino, inginocchiata per terra, una lettera di segnalazione in doppia copia intestata all’Azienda Sanitaria Locale Dipartimento Prevenzione Igiene – Nucleo Operativo Vigilanza ed Ispezione ed ai Vigili Urbani del Comune di Molfetta.
Incrocio le dita affinché la mia lettera sia presa in considerazione da chi di competenza e non venga cestinata.

Una residente del quartiere “Madonna delle Rose”

4 Risposte a “I “topi di fogna” tornano allo scoperto”

  1. non assomigliano a TOPO GIGIO ma molto ai topi di fogna della politica. Comunque diamo il via alla derattizzazione perchè sono molti.

  2. Salve..anch’io mi sono imbattuto, purtroppo, nella tua stessa esperienza e proprio come te, o meglio come una pallina da ping pong, ho vagato alla ricerca della soluzione, ancora non arrivata! Se gentilmente mi fai sapere com’è andata a finite te ne sarei davvero grato..cordialmente FRANCESCO

  3. Un po´di giorni fa ho scritto al blog di quel verme, che di certo e’ il figlio di puttana e, parrebbe certo, pure pedofilo omosessuale, Paolo Barrai di Mercato Libero. Chiesi solo una opinione, con tono e linguaggio pacato ed educato, e venni offesa e umiliata in pubblico. Ho risposto di nuovo, e mi han bannato. Questo Paolo Barrai e’ un bastardo topo di fogna, a mia sorella ha fatto perdere ventimila euro in Borsa, in solo tre giorni, in quanto costui, gli consigliava di vendere allo scoperto in Borsa, mentra la stessa saliva fortissimamente, nel aprile 2009. E quando lei telefonava per chiedere spiegazioni, questo bastardo razzista, riciclatore di soldi mafiosi di Paolo Barrai, manco gli rispondeva, addirittura, oppure, gli diceva ma vaffan…o e metteva giu. Ora se la vedra’ con me, che sono in Polizia: una denuncia e una indagine sul suo passato criminalissimo ( ha gia` patteggiato diverse condanne in vari Tribunali d´Italia) e presente ancor piu` criminale, a questo arrogante porco, figlio di puttana, pedofilo pervertito di Paolo Barrai, non la levera’ nessuno. A lui e alcuni suoi complici, tipo uno dei broker piu´ usati dalla Ndrangheta, Lorenzo Piacentini di Deutsche Bank o il banchiere piu´usato dalla mafia, Alfredo Piacentini di Banque Syz ( zio del verme Lorenzo Piacentini di qui sopra) o, un altro omosessuale pedofilo, Gianpaolo Gamba di Banca Albertini Syz, usatissimo invece dalla Camorra. Tutti sti fascisti di merda, che si sentono tanto i padroni, che offendono, umiliano, rovinano le vite altrui, e ci ridono sopra, poi, pure arrogantemente, davono far meno glii spacconi, per lo meno con me

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