Abbiamo più volte segnalato la presenza di un campo nomadi in contrada San Lorenzo, nei pressi della zona ASI di Molfetta, quasi un campo storico di cui la politica ha sempre fatto finta di non conoscere. Nei mesi scorsi, quando l’emergenza sanitaria era ancora più preoccupante, abbiamo segnalato il continuo ricambio di caravan e roulotte che si alternavano in quello spazio.
Naturalmente la preoccupazione era prettamente sanitaria perchè ci chiedevamo come mai le autorità politiche, sanitarie e militari potevano permettere che, a poca distanza dall’insediamento industriale di Molfetta, ci fosse un insediamento di nomadi di cui non si conosceva la provenienza e le pratiche di prevenzione sanitaria adottate all’interno del campo stesso. Non perchè erano nomadi, ma semplicemente perché, come tutti noi, dovevano rispettare le regole e sottoporsi agli stessi controlli.
Oggi, invece, riprendiamo lo stesso argomento perché dopo qualche settimana di permanenza il campo si è svuotato e naturalmente non sapremo mai, se fosse regolare e da dove provenissero i loro componenti e se fossero state rispettate le ordinanze regionali e decreti governativi in tema di prevenzione anti-covid ed eventuali quarantene.
Infine un’ultima annotazione; oggi la zona appare come una discarica a cielo aperto e i grossi gabbiani presenti sembrano gradire il piatto servito. Chiediamo al sindaco, se c’è un cartello in zona che avvisa che l’area è video-sorvegliata, la Polizia Municipale perché non interviene quando arrivano e quando ripartono i nomadi con le normali sanzioni previste dai regolamenti comunali e a cui siamo sottoposti noi comuni mortali? Oppure dobbiamo convincerti che in questa città, i delinquenti, gli abusivi e i nomadi sono protetti da chi ci amministra?