Non accadeva dal 2018 nella centralissima via G. Salepico. Stanotte, in corrispondenza del civico n. 144, alle 04:40 circa il copione si è ripetuto e una Renault Megane è andata completamente distrutta dalle fiamme. I Vigili del Fuoco prontamente allertati sono giunti sul posto alle 04:50 e come sempre a loro è rimasto il gravoso onere di spegnere le fiamme ed esaminare la carcassa d’auto rimasta sull’asfalto.
Ma questa volta c’è una variante; poco prima dell’arrivo dei Vigili del Fuoco qualche residente è riuscito a spostare l’auto per evitare le fiamme e a pochi metri dal rogo principale, tra il civico n.142 e 140 c’era un altro innesco d’incendio probabilmente creato all’interno della canalina di scarico dell’acqua piovana che è andato distrutto nella parte finale. Le testimonianze dei residenti hanno fissato tra le ore 04:38 e 04:41 un forte botto che potrebbe essere anche il risultato di una deflagrazione, e inizio d’incendio, all’interno del pluviale; oppure le deflagrazioni sono state quelle degli pneumatici e vetri. Attenderemo i risultati delle indagini che chiariranno la dinamica di quest’altra notte di fuoco e forse daranno un volto alle sagome che eventualmente saranno rimaste impresse nelle videocamere private presenti in via Baccarini e in via L. Manara.
Abbiamo interrogato più volte il Sindaco Minervini su questa triste storia e, ad oggi, non conosciamo se è stato mai aperto dagli inquirenti un fascicolo d’indagine unico sugli incendi dolosi e, se sì, a che punto sono le indagini. Cosa sta facendo l’amministrazione, oltre a fornire dati di fantasia a chi prepara altrettanto fantasiose classifiche in cui Molfetta risulta tra le prime città della Puglia in cui si vive tranquilli. Invece di sperperare danaro pubblico per un’inutile guardia armata sulla Muraglia del centro storico, il Comune investa in una sorveglianza mobile sull’intera città. E poi, a proposito di video-sorveglianza pubblica si propone una telecamera all’incrocio tra via Baccarini, via Imbriani e via Mezzina. Per il resto non ci resta che pensare … e domani a chi toccherà?