Nel 2007 abbiamo richiesto informazioni, all’amministrazione comunale dell’epoca, sul programma straordinario di edilizia residenziale da concedere in locazione o in godimento ai dipendenti delle Amministrazioni dello Stato impegnati nella lotta alla criminalità organizzata ai sensi dell’art. 18 del DL. n. 152 del 13 maggio 1991, convertito nella legge Lg. n. 203 del 1991 ed approvato definitivamente con D.P.R. n. 457 dell’8.8.1994.
Si chiedeva, in particolare, se fosse ancora valida l’autorizzazione a costruire da parte del “Consorzio Meral” e se la stessa avesse ancora i requisiti di legge previsti per realizzare il programma finanziato. Da allora non abbiamo mai ricevuto risposte.
Da qualche mese lungo la strada vicinale della Contrada Chiusa della Nepta è apparso un cartello all’interno del cantiere del “CONSORZIO MERAL” che annuncia la realizzazione di n. 2 fabbricati costituiti da n. 32 alloggi di Edilizia Sovvenzionata e relative pertinenze. L’intervento da realizzare nel Comune di Molfetta, ai sensi dell’art.18 della legge n.203/91, è compreso nel programma integrato prot. n.216/1063. L’importo complessivo dei lavori a base d’asta ammonta a € 2.319.465,54; sul cartello esposto, in allegato, non è riportato il numero del permesso a costruire con relativa data di rilascio.
Inoltre, abbiamo appreso dalla Determinazione Dirigenziale, Settore Territorio, n. 21 del 19.02.2016, che è stato designato un nuovo componente della Commissione di collaudo Tecnico-Amministrativo in corso d’opera dei lavori relativi all’attuazione del programma da parte del “Consorzio MERAL”.
Pertanto con un esposto e Istanza ai sensi dell’art. 62 dello Statuto Comunale, del 10 Marzo 2016 n. prot. 14131, abbiamo chiesto al Sindaco e al Segretario Comunale :
- qual è il numero di permesso a costruire del programma edilizio in oggetto, quando è stato rilasciato e se è ancora valido;
- se l’odierno “Consorzio Meral” è ancora in possesso dei “requisiti imprenditoriali di qualificazione” per l’esecuzione del programma edilizio approvato dal Comune di Molfetta nel 1994;
- se la composizione societaria è la stessa originaria che ha stipulato la convenzione edilizia, ex articolo 18 L. 203/1991, comprendente la CONSCOOP (Consorzio di Cooperative di produzione e lavoro) in possesso dei “requisiti imprenditoriali di qualificazione” per l’esecuzione del programma edilizio;
- se le opere di cantierizzazione avviate, lo spianamento del terreno, gli scavi di fondamenta e l’installazione di apposite gru in prossimità della lama Cupa sono rispettosi dei vincoli di salvaguardia della stessa e/o di eventuali prescrizioni di legge;
- se la Commissione di collaudo Tecnico-Amministrativo è stata in grado di verificare e collaudare le opere realizzate.
Inoltre abbiamo chiesto la presa visione, ed eventuale rilascio copie, della documentazione, ai sensi della Lg. n. 241/’90 e n. 15 /’05, D. Leg. 18 agosto 2000, n. 267 e del DECRETO LEGISLATIVO 14 marzo 2013, n. 33, riguardante il fascicolo in oggetto. (Leggi l’istanza-esposto QUI )
Abbiamo anche ipotizzato lo sviluppo dei fabbricati sul ciglio della Lama Cupa e, oltre allo scempio paesaggistico-ambientale, abbiamo paragonato i volumi edilizi che si realizzeranno come delle saracinesche che oscureranno per sempre la vista del tramonto e dell’alba agli abitanti delle ville limitrofe e ai residenti del Villaggio Belgiovine. Questo è il risultato di una speculazione edilizia senza discontinuità dal passato.
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