MOLFETTA – UN’INCHIESTA DEL PM ETTORE CARDINALI CON IL GRUPPO TUTELA MERCATO E CAPITALI DELLA GUARDIA DI FINANZA
Un progetto rimasto solo sulla carta. Le accuse sono di bancarotta e truffa aggravata
di Antonello Norscia (www.lagazzettadelmezzogiorno.it/…)
Bancarotta fraudolenta e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Sono i reati contestati a vario titolo a conclusione di un’indagine del pubblico ministero tranese Ettore Cardinali sulla realizzazione, a Molfetta, di alcuni alloggi destinati ad esponenti delle forze dell’ordine ed ai loro familiari.
Una vicenda che vede sullo sfondo il fallimento della srl molfettese Economy Programm, dichiarata insolvente dal Tribunale di Trani il 21 giugno 2006.
Al vaglio degli inquirenti anche l’attività della Srl Vi. Al. Co. e del Consorzio Meral. Secondo quanto ricostruito dall’inchiesta, condotta dal Gruppo tutela mercato e capitali della Guardia di Finanza di Bari, nel Consorzio Meral sarebbe stata fittizziamente ammessa la Conscoop, a sua volta un consorzio tra cooperative di produzione e lavoro con sede a Forlì, che ora nel procedimento risulta parte lesa.
Un ruolo che sarebbe stato decisivo per ottenere dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti i fondi per l’edilizia agevolata. Ed infatti per la realizzazione di palazzine adibite a residenze dei nuclei familiari delle forze dell’ordine, il ministero il primo febbraio 2005 emise un decreto che prevedeva uno stanziamento di quasi 3 milioni di euro per edilizia sovvenzionata, oltre a circa 450mila euro per oneri accessori.
Il 23 gennaio 2006, il dicastero liquidò un acconto di 89mila euro, corrispondente al 20% della somma imputata agli oneri accessori. Il progetto, però, sarebbe rimasto solo sulla carta perché i fondi e gli acconti versati dai potenziali acquirenti degli immobili avrebbero preso altre strade.
Contestata la distrazione dei beni sociali, la dissipazione del patrimonio e la falsificazione dei libri e di altre scritture contabili della Srl Economy Programm. Inoltre, sarebbe stata omessa la contabilizzazione di «tutti i flussi finanziari derivanti dai protocolli d’intesa coi promissari acquirenti degli immobili da realizzare nell’ambito del progetto Meral».
A seconda delle rispettive responsabilità l’avviso di conclusione indagini, che di solito è l’anticamera della richiesta di rinvio a giudizio, è stato destinato a Cosimo Pansini, Donato Sancilio, Vincenzo Gagliardi, Pietro Spadavecchia, tutti di Molfetta, Michele Barardi, di Terlizzi, Giovanni Alba, di Bisceglie, Vito ed Anna Alba, di Giovinazzo, ed alla persona giuridica Consorzio Meral, con sede a Molfetta, presieduto da Angela Alba. Un decimo indagato è morto nelle more dell’inchiesta.