In questi giorni, mentre l’Italia è distratta da storie di “veline” e “velinari”, e la nostra Molfetta è narcotizzata dalla kermesse elettorale, per rinnovare un ente inutile come la Provincia, molti cittadini aspettano dal loro Sindaco Senatore notizie rassicuranti su due vicende che sono anche storie di interesse internazionale.
Parliamo dei marinai (due molfettesi) sequestrati sulla nave Buccaneer e delle confische di beni che il presidente del Venezuela Hugo Chavez sta compiendo a spese degli emigrati italiani (molti molfettesi).
I cittadini molfettesi e i loro parenti, a volte, si considerano fortunati, quando sono consapevoli di aver un loro concittadino Sindaco ed anche Senatore della Repubblica e quindi capace di avere notizie di prima mano, rispetto ad altri, su vicende internazionali; e invece no, sono settimane che il nostro Sindaco tace sulla vicenda della nave sequestrata dai pirati somali, o presunti tali, o sul fatto che la stessa trasportava presunti rifiuti tossici.
I parenti dei marinai sperano solo che il silenzio sia dovuto alle difficoltà delle trattative e non ad un tentativo di distrarre l’attenzione dell’opinione pubblica da una vicenda dai contorni molto grigi.
Dall’altra parte del mondo, invece, si sta consumando una vicenda che vede protagonisti numerosi emigrati molfettesi vittime del presidente venezuelano Chavez.
Sono già numerose le segnalazioni e le lettere giunte dai nostri parenti e conoscenti dalle regioni di Maracaibo, Estado Falcon e Zulia che chiedono l’intervento del governo italiano per fermare l’attività d’esproprio governativa.
In quel territorio ricco di giacimenti petroliferi sono nate molte aziende e imprese di logistica create anche da emigranti molfettesi più di cinquanta anni fa. Si tratta di ditte di trasporto su acqua, cantieri navali, piccoli e medi, e magazzini di ferramenta.
Potrebbero essere interessate le aziende HERPA dei Pappagallo, CRAF degli Altomare, TRICOMAR degli Annese e TRIMARCA dei Tridente, e proprio Vito Tridente Sgherza che ha scritto una lettera in cui racconta cosa sta accadendo agli italiani-molfettesi in Venezuela…
"…La mia azienda è stata fondata nel 1964 ed è costata sudore, lacrime e sangue. Adesso è stata espropriata. Ogni giorno che passa il governo diventa più comunista. Il presidente nei suoi discorsi dice che il capitalista è un animale che deve scomparire dalla terra. … In 10 anni di governo si è appropriato della Camera dei Deputati, dei tribunali… di tutto… Siamo in presenza di una dittatura con una facciata di democrazia. Ritornando alle nostre aziende, dopo un discorso del presidente, si è promulgata una legge per l’espropriazione delle ditte legate al settore petrolifero. Per adesso sono 39 aziende: di queste ce ne sono 4 di molfettesi e una di un barese. Ma ci sono anche altri italiani…L’8 Maggio sono entrati nelle nostre aziende e, possiamo dirlo, col fucile in mano ci hanno fatto abbandonare le nostre proprietà, dove non possiamo più entrare.
La nostra preoccupazione è che non pagheranno il giusto prezzo per le nostre ditte, vista la situazione difficile, e aggiungo che ci hanno fatto lavorare 6 mesi senza darci un soldo, e si dice che vogliono un ribasso del 40%. Abbiamo lavorato perchè chi si ferma è considerato terrorista, contro-rivoluzionario, etc. Mai vista una situazione cosi. Tutti noi siamo lavoratori, immigranti e figli di gente che ha lavorato onestamente. Il console italiano in Maracaibo sta informando l’ambasciata di Caracas…".
Il Governo e tutta la politica dovrebbero attivarsi, con la Magistratura e il Ministro degli Esteri, per bloccare la confisca di beni e le vessazioni contro i nostri connazionali.
Noi invece chiediamo al nostro Sindaco Senatore Azzollini di attivarsi presso il Ministero degli Esteri affinché siano avviate delle iniziative atte anche a salvaguardare l’incolumità dei nostri concittadini e a riferire subito, pubblicamente, su entrambe le vicende che riguardano la Buccaneer e gli emigrati in Venezuela.
Chavez espropria tutte le attività energetiche a Maracaibo
VENEZUELA – Chavez espropria tutte le attività energetiche on Maracaibo Lake.
Recent expropriation measures on marine assets in Venezuela
Dal Petrolio al carbone – sarà requisito tutto dal Governo Venezuelano.
Qualche dettaglio in più è contenuto in una newsletter confidenziale circolarizzata dallo Studio Venezuelano dei lawyers Matheus & ULLOA che potete visualizzare al link:
http://piemonte.indymedia.org/article/5157
in 1 attimo il tam tam ha fatto il giro del globo. In fibrillazione i mercati, traders, shipping company, società energetiche, investitori. Tutti. Tranne lui: Il Presidente Ugo Chavez . Che annuncia di aver scoperto il sistema per evitare che imprese straniere possano continuare ad inquinare impunemente il Lago di Maracaibo.
Come? Come impedire la catastrofe ecologica (e fare business)? Come coniugare ecologismo e diritto a rivendicare il legittimo possesso delle risorse energetiche nazionali (gas, olio, carbone etc.)? Ugo Chavez ha trovato la soluzione.
Inquinerà lui.
Ma requisire tutto quello che si muove sul lago di Maracaibo sarà solo la prima fase. Poi …
Se anche voi – come Carbones del Guasare, Anglo Coal, Coeclerici, Carbozulia etc – avete interessi in loco siete avvertiti.
Hasta la vista
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Chavez expropriates all the energy activities in Maracaibo.
Recent expropriation measures on marine assets in Venezuela. From Oil to Coal, will be requirement everything from the Venezuelan Government.
Some more detail is contained in a newsletter circulated by the study of Venezuelan lawyers Matheus & Ulloa that you can see the link:
http://piemonte.indymedia.org/article/5157
in a moment the tam tam has been shown around the world. Fibrillation in the markets, traders, shipping company, energy companies, investors. All. Except him. The President Ugo Chavez. which proclaims to have found the system to ensure that foreign companies can continue to pollute with impunity Maracaibo Lake.
How? How to prevent the ecological disaster (and do business)? How to combine ecology and right to claim legitimate ownership of domestic energy resources (gas, oil, coal etc.)?
Ugo Chavez has found the solution. Pollute it! But confiscate everything that moves on Maracaibo Lake will be only the first step. Then …
If you – as Carbones del Guasare, Anglo Coal, Coeclerici, Carbozulia etc. – have some interests in the region are warned.
Hasta la vista