Ecco l'atto d'accusa di Lady Asl: "Così Tedesco pilotava gli appalti"

Sono due i verbali che scuotono il mondo politico pugliese. Uno è quello di Lea Cosentino (nella foto) che punta l’indice contro l’ex assessore alla Sanità Tedesco, citando le sue «continue pressioni». L’altro è stato reso da Gianpaolo Tarantini che accusa l´ex vice presidente regionale, Frisullo: «Non solo donne, ma anche soldi».

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Lea Cosentino

di Gabriella De Matteis e Giuliano Foschini (www.bari.repubblica.it/…)

Due verbali scuotono il mondo politico pugliese. Uno è quello di Lea Cosentino che punta l´indice contro l´ex assessore alla Sanità, Tedesco, citando le sue «continue pressioni». L´altro, invece, è stato reso da Gianpaolo Tarantini che accusa l´ex vice presidente regionale, Frisullo: «Non solo donne, ma anche soldi». Un verbale inedito. Un interrogatorio che per la prima volta svela l´atto di accusa di Lea Cosentino contro l´ex assessore regionale alla Sanità Alberto Tedesco.

E´ il 19 ottobre dello scorso e l´ex manager dell´Asl risponde alle domande del pm Roberto Rossi. Lo fa per raccontare delle «continue pressioni» che avrebbe ricevuto dall´allora esponente della giunta Vendola. «Posso riferire – dice la Cosentino – di aver visto Rubino Elio, genero dell´assessore Tedesco, gestore della Dragher mentre affrontava presso la sede dell´Asl questioni relative all´appalto dei lotti delle sale operatorie del nuovo oncologico. In particolare ho conoscenza diretta che ha sollecitato l´aggiudicazione definitiva di quel lotto alla ditta citata. Posso riferire che l´assessore Tedesco mi aveva parlato della Dragher prima della gara». Le sollecitazioni dell´esponente Pd, stando almeno al racconto di Lady Asl, avrebbero riguardato anche gli appalti per la gestione dell´ausiliariato e delle pulizie e del servizio di smaltimento dei rifiuti ospedalieri (in questo caso avrebbe caldeggiato l´azienda Tradeco).

Ma la Cosentino parla anche di un contratto di leasing per un laser oculare venduto da una società riconducibile al genero. «Inizialmente il leasing fu accordato, ma poi – racconta la Cosentino – ci accorgemmo che l´acquisto del bene era economicamente più conveniente e revocammo la delibera relativa al leasing. Questa cosa fece arrabbiare l´assessore Tedesco». Che interviene, accusa, l´ex direttore generale dell´Asl, anche per alcuni concorsi per primario. Di un caso, in particolare, la Cosentino avrebbe informato anche il presidente della Regione Nichi Vendola «lamentandomi delle pressioni dell´assessore Tedesco e chiedendogli di aiutarmi nella gestione dei rapporti intrattenuti con il medesimo».

Del suo rapporto con l´attuale senatore del Pd la Cosentino aggiunge: «Da quando erroneamente Tedesco ha ritenuto che mi fossi proposta io al presidente Vendola per una sua sostituzione (circostanza non vera in quanto la proposta veniva in realtà dal presidente) iniziò una vera e propria guerra psicologica tesa a farmi dimettere o a farmi revocare. Guerra esternata attraverso continue pressioni su ogni vicenda». Lady Asl parla anche dei suoi rapporti con Gianpaolo Tarantini, di amicizia personale, ma racconta che non lo avrebbe mai favorito perché chiarisce: «Alcune informazioni relative al mondo imprenditoriale (come ad esempio alla formazione dei vari "cartelli" imprenditoriali) che chiedevo al Tarantini derivavano dalla necessità di trovare un contrappeso alla pressione da me subita continuamente da parte dell´assessore Tedesco e delle persone e aziende a lui vicine». Le dichiarazioni della Cosentino che ora è ai domiciliari ora sono al vaglio della procura.

Che sta verificando anche le dichiarazioni di Gianpaolo Tarantini che nel suo ultimo interrogatorio ha fatto il nome dell´ex vicepresidente della Regione Sandro Frisullo, sostenendo di avergli dato soldi e donne perché sbloccasse i mandati di pagamento per le forniture sanitarie. «Frisullo – spiega il suo legale Michele Laforgia – ha formalizzato da settembre la sua disponibilità a chiarire ogni aspetto dei suoi rapporti con Tarantini. A tutt´oggi, non ha ricevuto alcuna convocazione e non gli è stato contestato nessun reato».

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