Sfilano i politici al processo "Amato + 5"

Chiamati a deporre l’ex sindaco Tommaso Minervini e l’assessore Giacomo Spadavecchia. Ancora assente il consigliere regionale Massimo Cassano

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di La Redazione (www.molfettalive.it/…)

La politica mercoledì 20 gennaio nell’aula delle udienze penali del tribunale di Trani.

Nel processo per concussione, voto di scambio, abuso d’ufficio e falso ideologico a carico di Pino Amato, Pasquale Mezzina, Girolamo Antonio Scardigno, Gaetano Brattoli, Vito Pazienza e Giovanna Anna Guido sono stati chiamati a testimoniare, tra gli altri, esponenti di oggi e di ieri della classe politica locale.

Tra questi l’ex sindaco Tommaso Minervini e l’attuale assessore al marketing territoriale, ambiente e centro storico Giacomo Spadavecchia.

Tutti i testi ascoltati sono stati convocati dal difensore di Amato, l’avv. Domenico Di Terlizzi.

A rappresentare le parti civili, Matteo d’Ingeo e il comune di Molfetta rispettivamente gli avvocati Bartolo Morgese e Maurizio Masellis (foto).

Ancora assente, invece, il consigliere regionale Massimo Cassano, secondo il pubblico ministero Giuseppe Maralfa beneficiario nelle elezioni regionali del 2005 di un pacchetto di voti ottenuti grazie ad Amato, all’epoca dei fatti assessore alla Polizia Municipale. Cassano risultò eletto con 10.835 voti, 1.707 dei quali ottenuti solo a Molfetta.

Il collegio composto dai giudici Cesaria Carone (presidente) e dai giudici Lorenzo Gadaleta e Francesco Messina (a latere) ha ascoltato in apertura di udienza Fabia Garatti, responsabile dei corsi per la formazione del personale addetto alle vendite del Fashion District.

Il teste, su specifica richiesta della difesa, ha dichiarato di aver ricevuto indicazioni su alcuni nominativi. Segnalazioni ininfluenti perché le selezioni non avevano carattere discrezionale ma avvenivano anche per mezzo di quiz e poi – come già ribadito in aula il 3 dicembre – perchè le aziende non erano poi vincolate ad assumere il personale formato.

Nonostante questo l’amministrazione comunale decise comunque di porre il proprio patrocinio all’iniziativa, come confermato da Tommaso Minervini. La deposizione dell’ex sindaco ha anche riguardato il rilascio di alcune autorizzazioni permanenti o temporanee per l’occupazione di suolo pubblico a favore di esercizi commerciali. Un modo – secondo Minervini – di rilanciare il settore.

L’assessore Spadavecchia è stato ascoltato su una contravvenzione elevata (ma non iscritta a ruolo) a uno degli autocarri intestati alla ditta da lui amministrata e ritrovata in possesso dell’allora comandante di Polizia Municipale Vincenzo Zaza, già condannato a tre anni al termine dell’udienza preliminare in virtù del patteggiamento.

Così come altri due testi ascoltati sulla stessa materia, Spadavecchia ha dichiarato di non essere a conoscenza dei fatti.

La lettura delle intercettazioni torna in aula. Stavolta è il caso di Rosa De Ceglia e di una conversazione con Pino Amato. All’epoca dei fatti la donna non era ancora dipendente a tempo pieno del centro diurno per disabili gestito dalla cooperativa Gea, coordinata dallo stesso imputato.

L’udienza è stata aggiornata al 3 febbraio. Il calendario delle prossime sedute si preannuncia fitto e dovrebbe portare al pronunciamento della sentenza entro la prima decade di maggio. In caso contrario il processo rischia di andare prescritto in virtù della proposta legge sul cosiddetto “processo breve” licenziata mercoledì dal Senato ed ora passata all’esame della Camera.

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