
Lontano dal dolore e dal clamore è auspicabile che gli stessi parroci, che hanno aderito e animato la marcia della legalità e della non violenza, facciano appello nelle loro odierne omelie al rispetto del bene comune. Con la stessa benevolenza si rivolgano ai parenti e amici del ragazzo brutalmente assassinato, invitandoli non solo, a non nutrire sentimenti di odio e vendetta, ma anche a rispettare le regole della civile convivenza.
E come primo atto concreto di questa auspicabile redenzione post-marcia, i parroci, capeggiati dal nostro Vescovo, organizzino una squadra che vada a ripulire i muri imbrattati dalla vernice. Naturalmente è sottinteso che la partecipazione del Sindaco è obbligatoria con messaggio video allegato. In questo modo si darebbe un senso a quella marcia.

