
di La Redazione (www.molfettalive.it/…)
Ascoltati mercoledì gli ultimi testimoni della difesa. Il 17 marzo la discussione Si è chiusa la fase istruttoria del processo sui presunti intrecci tra infermieri, medici e agenzie di onoranze funebri molfettesi. Chiamati a rispondere dal pubblico ministero Ettore Cardinali, a vario titolo, di associazione per delinquere, rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio, falso ideologico, corruzione, concussione e peculato sono Giuseppe Spagnoletti, titolare dell’agenzia funebre “La Cattolica”, il suo dipendente Michele Defronzo, i due operatori coordinatori professionali Vincenzo Samarelli e Domenico Bovenga, e i medici convenzionati Vito De Gennaro, Isabella Dragone, Luigi Massari ed Enrico Pansini.
Nell’udienza celebrata mercoledì nel tribunale di Trani hanno deposto gli ultimi cinque testi a discarico: tre parenti di altrettanti defunti, una dipendente comunale e l’ex moglie dell’infermiere Giovanni Caputi, condannato nell’udienza preliminare dello scorso giugno a 2 anni e 6 mesi di reclusione (pena patteggiata).
Confermate anche dai tre congiunti sia le motivazioni di scelta dell’agenzia funebre “La Cattolica” «avvenuta liberamente», che la modalità di accertamento della morte del defunto, costatata a domicilio dal medico curante. Non sarebbero intercorse inoltre telefonate tra l’agenzia funebre e Caputi in servizio all’ospedale: è quanto ha dichiarato l’ex moglie dell’operatore professionale nella sua deposizione. Le modalità burocratiche che di norma precedono la sepoltura sono state infine illustrate nel dettaglio dalla dipendente del comune. Si dovrà attendere al 17 marzo per la discussione delle parti.
La sentenza del “Caro estinto” è vicina.