Avendo appreso dell’intenzione della Ferri di candidarsi alle elezioni regionali, in particolare, le avrebbero fatto “chiaramente intendere come per candidarsi fosse necessario il loro consenso e il loro avallo politico”. A questo scopo, e per non essere sfiduciata in giunta comunale, avrebbe dovuto pagare.
Gli inquirenti hanno inoltre ricostruito che dopo il suo rifiuto, nel marzo 2015, le sarebbe stato revocato dal sindaco l’incarico al Comune. A due indagati la Procura contesta il reato di tentata induzione indebita a dare o promettere utilità. L’inchiesta è partita dalla denuncia di Ferri, difesa dall’avvocato Fabio Campese, che si costituirà parte civile. L’udienza preliminare inizierà il 16 febbraio 2017 dinanzi al gup barese Giovanni Anglana.
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