Un Meetup di troppo… ovvero l’inizio della fine del M5 Stelle a Molfetta

Può accadere che un evento targato Cinque Stelle si svolga a Molfetta, ma è organizzato dal Movimento Cinque Stelle di Corato? E perchè? Molto semplice, a Corato la lista è stata certificata e gli attivisti di quel gruppo possono usare il logo, le bandiere e il nome del Movimento 5 Stelle. Invece a Molfetta nessuno può farlo perchè non c’è una lista certificata, ma c’è chi lo fa abusivamente da oltre sei mesi e firma anche comunicati stampa con  Alfredo Bonetti  “STAFF M5S“( ultimo numero de “l’AltraMolfetta”). E noi ci chiediamo chi è questo sig. Bonetti che lavora e vive a Cesena e pretende di fare il “capo politico” a Molfetta, come il suo gran capo Beppe? Da fonti certissime e accreditate abbiamo saputo che usa lo stesso linguaggio e gli stessi metodi di Grillo per epurare gli attivisti dei meetup. Lui manda “fuori dai coglioni” chi è cittadino troppo attivo, quelli che hanno le tessere della Legambiente, ARCI, LIBERA, AGESCI, Azione Cattolica, ecc; insomma è uno che seleziona le “razze” affinchè vengano fuori cittadini attivi “puri” ubbidienti e servili.

La presenza di questi personaggi nel Movimento 5 Stelle di Molfetta ha generato conflitti insanabili che hanno portato un gruppo di cittadini attivi “doc” a denunciare pubblicamente la situazione e consegnare nelle mani di Beppe Grillo un dossier che ha come premessa la lettera che segue:

“Uno Vale Uno o… Come ho imparato a conoscere la politica e ad amarla”

Siamo qui a raccontare una breve storia, ovvero, il nostro passaggio da cittadini attivi a cittadini disattivati.

Come simpatizzanti delle tematiche e dello spirito del Movimento 5 Stelle a livello nazionale, abbiamo cominciato ad operare nel meetup “Movimento 5 Stelle Amici di Beppe Grillo – Molfetta”, nel totale rispetto del “non statuto” e senza mai approfittare del logo, nella convinzione che l’attivismo dal basso sia confronto con i cittadini ed idee, non immagine ed esteriorità.

Dopo incomprensioni con l’organizer del meetup, legate alla non volontà di condividere le password col gruppo e rendere pubblica la propria identità, si è deciso di creare un secondo meetup “Molfetta 5 Stelle di Beppe Grillo” con cui proseguire le attività in maniera più trasparente.

Subito dopo la raccolta firme e conseguente petizione per migliorare la sicurezza del sottopasso ferroviario di Molfetta, sono cominciati i primi scontri all’interno del gruppo, legati essenzialmente, alle modalità con cui le iniziative venivano proposte, non attraverso decisioni partecipate, ma in totale autonomia senza condivisione. Dopo feroci confronti abbiamo cominciato a perdere pezzi, nonostante la nostra presenza sul territorio trovasse riscontro positivo da parte della gente.

Alla ripresa delle attività, verso la fine di agosto, la situazione è nuovamente precipitata, dato che alcuni componenti del meetup “Molfetta 5 Stelle di Beppe Grillo” hanno contestato l’utilizzo della sede di un movimento civico che sino ad allora ci aveva ospitati per alcune riunioni settimanali e la presenza nel gruppo, ancora in formazione, di persone sgradite in quanto coinvolti attivamente nella vita politica cittadina, nonostante non avessero mai avuto alcuna tessera di partito, ma fossero state candidate in liste civiche portatrici di ideali propri del 5 Stelle. Senza mai confrontarsi sul programma ed il progetto, ma solo incentrando il ragionamento sulla presenza o meno di elementi, a loro dire, destabilizzanti per il gruppo, in totale spregio del motto “Uno vale uno”, l’organizer, senza mai chiarire se fosse supportato dalla maggioranza degli attivisti, ha deciso nel giro di brevissimo tempo di escludere tre iscritti al meetup solo per i sospetti sulla loro “purezza”, l’eccessiva esposizione pubblica, oltre che per la loro attiva partecipazione alla vita politica e cittadina (evidentemente una colpa gravissima per un Movimento che a livello nazionale predica il lavoro continuativo nel tempo sul territorio ed il coinvolgimento delle forze sane di una comunità). Paradossalmente questa epurazione, anticipata da incontri pubblici, dove i nuovi arrivati assistevano a scene degne del “Teatro dell’Assurdo”, in cui veniva chiesto ad alcuni di palesare le loro volontà di candidarsi per le prossime amministrative, senza aver mai parlato sino a quel momento né di una potenziale lista, né di un programma politico, ha colpito anche cittadini che mai avevano fatto politica in vita loro ma motivati e seri, solo per aver espresso posizioni contrarie verso queste scelte monocratiche.

Questa procedura, memore forse di alcune esperienze del primo trentennio del ‘900, ha avuto come effetto immediato una profonda sfiducia nel Movimento da parte nostra, dato che, non contenti dell’allontanamento, sono proseguiti gli attacchi personali e mediatici, arrivando financo all’utilizzo, come minaccia, delle riprese di alcune riunioni pubbliche di cui i singoli partecipanti non hanno ancora ricevuto copia, pur avendone insistentemente fatto richiesta. Successivamente, abbiamo ripreso le attività dal meetup “Movimento 5 Stelle Amici di Beppe Grillo – Molfetta” convinti della bontà del lavoro svolto e motivati a proseguire nell’attivismo civico con correttezza e rispetto, mentre il secondo meetup organizzava banchetti settimanali in cui chiedeva quali fossero i problemi della città alla gente che s’avvicinava, ma senza fare sintesi di una idea condivisa che scaturisse da questi confronti (modalità che, prima dell’esilio, poco ci convinceva e poco ci convince tutt’ora). Tutto questo utilizzando il simbolo del Movimento e promuovendo la formazione di una lista a 5 Stelle per le prossime amministrative, senza che vi fosse la certificazione dello staff, in totale spregio delle regole.

Questa condotta scorretta ci ha inibito ad uscire pubblicamente perché non volevamo creare confusione nei cittadini. Molti ci chiedevano cosa fosse successo, per quale motivo fossimo assenti ai banchetti a Corso Umberto, perché sulle testate on-line venissero pubblicati comunicati di entrambi i meetup. La situazione, già difficile di suo, si è inasprita quando come gruppo, abbiamo deciso di riprendere la vertenza sul sottopasso, rinnovando l’invito all’amministrazione ad attivarsi per la risoluzione del problema, dato che erano passati invano 60 giorni dalla risposta del comune alla petizione da noi protocollata a luglio. Questo è stato visto dall’altro gruppo come un’appropriazione indebita di un’attività svolta anche da attivisti poi espulsi. Nelle redazioni sono arrivati comunicati firmati dall’organizer del Meetup “Molfetta 5 Stelle di Beppe Grillo” in qualità di referente locale del Movimento 5 Stelle arrivando persino a chiedere esplicitamente di ignorare i nostri i comunicati stampa in quanto il nostro gruppo, a loro dire, non era legittimato. Consci che non si potesse andare avanti in questo clima, abbiamo provato ad intavolare una riflessione che portasse al ricongiungimento dei due gruppi, confrontandoci anche con attivisti in passato presentatisi come candidati sindaci del Movimento alle precedenti amministrative di altre città limitrofe. A questa richiesta non vi è stata nessuna volontà di dialogo, dato che il problema della presenza di “impuri” rimaneva. Il nostro Meetup oltre ad essere delegittimato in città ha trovato anche inspiegabile silenzio da parte della base regionale tanto da non essere coinvolto nell’organizzazione del “Firma Day” che prevede l’arrivo di Beppe Grillo a Molfetta il 22 dicembre. Dopo tutto questo, ci chiediamo se ha senso parlare di democrazia, di partecipazione, di concetti come “uno vale uno”, se lo stesso Movimento, per incapacità o mancanza di volontà, non debba favorire criteri di trasparenza e tutela di quelle regole basilari che permetterebbero il superamento di situazioni come la nostra che stanno ormai esplodendo in molti altri territori. Invece che favorire la collaborazione tra i Meetup a causa dell’assenza di referenti credibili sul territorio, si accentua l’aspetto aggressivo, al grido di “chi forma prima la lista ed ottiene la certificazione, ha diritto a rappresentare il territorio cui appartiene”. Queste modalità “barbare”, che riducono l’attivismo civico ad una lotta senza quartiere, simile ai clan, avrà a breve influssi nefasti non solo in chi, da attivista, s’avvicina al Movimento per mettere a disposizione le proprie competenze, vedendo in esso, la sintesi del lavoro svolto sul territorio per l’affermazione di quei valori di cui il 5 Stelle si riempie la bocca a livello nazionale, ma anche sui cittadini che, già insicuri e prostrati di loro, perderanno fiducia in un progetto politico in cui dovrebbero riconoscersi e non ritrovare, invece, le stesse becere dinamiche di spartizione del potere che hanno ridotto il nostro Paese ad un cumulo di macerie istituzionali.

Molfetta 21.12.2012

Gli attivisti del Meetup “Movimento 5 Stelle Amici di Beppe Grillo – Molfetta”

http://www.meetup.com/Amici-di-Beppe-Grillo-Molfetta/

2 Risposte a “Un Meetup di troppo… ovvero l’inizio della fine del M5 Stelle a Molfetta”

  1. Questa di Grillo a Molfetta (inteso come movimento) mi sembra tutta una farsa così come il partito (tanto in definitiva di partito si tratta): partito a razzo e finito a c**zo, da furia francese e ritirata spagnola.
    A Molfetta lo stesso movimento non ha ancora raccattato un voto e già ci sono beghe e casini interni. Figuriamoci se dovesse avere peso politico.
    E poi, con tutta queste storie che si sentono: epurazioni, dissidenti, divieto di parlare in pubblico credo che di strada da poter fare ce ne sia davvero poca. Infine Grillo: esiste e parla sempre solo lui, zittendo tutti gli altri e a parte le migliaia di parolacce che dice non è che i suoi buoni propositi sulla carta vadano tanto oltre la classica scoperta dell’acqua calda!

  2. Condivido ” Osservatore”.
    A “pelle” ed ad “occhio”, ieri, il palco grillino molfettese mi è sembrato una rivisitazione del “carroccio” ….in salsa comica.
    Poi, che dire della platea “incuriosita”, ma scarsamente coinvolta sui contenuti ?
    Un Grillo Parlante molto “diplomatico” sulle “spinose” questioni di politica locale…Bah…

I commenti sono chiusi.

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