Savinuccio torna in carcere la libertà dura solo due giorni

di GABRIELLA DE MATTEIS e FRANCESCA RUSSI – bari.repubblica.it

Un’estorsione commessa nel 2009, tra marzo e dicembre, prima di essere arrestato nell’operazione Domino. Una richiesta di denaro, dai 50 ai 100mila euro, che Savinuccio Parisi avrebbe chiesto a due imprenditori di un paese dell’hnterland barese. E’ questa l’accusa che ieri sera ha portato nuovamente in carcere il boss, ritornato in libertà lunedì per decorrenza dei termini della custodia cautelare.

I carabinieri del reparto operativo avevano depositato il fascicolo in procura, ma sino a ieri non era stato emesso alcun provvedimento cautelare dal momento che Savinuccio era detenuto per l’inchiesta Domino e quindi non c’era né il rischio della reiterazione, né quello del pericolo di fuga. Alcuni elementi sull’estorsione sono stati acquisiti anche dopo il rinvio a giudizio del pregiudicato, rinvio a giudizio che aveva sospeso i termini della custodia cautelare.

Con la sua scarcerazione, la situazione è cambiata. Il boss è pericoloso, ragionano gli inquirenti che nel provvedimento di fermo citano appunto il caso dell’estorsione. Parisi in persona, insieme ai due complici, avrebbe preteso dai due imprenditori le somme di denaro. L’inchiesta conta infatti altri due indagati.

Domani davanti al gip si terrà l’udienza di convalida del fermo. Il boss era stato scarcerato perché l’accusa nel processo Domino in corso da due anni davanti alla prima sezione penale del Tribunale non aveva chiesto il congelamento dei termini di custodia cautelare. Sul caso sono state aperte due indagini interne.

L’ARRESTO

Poco dopo mezzanotte è uscito dalla caserma dei carabinieri di via Tanzi. A bordo del sedile posteriore della gazzella dei militari: lampeggianti accesi e auto in corsa. Direzione carcere di Bari. La libertà di Savino Parisi è durata poco. Neanche quarantotto ore. Il boss di Japigia è tornato tra le sbarre. Ieri sera Parisi è stato prelevato dalla sua abitazione e portato nella caserma del quartiere Madonnella: lì i militari gli hanno contestato una nuova accusa. Si tratta di una vecchia estorsione aggravata dall’articolo 7 sulla mafiosità. Savinuccio è stato sottoposto a decreto di fermo su disposizione della pm antimafia della procura di Bari, Patrizia Rautiis.

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I carabinieri hanno dovuto riscavare nel passato di Parisi per trovare un reato, non contestato in altri procedimenti, per fare in modo che ritornasse in carcere e rimediare così all’errore tecnico fatto durante il processo “Domino”. Parisi, detenuto nel carcere di Novara, era stato scarcerato per decorrenza dei termini della custodia cautelare: i magistrati infatti non avevano richiesto la sospensione. La sua scarcerazione improvvisa aveva causato numerose polemiche.

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