ULTIMO AVVERTIMENTO MAFIOSO

ESPRIMIAMO SINCERA SOLIDARIETA' A GIANNI LANNES; CHIEDIAMO ALLO STATO DI RINNOVARE IL PROGRAMMA DI PROTEZIONE CHE GLI E' STATO REVOCATO E AGLI ORGANI COMPETENTI DI CHIARIRE PUBBLICAMENTE IL PERCHE' DEL SILENZIO SU QUESTA INQUIETANTE VICENDA.

Caorso, centrale nucleare, Ecoge.

 
 

                                                  di Gianni Lannes

 
 
Sono un giornalista freelance, libero e indipendente. Ho semplicemente scoperto che la Sogin (dal 1999 ha il compito di "bonificare" il nucleare italiano), ovvero lo Stato, ha appaltato qualche anno fa lo smantellamento di una parte della centrale nucleare di Caorso alla Ecoge: una srl con sede a Genova  di proprietà della famiglia Mamone.

Secondo alcuni rapporti della Direzione investigativa antimafia si tratta di una società, o meglio di un clan organico alla ‘ndrangheta immersa da anni nel business dei rifiuti pericolosi. Tempo fa avevo richiesto alla Sogin di poter visitare alcuni siti nucleari italiani per portare a termine una serie di inchieste giornalistiche. Non mi è stata fornita alcuna risposta, così dopo una lunga attesa nel 2008 sono riuscito a penetrare nella più importante centrale atomica italiana.
Lì ho scoperto la presenza di camion della Ecoge che caricavano container. Ho chiesto conto alla Sogin, ma un dirigente mi ha invitato a non rivelare questa situazione.
Il 12 dicembre 2009 ho raccontato a Palermo, accanto a Salvatore Borsellino nel corso di un incontro pubblico la portata di questa scoperta. Nel 2009 ho subito alcuni attentati: in particolare il 2 luglio, è saltata in aria l'auto di mia moglie.
Successivamente il 5 novembre ignoti hanno dato alle fiamme la mia auto. Nel maggio 2010, ignoti si sono introdotti nella mia abitazione rubando un computer e un hard disk portatile. Lo stillicidio di avvertimenti si è riversato su mia moglie per tutto il 2011.
Ho presentato numerose denunce all’autorità giudiziaria ma senza alcun esito.
Ieri, nell'auto di mia moglie c'era un biglietto con il seguente avvertimento:
 

"HAI UNA FAMIGLIA NON ROMPERE PIU' I COGLIONI CON LE STRONZATE ECOMAFIA". 
 
Dal 22 dicembre 2009 al 22 agosto 2011  ho vissuto sotto protezione della Polizia di Stato, mentre la mia abitazione e la mia famiglia erano sotto la vigilanza dei carabinieri. Il 13 luglio 2011 ho prestato la mia collaborazione raccontando – alla presenza del mio legale di fiducia e dei miei due agenti di scorta – al tenente Vincenzo Scarfogliero del Noe carabinieri di Roma, specializzato nel nucleare, ciò che avevo scoperto a Caorso.
L'argomento dell'incontro è stato il seguente: mie rivelazioni sulle attività di bonifica della Ecoge nella centrale nucleare. Singolare coincidenza: sei giorni più tardi, precisamente il 19 luglio, mi è stato comunicato telefonicamente che di lì a poco mi sarebbe stata revocata la protezione. Così è stato.
A tutt'oggi le indagini giudiziarie non ha hanno ancora scovato mandanti e esecutori materiali degli attentati e delle intimidazioni. E' non stata fornita alcuna risposta dal governo alle numerose interrogazioni parlamentari. Il ministro dell’Interno Maroni è stato ripetutamente chiamato in causa al parlamento ma non ha fornito delucidazioni.
 
25 anni fa ho fatto una scelta di vita: non sono un eroe da seppellire! Temo per la incolumità della mia famiglia. Non cerco tutela per la mia persona. Desidero che lo Stato garantisca almeno la mia famiglia.
 
INTERROGAZIONE PARLAMENTARE CAORSO
 

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