Tre automobili incendiate a Molfetta serata da incubo.

Altre tre auto incendiate giovedì sera in Via Zuppetta. Cittadini esasperati. L’amministrazione comunale: «Noi al lavoro con gli inquirenti».È quasi una Molfetta che non si indigna più dinanzi all’ennesimo scempio consumatosi nella tarda serata di giovedì nella periferia a Ponente delle città. Tre auto incendiate e una parte considerevole della facciata completamente annerita della palazzina sotto la quale le vetture erano parcheggiate: questo il deplorevole bilancio dell’ennesimo raid incendiario avvenuto il 24 settembre intorno alle 22,30 in via Zuppetta, mentre i residenti si accingevano ad andare a letto o si intrattenevano davanti alla televisione in cerca di un po’ di relax. La situazione sta diventando insostenibile, la rabbia dei cittadini è palpabile.

Una Fiat Grande Punto, una Punto e una Lancia Musa sono andate completamente distrutte, così come sono numerosi gli appartamenti che in pochissimi istanti si sono riempiti di fumo nero e di quell’odore acre che ormai i molfettesi hanno imparato negli anni a conoscere benissimo a causa di roghi che si consumano con un ritmo in certi periodi di più di una volta al mese.

Non è stato semplice per le squadre dei Vigili del fuoco intervenute domare le fiamme che hanno avvolto lo stabile, quasi sciogliendo le tubazioni che risalgono fino agli appartamenti.

«È ora di dire basta a questa situazione – hanno commentato due cittadini mentre ieri mattina le tre auto carbonizzate erano ancora lì in via Zuppetta – perché non è possibile che in tanti anni non si sia mai arrivati a individuare l’autore o gli autori di questi atti malavitosi».

In città purtroppo adesso si arriva a puntare il dito anche contro gli amministratori. «L’amministrazione ci dica che cosa sta facendo per l’ordine pubblico – afferma Michele Jacono della Cgil Molfetta -. I cittadini meritano rispetto sempre, anche al di fuori della campagna elettorale».

Attualmente l’amministrazione comunale, secondo quanto si è appreso, è al lavoro con gli inquirenti per cercare di trovare al più presto una soluzione.

È atteso al più presto un vertice con il comando compagnia dei Carabinieri, che sta svolgendo le indagini, per avere un quadro più definito di quanto si sta verificando. A chiedere un intervento immediato, ancora una volta, è Matteo d’Ingeo, coordinatore del Liberatorio Politico: «È il momento di dire basta. Se sindaco, forze dell’ordine e Procura della Repubblica continueranno a tacere – affila le parole -, chiederemo la convocazione urgente di un Consiglio comunale monotematico sulla sicurezza e l’autoconvocazione di una assemblea cittadina permanente per decidere che cosa fare. Sarebbe auspicabile – rimarca d’Ingeo – se, dopo 13 anni di fuoco, fossero avviate indagini coordinate, pur contro ignoti, per accertare se si tratti di incendi dolosi provocati da piromani seriali, piromani d’occasione o di emulazione, atti vandalici, ritorsioni o vendette personali», conclude.

fonte: Matteo Diamante – www.lagazzettadelmezzogiorno.it

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