Traffico di droga, estorsioni e rapine, colpo alla Scu: 19 arresti nel Nord Salento

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Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere alcune delle persone arrestate ieri nell’ambito del blitz dei carabinieri, che ha portato all’arresto di 19 persone. Nel corso degli interrogatori di garanzia che si sono tenuti ieri mattina presso il carcere di Lecce, alla presenza del giudice per le indagini preliminari Annalisa de Benedictis, gli indagati, assistiti dai rispettivi avvocati, hanno fatto scena muta. Gli interrogatori riprenderanno domani.

Il blitz. I carabinieri del comando provinciale di Lecce hanno eseguito all’alba di ieri una vasta operazione antimafia che ha portato a 19 arresti tra il Salento, la Germania e la Svizzera. Agli arrestati sono contestati i reati di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione e porto abusivo di armi anche clandestine, estorsioni e rapina. Diciotto sono finiti in manette, uno solo risulta ancora latitante.

Le persone arrestate farebbero parte del clan De Tommasi – Notaro (quest’ultimo arrestato l’1 dicembre scorso dopo un periodo di latitanza, perché colpito da altra misura cautelare in carcere per associazione mafiosa), operante nel nord della provincia di Lecce.

I provvedimenti sono stati disposti dal Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Lecce su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia.

I ruoli. Le indagini hanno accertato come a capo del clan ci fosse Sergio Notaro il quale sovrintendeva a tutte le azioni delittuose attraverso il “coordinatore” Vincenzo Stippelli. Quest’ultimo coordinava le attività di traffico e spaccio di stupefacenti, occupandosi anche di prestare assistenza alle famiglie dei sodali detenuti in carcere.

La faida. Le indagini hanno accertato una serie di episodi intimidatori, anche a scopo di commettere omicidi, tra membri dello stesso clan. Obiettivo: la conquista della leadership sul territorio, finalizzata al controllo del traffico di stupefacenti e delle altre attività illecite. In particolare gli investigatori hanno ricostruito numerose intimidazioni attuate attraverso l’esplosione di colpi d’arma da fuoco contro persone, autovetture ed abitazioni degli affiliati, prologo di una faida interna per la supremazia del gruppo emergente.

Il tentato omicidio di Luca Greco e Marino Manca. Nell’ambito dei contrasti tra diversi gruppi si inquadra l’agguato a Manca e Greco ad opera di Salvatore Milito e Michele Intermite, avvenuto l’8 settembre 2002 e non andato a buon fine perché l’arma si inceppò. L’agguato si spiegava con i contrasti per il predominio del territorio – soprattutto in relazione al traffico di droga – tra Sergio Notaro e Marino Manca.

La denuncia di Notaro. Ciò che allontana sempre di più Notaro dagli altri affiliati è un episodio avvenuto qualche mese dopo l’agguato a Manca e Greco. Qualcuno esplode colpi di pistola contro l’abitazione e l’auto di Notaro; quest’ultimo, il giorno dopo, denuncia il fatto ai carabinieri. Questo episodio fa sì che Notaro venga considerato come un “infame”.

Le armi. In distinte operazioni, sono stati eseguiti numerosi sequestri di droga e di un arsenale di armi nella disponibilità del clan. Quest’ultimo sequestro, operato dai carabinieri all’insaputa dei detentori, ha accresciuto in questi la preoccupazione di una imminente escalation di violenza da parte della fazione rivale.

Nel corso della pianificazione delle azioni di fuoco in danno degli avversari, gli investigatori sono riusciti a disinnescare ogni minaccia eseguendo numerosi controlli con conseguenti arresti. Nel dettaglio:
9 persone sono state arrestate in flagranza di reato, nel corso delle indagini di cui 7 per stupefacenti e due per detenzione di armi.

Gli arresti vengono eseguiti in queste ore in provincia di Lecce, in Germania e Svizzera, dove due persone sono ricercate poiché colpite da mandato di arresto internazionale.

le Foto

Gli arrestati sono:
Sergio Notaro detto “Panzetta”, 1960, di Squinzano;
Vincenzo Carone, 1958, di Mesagne;
Vladimiro Cassano, 1965, di Squinzano;
Gianluca De Blasi, 1975, di Novoli;
Danilo De Santis Campanella, detto “Scattapignate”, classe 1972, di Squinzano (irreperibile);
Salvatore Milito, 1972, di Squinzano, già in carcere a Lecce;
Cosimo Emiliano Palma, 1984, di Squinzano;
Andrea Pierri, classe 1988, di Squinzano;
Antonio Pierri detto “Pachino”, 1984, di Squinzano;
Franco Pierri, 1952, Squinzano;
Nicola Pierri detto “Nico”, 1982, Squinzano;
Alfredo Scazzi, 1979, Squinzano;
Paolo Scazzi detto “Caciotta”, 1989, Squinzano;
Andrea Spagnolo, 1978, Squinzano;
Emanuela Spalluto, 1986, Novoli;
Vincenzo Stippelli detto “Stoppani” o “Capu ruessu”, 1978, Squinzano;
Gianluca Tamborrini, 1980, Squinzano;
Andrea Valentino, 1985, Squinzano;
Stefania Viterbo, 1965, Novoli.

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