Spiagge, locali e droga nella movida: gli affari dei clan a Bari. Ma blitz e arresti ridisegnano la mappa e le spartizioni

La scacchiera del potere in discussione dopo l’ultima operazione fra i Parisi e i Palermiti. Già nel 2018 a Madonnella una serie di “stese” in stile Gomorra degli uomini di Palermiti e c’era anche chi sparava tra la folla per ribadire il controllo del quartiere messo in discussione – fonte: Chiara Spagnolo – bari.repubblica.it

Dopo il Chiringuito devi mettere il freno a mano, là sta già la Madonnella. È già Japigia e là sto io, hai capito?”: qualche anno fa Domenico Velluto aveva spiegato bene a Domenico Capriati fin dove poteva spingersi la famiglia di Bari vecchia con le attività illecite. Aveva tenuto una lezione di geografia criminale, che oggi potrebbe essere rimessa in discussione dagli arresti che il 26 febbraio hanno portato in carcere lo stato maggiore dei clan Parisi e Palermiti. Ordinanze per i capi storici Savinuccio Parisi ed Eugenio Palermiti, i figli Giovanni e Tommaso, fratelli, generi e cognati, i colonnelli, i prestanome, gli uomini che si occupavano di droga e quelli che li rifornivano di armi. E ora è possibile che altri gruppi, i Capriati in primis ma anche gli Strisciuglio, che a prendersi Madonnella ci avevano provato già nel 2018, possano ritentare l’espansione che qualche anno fa fu bloccata.

I quartieri centrali che si affacciano sul mare, del resto, sono diventati una vera e propria gallina dalle uova d’oro, con i locali sempre pieni, centinaia di appartamenti trasformati in b&b, un mercato degli stupefacenti iperattivo. Senza dimenticare le spiagge di Pane e pomodoro e Torre Quetta, con il business dei parcheggi e dei chioschi, che già una volta – secondo la Dda – era finito nelle mani del clan grazie all’intermediazione di Orlando Malanga, referente della società Il Veliero, che per anni ha gestito proprio Torre Quetta. Nell’inchiesta recente Malanga è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, anche se nei suoi confronti non è stata chiesta alcuna misura cautelare.

Nel 2018 – ha ricostruito la Polizia – una volta che Il Veliero aveva vinto l’appalto per Torre Quetta, avrebbe fatto assumere due giovani, uno vicino ai Parisi e uno ai Palermiti, “al fine di assicurarsi la copertura criminale per la stagione estiva 2018”. Che era stata tranquilla e molto lucrosa. Proprio quell’estate Malanga avrebbe ricevuto una richiesta estorsiva da Mimmo Capriati(nipote del capoclan Antonio e fratello di Filippo, assassinato nel novembre dello stesso anno), sotto forma di denaro o della gestione di un bar su una delle due spiagge, ma anziché denunciarla alle forze dell’ordine avrebbe chiesto l’intervento di Domenico Velluto. Che ai Capriati spiegò bene fin dove avrebbero potuto arrivare.

Per anni il clan di Bari vecchia ha rispettato la rigida divisione dei quartieri. Ma oggi le cose potrebbero cambiare, anche in virtù del rinnovato fervore della famiglia dopo la scarcerazione di Lello Capriati avvenuta un anno e mezzo fa. E senza dimenticare che al netto del processo per quel delitto, in cui sono imputati Maurizio Larizzi e Domenico Monti, i parenti di Mimmo non hanno mai nascosto propositi di vendetta né la contrarietà per l’autorizzazione che i Palermiti avrebbero dato a uccidere nel loro quartiere.

Ma, soprattutto, ciò che va tenuto in considerazione è il vuoto di gestione che si è determinato nello smercio di grossi quantitativi di droga, di cui Parisi e Palermiti erano registi. Le loro piazze di spaccio potrebbero essere occupate con la forza da chi stupefacenti riesce a comprarne in grandi quantità. E forse anche il quartiere Madonnella, che gli uomini di Japigia hanno difeso con ostinazione dagli Strisciuglio arrivando a uccidere Walter Rafaschieri nel settembre 2018. Pochi mesi prima avevano fatto una serie di stese in zona per dimostrare che era cosa loro: il 6 giugno, all’incrocio fra corso Sonnino e piazza Carabellese, erano stati ripresi una decina di motorini con una ventina di persone a bordo mentre attraversavano l’incrocio con il semaforo rosso e uno dei passeggeri sparava in aria con una pistola. “Qui comandiamo noi”, sembravano dire. Ma erano altri tempi.

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