Movida barese, è allarme droghe sintetiche

Il fascino irresistibile dello «sballo» sintetico, trasparente, inodore e insapore, mixato con cannabis e alcool che oggi a Bari si trova anche su strada e non più solo in Internet. Domanda e offerta si incontrano. Sul banco farmaceutico dei pusher di Japigia, Libertà, Bari vecchia, Madonnella la più ricercata continua a essere la cannabis, che si conferma la sostanza psicoattiva illegale più diffusa: utilizzata da quasi un terzo della popolazione studentesca tra i 15 e i 19 anni. Ma le droghe di ultima generazioni sono sempre più richieste.

No ecstasy, lsd, «spice» e metanfetamina, Khat e MDMA, no party. Nel listino dello sballo chimico, ogni settimana, fanno il loro debutto due nuove droghe (128 le nuove sostanze rilevate dal Sistema nazionale di allerta precoce).

Il boom delle sintetiche sta lentamente ma inesorabilmente erodendo piccole fette di mercato a eroina, hashish, coca ed eroina. Stiamo parlando di cannabinoidi, fentalini, ketamine, fenetilamine e catinoni sintetici come quelli usati nel cosiddetto «chem sex», ossia il sesso stimolato da sostanze stupefacenti.

Hanno nomi complicati. Più potenti dell’eroina, acquistabili su internet e ora anche su strada, invisibili ai comuni test antidroga, spesso legali e potenzialmente letali. Il nuovo «sballo» sta cambiando il volto del mercato barese dello spaccio, prodotte usando sostanze chimiche artificiali invece di ingredienti naturali. È già da un po’ che si parla dello sballo in pastiglie, delle “droghe ricreative”, delle «club drugs» e tutto appare enormemente sottostimato: il consumo, l’offerta, il numero di sequestri, la pericolosità, la facilità di reperimento.

I canali di distribuzione e rifornimento molto spesso sfuggono al controllo della criminalità organizzata locale che ora si sta organizzando per stare al passo con i tempi. La compravendita avviene soprattutto su siti che operano nel dark web (per esempio, Agora, Evolution, Silkroad, Pandora) con sistemi di crittografia e modalità che rendono particolarmente difficoltosa l’identificazione delle persone coinvolte.

Piazze di spaccio digitali dalle quali i pusher delle famiglie della camorra barese stanno comprando quantitativi di pasticche e polverine per arricchire la propria offerta ed evitare che l’affezionata clientela locale, incuriosita da questo nuovo modo di doparsi, cominci a disamorarsi e a mettersi in proprio, cedendo alle lusinghe del «dark web».

È quanto emerge dai report ad uso interno preparati dagli investigatori delle sezioni Narcotici e dei nuclei investigativi sul mercato dello spaccio a Bari che resta il business più importante per la malavita organizzata e per la criminalità comune.

La frequenza con la quale, durante i controlli antidroga, le pastiglie per lo sballo preparato in laboratorio saltano fuori dalla tasche in dosi bastevoli e tollerate per il consumo personale, rappresenta già da tempo la spia di come le droghe da «prestazione», socializzanti e performanti (ecstasy, anfetamine e altre sintetiche) stanno conquistando fette dell’emporio sempre più importanti.

Ci sono droghe sintetiche che fanno paura, soprattutto se mixate come la Xilazina e il Fentanyl. La prima è un farmaco veterinario usato come sedativo per cavalli e bovini. Il Fentanyl è un oppioide sintetico usato negli ospedali come antidolorifico ad azione rapida. Dalla miscela di queste due sostanze nasce la «cosidetta droga zombi». Un mix involontario perché la prima viene spesso utilizzata per tagliare la seconda e l’eroina.

La rilevanza del mercato della droga a Bari emerge anche dal cosiddetto «indice della criminalità» che misura il livello di sicurezza nelle 106 province italiane, considerando le denunce presentate nell’arco di 12 mesi per 18 tipologie di reato (dati estratti dal database interforze del dipartimento di Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno).

Dalla relazione 2023, in materia di stupefacenti, Bari, con le sue 727 denunce totali (59,4 ogni 100mila abitanti) è nella top 27 delle province con il tasso di criminalità più alto. Nella statistica dei reati più denunciati, alla voce «produzione e traffico di sostanze stupefacente» vengono associate 69 denunce (5,6 ogni 100mila abitanti) alla voce «spaccio» 427 (38,6). Dalle statistiche 2022 risultano 669 denunce per stupefacenti (51 per produzione e traffico e 462 per spaccio).

Dalle ultime relazioni presentate in Parlamento emerge che circa la metà di tutti i consumatori dello sballo chimico-sintetico è composta da giovani di età compresa tra 16 e 24 anni. Il 45% ha tra 25 e 55 anni. C’è poi un 3% di giovanissimi di 14-15 anni e persino alcuni casi di bambini con meno di 10 anni. L’età in cui si passa dalla marijuana agli stupefacenti sintetiche è intorno a 16 anni.

fonte: Luca Natile – www.lagazzettadelmezzogiorno.it

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