“Quell’enclave che non si vuole adeguare e piegare…” 

I ritrovamenti da parte dei Carabinieri di Molfetta di alcune mini moto, ed altro materiale di provenienza furtiva, in locali situati nelle strade inserite nel quadrilatero tra via Margherita di Savoia, Via S. Pansini, via Annunziata e via Paniscotti, fanno venire in mente le dichiarazioni dell’ex assessore Pasquale Mancini rilasciate circa un anno fa. Proprio a luglio del 2018 Mancini preannunciava, due mesi in anticipo, le sue dimissioni da assessore facendo cenno a due fatti di cronaca avvenuti in città: “Se noi sommiamo quello che è successo a Matteo d’Ingeo al furto delle telecamere, ci rendiamo conto che c’è un’enclave che non si vuole adeguare, e piegare, a quello che è il desiderio di civiltà e legalità della città.” 

L’ex assessore riferendosi ai due attentati dinamitardi subiti da Matteo d’Ingeo e al furto di due telecamere del Comune di Molfetta, appena installate in via Madonna degli Angeli, dichiarava che in città “c’è un’enclave che non si vuole adeguare, e piegare, a quello che è il desiderio di civiltà e legalità della città”.

Mancini si è dimesso a settembre dell’anno scorso, si è arreso a quell’enclave e le telecamere sono tornate al loro posto dopo un anno. Questa enclave è talmente potente da non aver permesso all’amministrazione comunale di ricollocare le telecamere dopo qualche giorno. Invece hanno aspettato un anno e solo dopo che una povera anziana subisse un furto in casa in via San Felice nelle ore in cui andava a far la fila per la pensione presso la posta centrale. Solo quell’enclave, che si muove agevolmente in quelle strade, poteva conoscere le abitudini dei pensionati del quartiere. 

I ritrovamenti dei Carabinieri, di probabile provenienza furtiva, di cui abbiamo visto le immagini su Molfettaviva, ci confermano che in quel quartiere, che rientra in quel famoso “mondo variegato che va sotto il nome di Piazza Paradiso“, esiste un’enclave che controlla quel territorio e produce sistemi di illegalità diffusa e sottobosco di microcriminalità. In quelle strade ci si può imbattere anche in depositi abusivi e pericolosi di ferraglia, o parcheggi abusivi che continuano ad intralciare spesso l’intervento di mezzi di soccorso. Forse è giunto il momento che il sindaco faccia sentire la presenza dello Stato con ordinanze concrete che permettano il controllo di quel territorio e sconfigga definitivamente sul nascere ogni tipo di microcriminalità organizzata in baby gang.

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