Puglia, blitz della Finanza all’Arif: lo spettro di una parentopoli

Nel mirino l’auto di servizio del direttore generale Ferraro e 13 stabilizzazioni sospette: tra loro due assessori comunali – fonte: Massimiliano Scagliarini – www.lagazzettadelmezzogiorno.it

Potrebbe esserci una parentopoli anche all’interno dell’Arif, l’agenzia per le attività irrigue e forestali della Regione. Potrebbe essere stata messa in piedi attraverso una vecchia procedura, quella per l’assunzione degli ex operai Sma, nella quale sarebbero stati infilati altri 13 lavoratori che non appartenevano alla platea storica ma sembrano avere parentele importanti.

La vicenda è finita all’interno di un fascicolo della Procura di Bari, nato presumibilmente da una documentata lettera anonima che gira da tempo. Il pm Baldo Pisani ha mandato la Finanza nella sede dell’agenzia, allo scopo di acquisire sia i documenti relativi alla stabilizzazione degli ex Lsu (Lavoratori socialmente utili), una lunga e complessa partita che si è trascinata per molti anni. Ma i militari, sulla base della delega di indagine, hanno chiesto anche altri atti: quelli che riguardano l’utilizzo della macchina di servizio da parte del direttore generale dell’agenzia, Francesco Ferraro.
Il caso degli operai ex Sma è molto noto, perché si trascina da molti anni. Provengono da Sma, società creata nei primi anni 2000 dall’imprenditore nocese Enrico Intini per assorbire gli Lsu destinandoli alla sorveglianza antincendio: quando i fondi pubblici sono finiti, la società è fallita e il personale è stato preso in carico dalla Regione e passato all’Arif. Dei 290 dipendenti originari, 115 hanno messo la cravatta e sono diventati impiegati. Nel 2017 il Consiglio regionale stabilì che dovevano essere stabilizzati, tramite la Madia. Il punto oggetto di verifica da parte della Procura è che, in questo passaggio, l’elenco si sarebbe allungato inserendo 13 nomi che nulla avevano a che fare con la platea storica.

La coincidenza è che tra questi 13 ci sono persone vicine alla politica. Uno, Gianfranco Spizzico, è assessore al Comune di Modugno (eletto in una lista vicina al centrosinistra), un altro, Giuseppe Rampino, è assessore al Comune di Trepuzzi, dove è sindaco l’ex direttore generale dell’Agenzia, Giuseppe Taurino. Nell’elenco anche la figlia di un dipendente, il figlio di un ex dirigente dell’assessorato regionale all’Agricoltura, il figlio di un sindacalista. Coincidenze, appunto, che non consentono a nessuno di fare illazioni ma che ora saranno sottoposte al vaglio di chi indaga: le stabilizzazioni sono passate attraverso un corso-concorso, per il quale era necessario possedere i requisiti previsti. Ci sarebbero però alcuni dipendenti che, entrati attraverso un contratto interinale, sarebbero poi diventati dipendenti dell’agenzia e quindi inquadrati come «ex Sma».
L’altro tema è l’utilizzo di un’auto di rappresentanza dell’Arif, una Stelvio (notoriamente ottima per andare in campagna e sorvegliare gli incendi). L’auto sarebbe stata usata per il tragitto casa-lavoro del direttore generale Ferraro (che abita ad Acquarica, paese di cui è stato sindaco). I finanzieri hanno chiesto la documentazione sull’utilizzo del mezzo, per verificare se ci siano state violazioni: un dirigente pubblico non può avere quella che nel privato sarebbe l’auto aziendale.

Non è la prima volta che l’Arif finisce nel mirino di una indagine per la gestione del personale, né che ci sono polemiche per l’utilizzo dei mezzi aziendali. E – soprattutto – non è la prima volta che emergono certe coincidenze: in anni passati sono stati numerosi i consiglieri ed assessori del Comune di Trepuzzi (e qualcuno anche del Comune di Modugno) approdati nell’agenzia forestale come consulenti o dipendenti. Una recente inchiesta della Procura di Lecce (quella che ha portato ai domiciliari l’ex assessore al Welfare, Totò Ruggieri) ha peraltro dimostrato che la gestione del personale Arif fa molto gola alla politica, e che comunque ci sono collegamenti forti con la politica salentina. A febbraio 2020 il braccio destro dell’assessore, il commercialista Giantommaso Zacheo, viene intercettato mentre parla con un dipendente dell’agenzia, che insiste per ottenere l’assunzione del figlio. Il commercialista si rivolge a un funzionario dell’agenzia interinale Tempor di Lecce, probabilmente per effettuare una segnalazione che va a buon fine, come poi conferma il padre: «Lui è andato a pomeriggio a firmare sai… Ha detto alle 15 lo hanno chiamato».

Utilizzando il sito o eseguendo lo scroll della pagina accetti l'utilizzo dei cookie della piattaforma. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo. Altervista Advertising (Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.) Altervista Advertising è un servizio di advertising fornito da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. Dati Personali raccolti: Cookie e varie tipologie di Dati secondo quanto specificato dalla privacy policy del servizio. Luogo del trattamento: Italia – Privacy Policy: https://www.iubenda.com/privacy-policy/8258859 Altervista Platform (Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.) Altervista Platform è una piattaforma fornita da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. che consente al Titolare di sviluppare, far funzionare ed ospitare questa Applicazione. Dati Personali raccolti: Cookie e varie tipologie di Dati secondo quanto specificato dalla privacy policy del servizio. Luogo del trattamento: Italia – Privacy Policy: https://www.iubenda.com/privacy-policy/8258716

Chiudi