Rubata a Molfetta e ritrovata a Fasano, completamente carbonizzata. È mistero su un rogo che ha interessato una Porsche Cayenne, che era stata rubata a Molfetta il 31 dicembre scorso a Saverio Luciano Amato, un professionista di 38 anni che notato il furto, aveva sporto regolare denuncia ai carabinieri della locale stazione e che è stata ritrovata all’alba del 18 marzo, completamente carbonizzata, nelle campagne tra Fasano e Savelletri, a poche centinaia di metri dal canale comunale in contrada Abaterisi.
Con ogni probabilità, l’auto era stata incendiata nel cuore della notte e nessuno si è accorto di niente fino a quando in zona si è trovata a transitare una pattuglia dell’Arma.
Sull’origine dolosa del rogo non vi sono dubbi. Chi ha dato fuoco al prestigioso Suv ha scelto un luogo lontano da occhi indiscreti per appiccare le fiamme. Gli incendiari volevano essere certi che nessuno li vedesse all’opera. Per rendere più difficile il lavoro delle forze dell’ordine, prima di appiccare il fuoco alla Cajenne i malviventi hanno rimosso dalla vettura le targhe. I carabinieri sono riusciti a risalire al tipo di auto e al proprietario dopo mille difficoltà, da quello che restava del numero di telaio del Suv.
Si tratta, comunque, di un’auto certamente utilizzata per compiere una qualche azione criminosa, molto probabilmente nel barese. Compiuta la missione, chi ha utilizzato la Cayenne ha pensato bene di darle fuoco per cancellare dall’abitacolo della vettura eventuali tracce e, che avrebbero potuto collegare il mezzo ai suoi utilizzatori.
e chi è questo Luciano Amato? ma è molfettese o napoletano?