fonte: http://palermo.repubblica.it – di EMANUELE LAURIA
Il diabete mellito? Più comune di una banale influenza, nella capitale dei malati immaginari. Uno su due ne era afflitto, almeno stando alle attestazioni dei soliti medici compiacenti. Non era importante ovviamente averla, questa patologia, ma dichiararla: perché ciò dava diritto alla mitica “104”, ovvero ai benefici previsti dalla legge, in primis la possibilità di lavorare vicino casa. Ma i 140 fra insegnanti (in gran parte), bidelli e altri operatori della scuola indagati dalla procura di Agrigento — nella seconda tranche di un’inchiesta che non finisce mai — denunciavano un campo di malattie così ampio da poter riempire un manuale: sordità, problemi respiratori, scoliosi, numerosi casi di depressione, come racconta “Repubblica Palermo” oggi in edicola.
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Sono, in tutto, 252 gli avvisi di proroga delle indagini firmati dal pm Andrea Maggioni. È, in sostanza, l’estensione dell’inchiesta denominata “la carica dei 101” che, a fine 2014, richiamò l’attenzione dei media di tutt’Italia su Agrigento: allora, nel settembre di due anni fa, finirono agli arresti 8 persone, altre nove ricevettero diverse misure cautelari e 74 vennero indagate a vario titolo. Mentre è in corso un processo con 70 imputati, si è aperto questo nuovo filone che, in sostanza, nasce dalle visite mediche disposte dalla stessa Procura dopo i primi accertamenti.
La pratica di ciascuno dei “malati immaginari” ha dovuto superare ben cinque livelli di controlli, dal medico di base alle commissioni composte da medici dell’Asp e dell’Inps, fino all’ultimo benestare della commissione medica superiore dell’istituto per la previdenza sociale, a Roma. “Da qualche parte c’è una falla”, ammette il direttore provinciale dell’Inps Gerlando Piro. Che uno sforzo ha fatto, disponendo un massiccio ciclo di ispezioni, autonome rispetto a quelle volute dalla procura. L’esito è stato ugualmente sconfortante: solo 543 dei 1007 dipendenti pubblici passati sotto esame hanno visto confermata l’invalidità.