In via Molfettesi d’Argentina avvistato lunedì anche il sindaco Azzollini. A fine agosto Rifondazione e Liberatorio hanno tuonato contro i costi dei tre gazebo in legno
di Lorenzo Pisani (www.molfettalive.it)
Il "mercato diffuso" voluto dall’amministrazione comunale per disciplinare il fenomeno del commercio ambulante, più volte sanzionato dalla magistratura, da lunedì può contare anche su un secondo box, allestito sul modello del prototipo operativo da marzo in via Papa Montini.
La struttura in legno lamellare color bianco è stata inaugurata la sera del 12 settembre. Spumante, frutta e applausi e anche un vessillo della Madonna dei Martiri, protettrice di Molfetta.
Folto il capannello in via Molfettesi d’Argentina. Avvistato anche il sindaco, Antonio Azzollini.
Meno di due settimane fa sulla scelta dei gazebo erano piovute le polemiche della sinistra all’opposizione. In una nota, Rifondazione comunista faceva un po’ di conti del costo dei tre chioschi in legno lamellare (due già realizzati, compreso il box “numero zero” di via papa Montini): 210mila euro erano sembrati troppi agli occhi del partito di opposizione, che aveva posto alcuni interrogativi in un’interrogazione consigliare cui potrebbe seguire – se non dovesse essere discussa entro un mese – un esposto alla Corte dei Conti.
Era andato oltre il Liberatorio politico. A distanza di poche ore da Rifondazione il movimento civico aveva annunciato di aver presentato una denuncia alla procura di Trani. Tutto sarebbe incentrato sui tempi della costruzione del gazebo. Iniziata, aveva fatto notare Matteo d’Ingeo, «dopo la prima decade di maggio» e proseguita per tutta l’estate.
Ad agosto una delibera di giunta aveva stabilito di abbandonare la via della gara pubblica e di affidare la costruzione di due chioschi alla stessa azienda che aveva portato a termine il prototipo sperimentale.
Mi chiedo a cosa sono serviti tutti i blitz della magistratura che avrebbero dovuto arginare gli abusivi. Questi, invece di essere pesantemente sanzionati, vengono premiati in pompa magna dal sindaco (ed è facile intuirne il perché). Uno schiaffo a tutte le persone oneste che invece hanno il torto di continuare a rispettare le leggi.