Metastasi

http://www.liberatorio.it/img/24062009_Ambulante_monumento_al_marinaio_4.jpg  http://www.liberatorio.it/img/24062009_Ambulante_monumento_al_marinaio_3.jpg
http://www.liberatorio.it/img/26062009_Ambulante_monumento_al_marinaio_1.jpg  http://www.liberatorio.it/img/26062009_Ambulante_monumento_al_marinaio_2.jpg

Sembra un processo inarrestabile. Giorno dopo giorno sorgono come funghi nuovi spacci di frutta e verdura. Nessuna zona di Molfetta sembra essere risparmiata. L’ultima “creatura” in ordine di tempo si è materializza sulla banchina San Domenico ad opera del solito noto venditore “ambulante a posto fisso”. Nottetempo utilizza delle transenne (di proprietà comunale?) per prenotare il “suo” posteggio e nelle prime ore del mattino occupa un posto sottratto agli automobilisti che vagano invano sulla banchina alla ricerca di un parcheggio.

In una delle ultime interviste il sindaco senatore presidente Azzollini, interrogato sulle bancarelle di frutta e verdura che occupano marciapiedi e strade, ha dichiarato:
“Non posso non autorizzarle, quando qualcuno mi chiede di lavorare e poi in città non ci sono più piazze mercatali; io vado incontro ad una richiesta dei cittadini”.

Non commentiamo ma vi riproponiamo un articolo del Liberatorio scritto ben due anni fa. Cosa è cambiato?

VENERDÌ, 08 GIUGNO 2007
Il Sindaco estende la “zona franca”

Le ultime dichiarazioni pubbliche del Sindaco Senatore Azzollini non potevano che confermare il concetto, ampiamente condiviso da Berlusconi e dai tanti inquilini della Casa delle Libertà, che lui ha della legalità e del rispetto delle regole.

Se è vero che, come si usa dire a Molfetta, “il pesce puzza dalla testa”, cosa dobbiamo aspettarci?

Ascoltando per anni il suo nuovo (perché fino alla fine degli anni ’80 ne aveva altri) maestro politico Silvio che, quasi esplicitamente, invitava gli italiani ad evadere le tasse, il buon Sindaco Azzollini ha lanciato il suo appello alle forze dell’ordine locali affinché abbandonino la spettacolarizzazione delle azioni repressive nei confronti di “poveri cittadini, per lo più senza reddito, che si inventano un modo per vivere”.
Inoltre sulle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno si legge che ha anche invitato le stesse forze dell’ordine ad occuparsi prioritariamente di “reati contro la persona” e non di comportamenti meno gravi come quelli commessi da cittadini, che pescano e vendono abusivamente ricci di mare.

Non è noto se questa sorta di “decreto sindacale” o “bolla” riguardi anche i datteri di mare, la frutta e verdura, ed altre tabelle merceologiche, certo è che anche stamattina nel mercato minuto pesce si vendevano ricci di mare, e dietro il banco i soliti noti.
Come dire, cari cittadini, da domani se avete un reddito basso, o non ne avete affatto, andate al mare, pescate da 200 a 500 ricci, sistematevi in un punto qualsiasi della città, possibilmente nei pressi di cassonetti di rifiuti o caditoie di acque piovana o fogna, ed il gioco è fatto (non si capisce perché poi questo tipo di reato non rientra tra quelli in danno alle persone).
Per un giorno avrete sbarcato il lunario esentasse.

Se poi si tratta di vendere merce vietata al mercato cittadino, la sfida è ancor più eccitante. E poi che rischio c’è, i vigili urbani hanno l’ordine del sindaco di non intervenire.

Un avvertimento per i più temerari; quando vi sistemate in città a vendere i ricci o altro, preoccupatevi di appendere al collo un cartello che deve riportare a grandi lettere, una delle categorie protette di nuova generazione, riconosciute però, solo nel territorio Molfettese e dal Dirigente dei Servizi Sociali e del Commercio di questo comune.
Potrete scegliere e scrivere una tra queste categorie protette: amico del sindaco, amico di consigliere comunale, indultato, indigente a basso reddito, disoccupato, ex spacciatore o amico dell’assessore. State attenti, è importante farsi riconoscere, altrimenti vi sequestrano tutto e vi multano.

Questo è lo scenario che ci aspetta in futuro, nella città di Molfetta zona franca. Il Sindaco Azzollini si sta battendo da anni per la “zona franca doganale”, proprio per poter giustificare questo tipo di altre “zone franche”.

Non dobbiamo scandalizzarci  se prossimamente si istituzionalizzasse, il libero scambio di droghe e affini, tanto le categorie protette interessate sarebbero le stesse, e non ci sarebbe bisogno neanche di investire in corsi di formazione professionale e/o di reinserimento sociale. Molfetta è già rodata per questo tipo di attività “imprenditoriale”.

C’è poco da scherzare, la situazione è grave e preoccupante.
Del resto l’avvento dell’era Azzollini ci ha regalato già altre zone franche. L’occupazione abusiva di strade e marciapiedi da parte di commercianti di ortofrutta era ed è una emergenza che ha goduto di una certa protezione da parte del Sindaco & C., nonostante una sensazionale ordinanza restrittiva sotto l’albero di Natale.

Un primo cittadino non può far passare questi messaggi che suonano come una sorta di “istigazione a delinquere”, del resto anche un suo Dirigente la scorsa estate ha fatto la stessa cosa.

Speriamo che il Prefetto e i responsabili delle Forze dell’Ordine sappiano dare una giusta risposta a questa provocazione del sindaco Azzollini e di quelle istituzioni che egli rappresenta.
Un appello finale è rivolto alla Procura di Trani; un giusto rapporto con i cittadini s’instaura solo se non viene meno la fiducia nelle istituzioni e nella giustizia.

Crediamo che da molto tempo Molfetta attenda giustizia; l’emergenza degli anni ’90 non si è mai conclusa.

Ci sono tantissimi procedimenti penali aperti che riguardano la nostra città. Ma ce ne sono alcuni di cui non abbiamo più notizie. Ci riferiamo, ad esempio, alla vicenda delle palazzine costruite sul prolungamento di via A. Fontana.

Che insegnamento avranno le future generazioni sapendo che il Sindaco durante il suo mandato di Senatore, ha “distratto” dalle casse dello Stato ingenti somme per favorire operazioni politiche che potrebbero configurarsi come una vera e propria “truffa”?

Si è vantato di aver fatto giungere verso le casse comunali finanziamenti per opere pubbliche, che saranno utilizzate per la costruzione di case private. Non è una buona lezione di educazione alla legalità se pensassimo che il nostro Sindaco Senatore potrebbe “farla franca” (per rimanere in tema).

Attendiamo, anche, di sapere se lo scandalo sul voto di scambio ha dei colpevoli o bisogna rassegnarsi all’idea che la politica in questa città si fa solo regalando buoni benzina, reggiseni oppure creando “zone franche” per abusivismo di ogni genere, così come la stampa ha ampiamente riportato?

Utilizzando il sito o eseguendo lo scroll della pagina accetti l'utilizzo dei cookie della piattaforma. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo. Altervista Advertising (Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.) Altervista Advertising è un servizio di advertising fornito da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. Dati Personali raccolti: Cookie e varie tipologie di Dati secondo quanto specificato dalla privacy policy del servizio. Luogo del trattamento: Italia – Privacy Policy: https://www.iubenda.com/privacy-policy/8258859 Altervista Platform (Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.) Altervista Platform è una piattaforma fornita da Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. che consente al Titolare di sviluppare, far funzionare ed ospitare questa Applicazione. Dati Personali raccolti: Cookie e varie tipologie di Dati secondo quanto specificato dalla privacy policy del servizio. Luogo del trattamento: Italia – Privacy Policy: https://www.iubenda.com/privacy-policy/8258716

Chiudi