Mafia, procuratore nazionale De Raho a Foggia: «4 Comuni sciolti mostrano legame tra clan»

FOGGIA – «I quattro comuni foggiani sciolti per infiltrazioni mafiose (Monte Sant’Angelo, Cerignola, Manfredonia e Mattinata) sono la dimostrazione di quanto sia forte il condizionamento e il legame di questi gruppi criminali che, nella loro operatività, riescono a infiltrarsi nelle amministrazioni pubbliche e quindi negli Enti locali in modo da stringere accordi. La strategia è sempre quella di appropriarsi di appalti e ottenere concessioni». Lo sottolinea il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho, a Foggia per un convegno organizzato dall’Università.

«In questo territorio – prosegue – si sta facendo avanti la consapevolezza che i foggiani non sono soli e che per lo Stato è diventato un punto di onore indebolire, sconfiggere, questa criminalità». De Raho invita gli imprenditori, anche quelli che non hanno ancora trovato il coraggio di denunciare il racket del pizzo, a praticare «l’etica, l’unica base per sviluppare economia. Una economia veramente forte deve essere una economia fondata sulle regole – aggiunge – e gli imprenditori sani devono credere nel loro percorso di legalità. Con lo Stato vicino – conclude – gli obiettivi di miglioramento si conseguiranno». 

«Le zone grigie rappresentano l’aspetto che rafforza sempre più le mafie, quella borghesia che sostiene le mafie e che le fa crescere». Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero de Raho, a Foggia per un convegno organizzato dall’Università con l’Arcidiocesi. «Questo fa si che le mafie – sottolinea – riescano a infiltrarsi nell’economia e a stringere legami con la politica». E in questo territorio agiscono «gruppi criminali mafiosi particolarmente violenti, arroganti, capaci di commettere azioni in pieno giorno, incuranti delle conseguenze».
«Questi gruppi criminali – aggiunge – associano sostanzialmente le caratteristiche di quelle che sono le forme proprie di costituzione della ‘ndrangheta, in cui i vincoli di sangue rappresentano un elemento di forza e consentono legami stretti tra i componenti dell’organizzazione, con una operatività arcaica e una modalità di intervento e di infiltrazione nell’economia e nella politica particolarmente insidiosa».
Questa di Foggia, precisa De Raho rispondendo a una domanda, “è una mafia che a volte riesce a dialogare con le altre mafie, anche se spesso questa ‘quarta mafià sembra piuttosto proiettata all’appropriazione del territorio, e di volta in volta a manifestare la propria potenza, e far comprendere alla società che questa mafia è totalmente neutra rispetto a qualunque forma di repressione».

LE PAROLE DI VOLPE –  «I risultati che si sono fino ad oggi raggiunti, ricordo le decine e decine di arresti di boss mafiosi e dei loro luogotenenti che negli anni 2018 e 2019 sono stati operati, si sono ottenuti anche perché alcuni imprenditori hanno avuto il coraggio di denunciare». Lo ha detto il procuratore di Bari, Giuseppe Volpe, che è a capo anche della Direzione distrettuale antimafia, partecipando al convegno organizzato dall’ateneo dauno dopo l’escalation criminale avvenuta nelle prime settimane del’anno nel foggiano.
«Le vittime – aggiunge – sono state poi assistite dallo Stato, quindi questa è la strada giusta da seguire. La risposta dello Stato non può che essere quella di continuare lungo il percorso che ha dato finora risultati eccellenti, con la squadra Stato, le istituzioni che operano congiuntamente con una totale circolazione di notizie tra le forze di polizia e tra le due procure quella di Foggia e la distrettuale antimafia di Bari». “Se a questo – conclude – si aggiunge la collaborazione dei cittadini, io credo, che alla lunga la battaglia si vincerà».

IL PREFETTO DI FOGGIA – «Bisogna erigere un muro contro le organizzazioni criminali che si infiltrano in tutti i tessuti; quindi uno dei tessuti è quello economico-affaristico». Lo ha detto il prefetto di Foggia Raffaele Grassi intervenendo al convegno organizzato dall’ateneo dauno alla presenza del procuratore nazionale antimafia Cafiero de Raho.
«Bisogna – riprende il Prefetto di Foggia evitare la creazione di comitati di affari che inquinano l’economia e quindi bisogna intervenire tanto sotto un profilo repressivo, quanto sotto un profilo preventivo con l’azione antimafia amministrativa». Poi il prefetto Grassi assicura che, «ci saranno verifiche amministrative che continueranno senza sosta, indubbiamente qualora dovessero questi avere effetti positivi il prefetto adotterà altre interdittive antimafia»

fonte: www.lagazzettadelmezzogiorno.it

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