L’ex gip De Benedictis: «Mi vergognavo a prendere quei soldi»

Una mazzetta da 1.800 euro nascosta in una scatola di profumo. Gli altri retroscena dell’inchiesta – fonte: GIOVANNI LONGO – www.lagazzettadelmezzogiorno.it

«L’avvocato Chiariello era uno che non dava niente per niente». È il 29 aprile 2021. L’ex gip del Tribunale di Bari Giuseppe De Benedictis risponde alle domande del pm di Lecce Alessandro Prontera che, con la collega Roberta Licci, ha coordinato le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di Bari. Quattro giorni prima il magistrato molfettese era finito in carcere con l’accusa di corruzione in atti giudiziari in concorso con il penalista barese Giancarlo Chiariello, anche lui in cella ma adesso ai domiciliari. Si tratta del secondo interrogatorio dopo quello di garanzia, il primo dei tre «investigativi».

Il documento è allegato agli atti dell’inchiesta chiusa sul primo filone d’indagine, quello sfociato nei clamorosi arresti. Ma ciò che le carte non possono svelare si cela dietro un numero imprecisato di omissis. Pagine intere barrate che costituiscono il fondamento del nuove filone investigativo top secret, quello sul quale De Benedictis ha raccontato moltissimo.

Ciò che si intuisce dalle trascrizioni è che il clima non è stato tra i più sereni quel giorno. «Credo che stiamo girando intorno intorno», dice a un certo punto un indagato piuttosto infastidito. «No è lei che gira intorno!», risponde stizzito il collega inquirente. Altro segnale in questa direzione è un altro scambio di battute. «Dottore posso precisare?», chiede l’indagato. «No, l’interrogatorio lo conduco io, mi faccia prima verbalizzare in maniera che andiamo in maniera precisa», replica il pm. Chissà quante volte nella sua attività De Benedictis avrà apostrofato allo stesso modo un indagato che lui stava interrogando. Ora si trova dall’altra parte della scrivania.

Ma torniamo alle prime parole riferite dal giudice indagato. La Procura di Lecce procede riassumendo le dichiarazioni rese da Benedictis nel precedente interrogatorio, il primo. «Già mi vergognavo a prendere qui soldi», dice tra l’altro, mostrandosi molto sorpreso quando il pm Prontera riassume le dichiarazioni rese da Chiariello. «No in realtà al di là delle singole dazioni cioè legate a singole vicende io in questo periodo 2019/2020 sostanzialmente fino al 2021 in cui abbiamo riallacciato i rapporti in cui è ritornato il giudice De Benedictis, io comunque di tanto in tanto gli davo del denaro» è il Chiariello pensiero. Una circostanza che l’ex gip smentisce categoricamente. «Non esistono altre dazioni di denaro», taglia corto il presunto corrotto. Inquietante il suo ragionamento quando prova a darsi una spiegazione sul perché di quelle dichiarazioni. «Mi fa davvero specie questa uscita dell’avvocato che non riesco a spiegarmi se non con una vendetta». La pubblica accusa chiede di approfondire un po’ meglio cosa intende con la parola “vendetta“. A suo dire potrebbe essere stata una sorta di «ritorsione per la mia collaborazione», ovvero «perché mi sono lasciato prendere perché ho confessato».

Poi ricorda una sorta di prassi di fronte alle istanze sintetizzata così: «Qualsiasi persona da me sottoposta all’obbligo di dimora, se la rispettava era liberata entro trenta massimo quaranta giorni, come tutti gli avvocati di Bari sapevano». Qualche passaggio prima l’indagato entra nel dettaglio sul passaggio di una mazzetta ricevuta da Chiariello, 1.800 euro, consegnati nei pressi di un bar. «Materialmente nella busta me l’ha data Alberto (figlio di Giancarlo, anche lui avvocato e indagato, ndr), ma suppongo l’avesse preparata Giancarlo». La tangente per una scarcerazione è custodita nella più classica delle buste ma all’interno di «una scatola di profumo». De Benedictis, infine, afferma di non avere mai parlato esplicitamente di tangenti con Chiariello jr e l’avvocato Marianna Casadibari, collega di studio di Chairiello sr. e anche lei indagata. Dice infine che può solo supporre che entrambi fungessero da mediatori e che sapessero delle tangenti, ma di non avere certezze sul punto.

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