La storia di nonna Margherita e l’assalto alle case comunali

Questa è una storia vera raccolta dalle testimonianze e dai racconti degli abitanti del centro storico dove si è consumata.

La storia di nonna Margherita

Nella mattinata di venerdì 28 febbraio in via Amente 53, dove viveva nonna Margherita, di 90anni (una cittadina molto conosciuta nel quartiere del centro storico) si consuma una storia che ha dell’incredibile. Margherita qualche settimana fa cade viene portata d’urgenza in ospedale e chiude velocemente la casa. Esce dall’ospedale, non rientra a casa ma si ferma da un familiare dal momento che non è in condizioni di salire le scale che la portano nella sua camera da letto al primo piano della sua casa. In queste tre settimane la casa rimane chiusa. Venerdì mattina due giovani donne, un uomo e due bambini piccoli, sfondano la porta e si impossessano della casa di nonna Margherita, con dentro tutte le sue cose, tra l’indignazione di tutto il quartiere. Molti degli abitanti di via Amente scendono a protestare per l’atto scorretto e illegale; Margherita pagava regolarmente un affitto al comune. Le due donne, una in particolare, urlano, strepitano e minacciano di dare cazzotti e sberle a chiunque tenti d’impicciarsi. Ci hanno provato, a farle desistere dall’occupazione, ma si sono allontanati spaventati dalla loro violenza e aggressività. Arrivano i vigili ma sono minacciati anche loro. Qualcuno chiama i carabinieri che intervengono e prendono atto dell’accaduto. Più tardi giunge un parente di nonna Margherita e con lui gli occupanti arrivano quasi alle mani e quest’ultimo spaventato batte in ritirata e si reca dai Carabinieri per denunciare l’aggressione e l’occupazione della casa da parte di ignoti. Nel primo pomeriggio la situazione non cambia e altri cittadini chiamano i Carabinieri perchè è difficile accettare quell’occupazione abusiva che è anche un atto di violenza e di prepotenza, ma i carabinieri rispondono che sono a conoscenza dei fatti e che hanno interessato la Polizia Municipale, perchè di loro competenza. Gli agenti di Polizia Municipale tranquillizzano gli abitanti del quartiere dicendo che gli occupanti “hanno vinto una battaglia ma non la guerra e che saranno presto allontanati”; aggiungono che loro non possono fare altro che constatare l’accaduto e fare rapporto all’assessore e ai servizi sociali, per l’allontanamento devono provvedere i Carabinieri. Ora vai a capire a chi spetta l’eventuale sgombero!

Nel pomeriggio i familiari di Margherita riportano a casa la nonna pensando che gli occupanti, alla sua vista, potessero desistere dalla loro azione, e cosa accade? Gli abusivi non fanno una piega e non rinunciano al loro atto di arroganza, neanche davanti alla povera nonna ammalata che vorrebbe rientrare nella sua casa. Nonna Margherita, in lacrime, lascia la casa disperata e sabato mattina i suoi parenti sono tornati con un furgoncino a ritirare le sue poche cose. Margherita non è ricca, ha una misera pensione e viveva offrendo a tanti del quartiere una disponibilità gratuita e cortese, é una donna povera che per avere quella casa è salita e scesa dall’ufficio dei servizi sociali, e non l’ha conquistata con la violenza e con la prepotenza. Si può essere poveri con dignità e Margherita è un esempio. Quelli che con violenza ieri le hanno tolto la casa saranno sicuramente anche loro poveri, peccato però che avessero tutti i cellulari con i quali tenevano i contatti con qualcuno che da lontano seguiva la loro azione. E comunque fino a prima di venerdì mattina in qualche posto stavano a dormire.

Questo tipo di storie fanno saltare anche, per chi ci crede, tutti i principi evangelici; c’è qualcosa che non funziona, chi ti dovrebbe tutelare sembra dare ragione a chi ti ha usurpato qualcosa e dentro di noi ora c’è un grande vuoto e una grande paura perchè così come è accaduto a Margherita potrebbe accadere a chiunque di noi, di tornare a casa e scoprire che qualcuno ha preso possesso di un tuo spazio approffittando della tua assenza. Ci auguriamo che si avveri ciò che ha detto l’agente di Polizia Municipale, con cui qualcuno del quartiere ha parlato, e cioè che comunque quella gentaglia lasci la casa e accetti di procedere al rispetto di una regolare assegnazione. Forse non è neanche colpa della politica sociale attuale e precedente….la verità e che ora in tutti i contesti vige la legge del più forte, di chi alza di più la voce, e chi rispetta le regole è un coglione e molti di noi da tempo fanno parte di questa nuova specie umana; le storie come questa lo confermano, dal momento che seguendo le vie legali trionfa spesso, almeno fino ad oggi, l’illegalità.  Stamattina nonna Margherita, in compagnia dei suoi parenti, ha deciso di recarsi presso gli uffici comunali per annullare il contratto di locazione con il Comune. Aspettiamo pazienti e speranzosi che qualcosa di buono accada. Questa non è una storia isolata, nelle ultime ore hanno occupato altri locali del centro storico, altre storie personali, insomma una guerra tra poveri in una città disumanizzata e disumanizzante.

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Comunicato stampa del Comitato di Quartiere Centro Antico

Il comitato di quartiere Centro Antico, pur consapevole di un’emergenza abitativa complessiva, in un momento storico che forse non ha precedenti, condanna vivamente le occupazioni di immobili comunali (e dunque di tutti) in atto in questi giorni. Il bisogno di dimora da parte di famiglie con minori a carico dev’essere salvaguardato sempre e comunque ma in contesti immobiliari congrui a quelle che sono le esigenze primarie delle persone che certo non possono essere soddisfatte da unità immobiliari non concepite con la destinazione d’uso abitativa. Detto questo però non si può prescindere da una condotta ispirata necessariamente dalla legalità che impone una legittima assegnazione che il comune ha il diritto/dovere di eseguire. Il comitato di quartiere senza volersi sostituire agli organi competenti in materia  suggerisce, in attesa di assegnazione legittima ,di murare fisicamente gli ingressi di tutti i locali ancora potenzialmente aggredibili.

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