La ‘Samarcanda’ del Gargano: 25 arresti per traffici di droga

Ancora un molfettese, Pasquale Sallustio (27enne), coinvolto in una vera e propria associazione a delinquere dedita al traffico e spaccio di droga. Non è la prima volta che cittadini molfettesi siano arrestati per attività illecite collegate a famiglie e gruppi criminali esterni al nostro territorio. C’è da chiedersi se sono le nostre famiglie malavitose ad esportare i traffici illeciti o è il nostro tessuto sociale che è diventato più permeabili alle infiltrazioni malavitose esterne? 

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 di Girolamo Romussi (www.statoquotidiano.it/…)

ALLE prime luci dell’alba del 19 febbraio 2010, la Compagnia dei Carabinieri di San Giovanni Rotondo, con l’ausilio di oltre 120 uomini del comando provinciale di Foggia, delle unità cinofile e di un elicottero dell’Arma, ha eseguito 25 ordinanze di custodia cautelare nei territori di San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo, Molfetta e Bologna. Operazione Samarcanda: questo il nome dell’indagine, inerente l’etimologia del territorio principale nel quale avveniva gli scambi di droga.

L’ATTIVITA’ INVESTIGATIVA – L’attività degli inquirenti inizia nell’agosto del 2008 (terminata nella primavera del 2009), con l’arresto in piazza Europa a San Giovanni Rotondo di alcuni pusher locali. In particolare, le dichiarazioni di una minore arrestata, dagli stessi militari, oltre alle intercettazioni telefoniche predisposte dagli stessi inquirenti, consentirono, al tempo, di disarticolare una vera e propria rete distributiva di droga, “capillarmente organizzata”, come detto anche in conferenza stampa stamane dal Capitano del Comando Provinciale dei Carabinieri di Foggia, Antonio Diomeda. In seguito, ulteriori attività investigative portarono all’accertamento, da parte dei carabinieri, dell’esistenza di due poli criminali, uniti da una stretta parentela, gruppi che gestivano l’intero traffico di droga: un gruppo la cui mente operativa veniva identificata in William La Fratta, operante a San Giovanni Rotondo, ma anche in Patrizio Villani, a capo del gruppo criminale, che gestiva i traffici di droga, nel territorio di San Marco in Lamis.

ULTERIORI indagini, da parte degli inquirenti, hanno portato a scoprire che Wiliam La Fratta, in stato di semilibertà (per reati di droga), dormiva la notte in carcere, mentre di giorno ritornava a San Giovanni Rotondo per organizzare e gestire in prima persona i propri lucrosi affari con la droga; la semilibertà di La Fratta era resa possibile anche dalla complicità di una impresa locale (nella quale lo stesso La Fratta era occupato), una impresa (il cui titolare è stato naturalmente denunciato), che aveva attestato all’Autorità Giudiziaria di aver ingaggiato lo stesso La Fratta, con falsa dichiarazione della sua presenza sul posto di lavoro. In verità, l’uomo era impegnato nei suoi traffici di droga. A coadiuvare il pusher di San Giovanni Rotondo Samantha Villani, alla quale i carabinieri del comando provinciale hanno riconosciuto un ruolo determinate alla regia di distribuzione illecita dell’eroina. A rifornirli la donna e La Fratta della droga era invece lo stesso fratello della convivente di La Fratta, Patrizio Villani, capo della rete distributiva, come detto, del centro di San Marco in Lamis.

IL MODUS OPERANDI DEI GRUPPI CRIMINALI – Quale allora il ‘Sistema’ La Fratta ? L’uomo aveva alle sue dipendenze un gruppo di pusher, ai quali forniva, oltre ovviamente alla sostanza stupefacente da distribuire, anche un cellulare di servizio, vale a dire una sorta di ‘utenza di riferimento’ alla quale i vari avventori chiamavano per poter comprare la droga. Come detto stamane in conferenza stampa è stato solo uno il cellulare (vale a dire la scheda) utilizzato dagli uomini per le diverse compravendite di droga, in base ad una diversa turnazione di ‘lavoro’. Vale a dire: dalle 8, example, alle 12 la scheda era gestita da un ics gruppo, dalle 15 alle 19, double example, da un altro gruppo. Lo spaccio di droga sarebbe avvenuto principalmente in “luoghi affollati’ del centro di San Giovanni Rotondo e di San Marco in Lamis, “luoghi di confusione”. La quantità delle dosi erano identificate dagli uomini tramite i minuti: “dammi due minuti, tre, ect”. Principalmente si sarebbe trafficato in eroina, ma anche cocaina. L’eroina arriva prevalentemente da centri della Provincia (in primis dal cerignolano), con la collaborazione di pusher locali, con un prezzo oscillante dai 30 ai 40 euro per dose. L’attività di spaccio avveniva per tutto il giorno. Gli stessi pusher, tra cui anche un minore, solitamente tossicodipendenti, venivano ricambiati per i loro servizi resi con qualhe dose, e di volta in volta venivano pilotati, istruiti e sostituiti man mano che i carabinieri li arrestavano. Le stesse indagini condotte dai militari hanno peraltro dimostrato che il controlo che La Fratta esercitava sui suoi pushers era quasi asfissiante; spesso La Fratta contattava lo spacciatore di turno per rimproverarlo indirizzandolo sulle attività da fare, per chiedere a che punto fossero le vendite, per sapere se i clienti morosi avessero saldato i conti, nonchè per avvisarli della presenza dei carabinieri. La stessa situazione avveniva per Villani il quale servendosi di una struttura organizzata simile, era dedito allo spaccio di eroina sul territorio di San Marco in Lamis ma anche Rignano Garganico.Dalla vicenda investigativa, infine, è emerso che La Fratta si sia servito dei suoi galoppini per commissionare una vendetta (auto danneggiata ed incendiata) nei confronti del suo ex cognato, reo di aver spalleggiato la sorella nel fare una domanda per l’affidamento dei suoi figli.

 

LE DICHIARAZIONI DEL CAPITANO DIOMEDA – “I traffici di droga continuamente in aumento – ha detto il Capitano Diomeda – e dunque gli arresti conseguenti, sono il chiaro sintomo di un binomio operativo domanda-offerta (naturalmente di droga ndR) valido tanto in termini di entrate finanziarie, dunque renumerativo, quanto in termini continuativi”, vale a dire di “persistenza nel suo vigere a livello territoriale” (dunque del Gargano, con ruolo prevalente nei traffici dei clan cerignonali).

LE ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE

Patrizio Villani
, classe 1977 San Marco in Lamis,
William La Fratta, classe 1975 S.G.Rotondo,
Samantha Villani, classe 1984 S.G.Rotondo,
Pasquale Sallustio, classe 1983 Molfetta,
Nicola Potenza, classe 1978 San Marco in Lamis,
Carlo Nardella e 
Massimo Soccio, classe 1986 S.G.Rotondo,
Michele Canistro, classe 1987 S.G.Rotondo,
Nicola Martino, classe 1980 S.G.R.,
Giovanni Padovani, classe 1971,
Damiano Pio Germano, classe 1982 di San Giovanni Rotondo.

ARRESTI DOMICILIARI

Alzbeta Simonicova, classe 1982 San Marco in Lamis,
Pasqualino Ripoli, classe 1989 S.M.Lamis,
Gianfranco Dibenedetto, classe 1984 S.M.Lamis,
Pasquale Santamaria, classe 1986 S.G.Rotondo,
Francesco Germano, classe 1981 S.G.Rotondo,
Giuseppe Mangiacotti, classe 1980 S.G.Rotondo,
Emiliano Pio Turi, classe 1985 S.G.Rotondo,
Michele Canistro, classe 1981 S.G.Rotondo.

OBBLIGO DI DIMORA E FIRMA:

Giovanni Ciavarella, classe 1976, S.M.Lamis,
Bruno Mangiacotti, classe 1979 S.G.Rotondo,
Antonio Potenza, classe 1985 S.M.Lamis,
Giovanni Mangiacotti, classe 1969, S.G.Rotondo,
Matteo Saracino, classe 1983 S.M.Lamis. classe 1978 S.M.Lamis,

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