La pesca delle bombe

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di Bernardo Iovene

Nel 1999 la redazione di “Report” si occupò delle bombe nell’adriatico, e si chiedeva:

Sono state recuperate tutte le bombe sganciate dalla Nato in Adriatico durante la guerra nei Balcani? L'inchiesta parte dal caso del peschereccio "Profeta" – che recupero', per caso, in mare un ordigno bellico Nato – per scoprire che nessuno, ancora oggi sa quante bombe furono sganciate e soprattutto cosa c'e' dentro quelle bombe.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
Ma si sa quante bombe hanno sganciato gli americani?

COMANDANTE LUIGI DIANA – Caposquadra cacciamine
Questo si sa però io non lo so. Attualmente so soltanto di quelle che abbiamo trovato.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
Quante ne avete trovate?

COMANDANTE LUIGI DIANA – Caposquadra cacciamine
In questa area ne abbiamo trovate 34.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
Cosa diciamo ai pescatori, comandante?

COMANDANTE LUIGI DIANA – Caposquadra cacciamine
Gli dico che possono stare tranquilli nel senso che le aree in cui è intervenuta la marina sono state bonificate e che la possibilità di trovare delle bombe è irrisoria perché tutte quelle che si immagina siano state lanciate sono state trovate.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
Attualmente la situazione è questa: chi operativamente deve trovare le bombe sganciate in Adriatico non ne conosce il numero ma immagina che l'area sia bonificata. Il dato certo, invece, è che quelle ritrovate, avete sentito, sono 34 ed erano tutte nella zona dell'alto Adriatico. Ma facciamo un passo indietro e cioè al 10 maggio 1989.

JIMMY ZENNARO – Peschereccio Profeta (indicando un punto dell'imbarcazione)
Qui, vedi, al centro della pompa è scoppiata la bomba. Come puoi immaginare in un primo momento, quando abbiamo sentito l'esplosione, c'è stato un po' di panico, chi gridava, Gino che è caduto a terra.
Qui una scheggia (mostrando la gamba), sono stato ferito all'addome, alla gamba sinistra, alla mano destra, dove porto ancora dei segni (mostra la mano).La settimana prima li pescavamo e li gettavamo in mare pensando fossero dei fumogeni.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
Li avevate già trovati?

JIMMY ZENNARO – Peschereccio Profeta
Già trovati. Infatti il primo giorno abbiamo pescato 10, 20, 30 di quegli ordigni.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
Il 10 maggio, fra i 17.000 pescatori dell'Adriatico, qualcuno si ritrova le bombe nelle reti e le ributta in mare pensando che siano barattoli, finché una di queste scatoline esplode. Le bombe erano state buttate dalla NATO ma il nostro paese non era stato informato.

GEN. VINCENZO CAMPORINI – Stato Maggiore della Difesa
Precisiamo innanzitutto che si tratta di zone in acque internazionali senza nessun obbligo di coinvolgimento del paese rivierasco. Ovviamente noi sappiamo dove sono queste zone e, in sede di pianificazione, i nostri uomini erano stati messi al corrente della loro ubicazione.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
Quindi ovviamente gli uomini, e pensiamo ai militari che operano nel mare, sapevano.

COMANDANTE GIUSEPPE SPINOSO – Capitaneria di Porto – Chioggia
Erano state comunicate dalla NATO ai vertici militari però non erano a nostra conoscenza.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
Voi non sapevate niente?

COMANDANTE GIUSEPPE SPINOSO – Capitaneria di Porto – Chioggia
Noi non sapevamo niente.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
Le capitanerie, dunque, non sapevano. Allora abbiamo chiesto al Comandante dei Cacciamine.
COMANDANTE LUIGI DIANA – Caposquadra cacciamine
Io personalmente non lo sapevo. Non ero a conoscenza del fatto che gli americani lasciassero le bombe qui nell'Adriatico.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
Può essere che i sindaci delle zone costiere fossero, almeno loro, informati?

FORTUNATO GUARNIERI – Sindaco di Chioggia
Si è dovuta muovere una città. Siamo dovuti andare con 70 imbarcazioni nel bacino di San Marco. Sono dovuto andare a Roma con i pescatori dal presidente D'Alema….

RENATO GALEAZZI – Sindaco di Ancona
E' mancata una comunicazione e diciamo, sicuramente, un rispetto per le città, per le comunità, per i cittadini che vivono su questo mare. Al di là di tutto andava comunicato: se c'è un'informazione corretta e responsabile i cittadini, e anche i sindaci, capiscono.

PESCATORE
Ma quando siamo stati avvisati se la prima volta hanno detto che era una bomba del '15-'18? La prima volta ci hanno detto che era un reperto del '15-'18, poi sono andato con altri pescatori a fargli vedere che non erano bombe del '15-'18.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
Dunque nessuno sapeva, né pescatori, né capitanerie, né sindaci e neppure la Presidenza del Consiglio.
Prima dell'incidente del peschereccio Profeta non si sapeva niente di queste bombe?

GEN. VINCENZO CAMPORINI – Stato Maggiore della Difesa
Non si sapeva niente nel senso che non era stato divulgato al pubblico.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
Ma neanche ai pescatori che andavano a pescare?

GEN. VINCENZO CAMPORINI – Stato Maggiore della Difesa
Su questo ci sono stati degli avvisi che forse non erano sufficientemente precisi nell'indicazione delle zone.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
Non lo sapevano neanche quelli della Capitaneria di Porto

GEN. VINCENZO CAMPORINI – Stato Maggiore della Difesa
Ripeto: era una questione di imprecisione nell'indicazione delle coordinate esatte che erano necessariamente generiche…

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
Voi eravate al corrente di tutto questo?

GEN. VINCENZO CAMPORINI – Stato Maggiore della Difesa
Nei termini in cui le ho detto.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
Cioè in che termini?

GEN. VINCENZO CAMPORINI – Stato Maggiore della Difesa
Nei termini che sapevamo dove erano queste zone con una precisione approssimata.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
Però c'è stata una mancanza di comunicazione fra voi, le capitanerie di porto, la Presidenza del Consiglio. O no?

GEN. VINCENZO CAMPORINI – Stato Maggiore della Difesa
Bisogna vedere cosa intende per mancanza di comunicazione…

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
Nel senso che ci stava scappando il morto. I pescatori poi sono stati avvisati sull'ubicazione di queste zone e adesso le evitano accuratamente ma prima non lo sapevano.
GEN. VINCENZO CAMPORINI – Stato Maggiore della Difesa
Può interrompere, per cortesia?

ENZO FORNARO – Presidente Federcopesca – Veneto
Io credo che i militari avrebbero fatto bene a dire le cose come stavano anziché farci assistere al proclama del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito che ha detto che tutti erano informati. Invece a non essere informati eravamo proprio noi e le Capitanerie di Porto.

JIMMY ZENNARO – Peschereccio Profeta
Certamente le autorità in un primo momento, specialmente gli artificieri, hanno detto su tutti i giornali che erano ordigni della seconda guerra mondiale…

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
Gli artificieri sono molto competenti?

COMANDANTE LUIGI DIANA – Caposquadra cacciamine
Sono competenti ma anche una persona non competente riesce a distinguere una mina della seconda guerra mondiale da una mina nuova o una bomba nuova.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE (su immagini di bombe)
E' possibile pensare che queste bombe siano della seconda guerra mondiale?

TELEFONATA TRA L'AUTORE ED UN ARTIFICIERE

AUTORE
Sappiamo che lei era uno degli artificieri arrivato prima. Quindi è stato un suo errore di valutazione?

VOCE DELL'ARTIFICIERE
Non un'errore di valutazione, non si conosceva il materiale. Nessuno sapeva che c'erano queste bombe in Adriatico. Lei lo sapeva?

AUTORE
No, io non lo sapevo.

VOCE DELL'ARTIFICIERE
E appunto. D'altra parte anche noi non ci possiamo inventare le cose. Uno presume: l'ultima guerra quando c'è stata? La seconda guerra mondiale. E allora si presume che siano di allora.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
Quindi nessuno ha avvisato che erano state buttate le bombe. Ma quante ne sono state sganciate?
 
COMANDANTE LUIGI DIANA – Caposquadra cacciamine
Attualmente non sono a conoscenza di questo dato. Non so quante bombe hanno rilasciato all'interno di queste aree.

GEN. VINCENZO CAMPORINI – Stato Maggiore della Difesa
Abbiamo dei numeri che sono ragionevolmente precisi sulle bombe sganciate. Durante questa operazione sono state ritrovate altre bombe riferibili ad altre operazioni anche molto lontane nel tempo, per cui non possiamo essere assolutamente certi sul numero di quelle presenti sul fondo dell'Adriatico.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
Ma la NATO ha comunicato il numero del rilascio?

GEN. VINCENZO CAMPORINI – Stato Maggiore della Difesa
Sissignore.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
Il numero del recupero lo sappiamo?

GEN. VINCENZO CAMPORINI – Stato Maggiore della Difesa
Il numero del recupero lo sappiamo. Diciamo che mancano all'appello un certo numero di ordigni che stiamo appunto cercando con i cacciamine che sono ancora in operazione.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
Poiché i numeri esatti nessuno ce li dice facciamo riferimento al documento della Presidenza del Consiglio. Il comunicato del 24 maggio dice che sono stati sganciati 143 ordigni di cui 7 bombe a grappolo. Cosa sono le bombe a grappolo?

COMANDANTE GIUSEPPE SPINOSO – Capitaneria di Porto – Chioggia (su fotografie di bombe)
Sono dei contenitori che vengono sganciati dall'aereo e contengono circa 200 ordigni.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
Ritorniamo al documento del 24 maggio nel quale la Presidenza del Consiglio viene rassicurata dalla NATO che non verranno più gettate bombe in Adriatico. Ricordiamo che gli ordigni erano 143 e le bombe a grappolo, di cui ognuna contenente 200 piccole altre bombe, erano 7. Ma con il comunicato ANSA del 29 luglio le bombe a grappolo trovate dai cacciamine nell'alto Adriatico, passano da 7 a 10.
Tra quelle rilasciate e quelle prelevate non si riesce a fare un conto. Secondo lei perché?

RENATO GALEAZZI – Sindaco di Ancona
Perché i conti non tornano mai. Siamo sulle 150 bombe, 158 o 200. Questo e il problema.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
Attualmente i cacciamine rimasti in operazione sono tre. Tutti nell'alto Adriatico. Ma sappiamo che tipo di bombe erano state sganciate?

GEN. VINCENZO CAMPORINI – Stato Maggiore della Difesa
Abbiamo trovato bombe di impiego generale e bombe di tipo intelligente, che sono bombe normali con un kit di guida per il tiro di precisione.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
Ma sul recupero almeno siamo certi? Pare di si: complessivamente sono 34, recuperate tutte nell'alto Adriatico dove non ce ne sarebbero più, come conferma il comandante di cacciamine.

COMANDANTE LUIGI DIANA – Caposquadra cacciamine
Nelle aree in cui siamo andati a lavorare non ci sono mine
.
VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
I pescatori, invece, dicono ben altro perché continuano a trovarle.

PESCATORE
Io le ho viste quando le hanno buttate là. Però non è che le ho pescate.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
Se ne trovano ancora?

ENZO FORNARO – Presidente Federcopesca – Veneto
Purtroppo si, nonostante l'attività di bonifica realizzata dalla nostra Marina con impiego notevole di mezzi ma con risultati non del tutto soddisfacenti.

JIMMY ZENNARO – Peschereccio Profeta
Qualcuno che ho sentito in giro ha ripescato questi oggetti ma velocemente li ha ributtati in mare, per paura di qualche scoppio. Tutti sanno cosa è successo a noi del Profeta e sanno che siamo salvi per miracolo.

VOCE FUORI CAMPO DELL'AUTORE
Quindi se diamo per buoni i dati NATO, all'appello mancano 109 bombe di cui tre sono nell'alto Adriatico e altre 106 nel basso Adriatico dove, evidentemente, nessuno le sta cercando anche perché lì le acque sono più profonde. Ma tra poco i pescatori del basso Adriatico si sposteranno proprio in quelle zone.

PESCATORE
Ora stiamo facendo le pesche qui. Quando si faranno le pesche buone si vedrà, nelle zone dove si pensa siano state gettate le bombe.

MILENA GABANELLI in studio
E speriamo che non succeda più nulla. Comunque, per amore di precisione, come abbiamo sentito la NATO aveva comunicato a fine maggio al governo italiano che il numero delle bombe lanciate nell'Adriatico erano 143. Bene: il resoconto di un'interrogazione parlamentare di qualche giorno fa, in relazione ad una nuova comunicazione della NATO al governo italiano, parla di 235 bombe.

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