Le segnalazioni in Procura e alla Guardia di finanza: pronti a ripartire gli ispettori del Nirs nelle strutture in tutta la regione – fonte: Chiara Spagnolo – bari.repubblica.it
Ci sono strani intrecci fra alcune ditte che hanno avuto affidamenti diretti, per effettuare lavori e manutenzioni alla Asl Bari, e dipendenti della Sanitaservice, la società in house dell’azienda sanitaria. E poi altri intrecci fra dipendenti del Policlinico di Bari e consulenze affidate dalla Sanitaservice dell’azienda universitaria. E ancora, le consulenze affidate ad avvocati e commercialisti a Bari e quelle a medici per le visite specialistiche a Lecce. Nomi che ricorrono e che, dopo l’avvio di un’ispezione nelle società in house decisa dalla Regione, adesso sono finiti anche all’attenzione delle Procure, con una serie di esposti inviati alla magistratura di Bari, Lecce e Trani, ma anche alla Guardia di finanza.
Bari, i parenti dei boss assunti al Policlinico: lo scandalo Sanitaservice sul tavolo dell’Antimafia
Segnalazioni numerose quanto dettagliate, nelle quali si mettono insieme nomi e date, delibere e appalti, spese e visure camerali. Rispetto ad alcune situazioni sono già al lavoro gli ispettori del Nucleo ispettivo regionale, i quali hanno acquisito documentazione presso le Sanitaservice di Bari e Lecce e dalla prossima settimana riprenderanno a far visita anche alle società delle altre province, compresa quella del Policlinico barese. Ma su alcune questioni sono in corso anche verifiche penali da parte delle Procure di Bari e Lecce e altre potrebbero essere avviate, vista la gran mole di informazioni che sono contenute negli esposti. Del resto era stato anche l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese, in un’intervista di pochi giorni fa a Repubblica, ad evidenziare che ” i controlli nella sanità non sono mai troppi ” e a spiegare che la Regione ha recentemente impartito disposizioni ” per avere uniformità di indirizzo in tutte le aziende sanitarie locali rispetto alle stabilizzazione e all’utilizzo delle graduatorie “.
Ma anche rispetto ai trattamenti riservati ai manager, visto che in alcuni casi sono state riscontrate ingiustificate lievitazioni dei compensi. E pure avanzamenti di carriera sui quali gli ispettori vogliono vederci chiaro. Fra i casi segnalati ci sono, per esempio, quelli di persone assunte dalla Sanitaservice di Bari con la qualifica di pulitori, ma che non avrebbero mai svolto tale mansione. Oppure ausiliari a cui è stata cambiata la qualifica dopo la sottoscrizione di un verbale di conciliazione, che riconosce lo svolgimento di mansioni superiori mai svolte. Senza tralasciare le parentele ingombranti di alcuni dei dipendenti baresi, alcuni dei quali direttamente collegati a esponenti della criminalità organizzata locale.
E se pure l’inserimento di pregiudicati o loro familiari non è un reato, ciò che si vuole capire è se il loro ingresso nelle società che lavorano negli ospedali abbia avuto contropartite. Il sospetto più lampante – confortato anche da una serie di indicazioni contenute negli esposti – è che assunzioni o avanzamenti di carriera siano stati ricambiati con sostegno elettorale. Un tema che con le elezioni politiche alle porte è quanto mai attuale.