Il capogruppo Pd pugliese terrorizzato dalle intercettazioni: al telefono si spacciava per rumeno

Le carte dell’indagine su Filippo Caracciolo, accusato anche di corruzione –  fonte: Massimiliano Scagliarini – www.lagazzettadelmezzogiorno.it

La sua paura maniacale non gli ha evitato le intercettazioni. Non gli è nemmeno servito intestare il telefonino a un ignaro cittadino rumeno, del quale a un certo punto ha dovuto assumere i panni per evitare di farsi tagliare la linea. Proprio le intercettazioni (e le microspie) sono costate al capogruppo Pd in Regione, Filippo Caracciolo, le accuse di concorso in corruzione e turbativa d’asta. A febbraio 2018 dopo una perquisizione è stato costretto a dimettersi da assessore all’Ambiente: secondo la Procura di Bari avrebbe truccato tre appalti per favorire imprenditori amici. Ipotesi ancora tutte da riscontrare e dunque ben lontane da poter essere considerate verità: a novembre le accuse approderanno davanti al gup Ilaria Casu per stabilire se il politico barlettano (insieme ad altre otto persone) meriti o meno di essere processato.

La vicenda ricostruita dalla Finanza, coordinata dal pm Sabina Toscani, abbraccia gli anni 2017 e 2018 ed è soprattutto uno spaccato di interessi privati di cui Caracciolo sembra farsi interprete facendo da mediatore tra imprenditori e dirigenti pubblici. Nell’Agenzia per le case popolari, nei Comuni di Andria, Barletta e Corato (dove secondo l’accusa sarebbe stata truccata la gara da 5,5 milioni per i lavori di una scuola media) ma anche in Acquedotto Pugliese: proprio da Aqp sarebbero usciti in anteprima gli elenchi delle gare da far visionare al solito imprenditore amico.

Gli espedienti per sottrarsi alle intercettazioni, dunque, non sono serviti a nulla se non a farsi prendere in giro dagli altri coindagati: scene da commedia all’italiana («Guardalo lì, sembra un ladro», dicevano quelli che incontrava per strada), telefonini lasciati nei cassetti della scrivania, messaggi scambiati con i bigliettini. Oppure gli appuntamenti dati nei vicoli di Barletta, rigorosamente lontani dalle autovetture per paura delle microspie (ma i finanzieri erano dall’altro lato della strada). Una vera e propria ossessione che alla fine ha contagiato anche l’autista dell’assessore, registrato mentre si arrabbia con l’addetto di una officina che gli chiede di lasciare la macchina: «Io mi preoccupo che hai montato le cimici, io devo riferire all’assessore…» (le cimici erano già state montate).

È pura poesia l’interpretazione del rumeno. A giugno del 2017 a Caracciolo arriva la telefonata di una agenzia di recupero crediti per 500 euro di bollette non pagate. Cercavano, ovviamente, l’ignaro 35enne rumeno (residente ad Andria) cui è intestata la scheda dell’assessore. «Caracciolo – annota la Finanza – prima dice di non essere lui, successivamente vista l’insistenza della donna conferma di essere lui, chiede il motivo della chiamata, la donna riferisce del debito e Caracciolo fingendo di essere l’intestatario della scheda chiede come fare a saldare il debito».

Folclore. Ben più serie sono le intercessioni di Caracciolo per conto del suo amico imprenditore Massimo Manchisi, interessato a vincere appalti: l’uomo (arrestato nel 2018) ha confermato di avere pagato tangenti a Sabino Lupelli, all’epoca direttore generale dell’Agenzia per le case popolari di Bari: è il manager che – secondo la Finanza – aveva con Caracciolo un rapporto di «solida complicità».

I militari hanno monitorato o comunque ricostruito 53 incontri, molti dei quali ai tavoli di ottimi ristoranti: i pranzi da centinaia di euro (pagati da Manchisi) sono considerati il profitto della corruzione. In uno di questi incontri, il 24 ottobre 2017, si parla anche degli appalti dell’Acquedotto. Carmela Fiorella, fidanzata di Caracciolo (non indagata), all’epoca consigliere di amministrazione di Aqp, consegna a Lupelli «uno screening interno all’ente Aqp sui lavori pubblici ed appalti di imminente pubblicazione». Cioè la lista che era stata chiesta da Manchisi e che Fiorella racconta di essersi fatta dare da una funzionaria dell’Acquedotto durante un pranzo al Circolo della Vela.

Quell’elenco, il 3 novembre 2017, salterà fuori durante un ennesimo pranzo, con le crocette di Manchisi accanto alle gare di suo interesse. «Nella sostanza – annota la Finanza – Caracciolo si impegnava ancora una volta, ottenuta l’individuazione degli appalti di interesse (con le “crocette” del Manchisi) su cui concentrare l’attenzione, a seguirne le sorti e a comunicare “notizie riservate” a conoscenza del solo Cda di Aqp e dell’ufficio appalti, “sfruttando” anche il ruolo della propria fidanzata». Fiorella, che quest’estate è diventata moglie del politico barlettano, da alcuni mesi ha terminato l’incarico nel cda di Aqp.

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