Guerra tra clan a Bari, otto arresti. I killer al boss: “Hai finito di fare il signore”

bari.repubblica.it

Adesso hai finito di fare il signore“. E’ la frase, riferita da due testimoni alla polizia e proferita da Donato Cassano a Giacomo Caracciolese mentre, già a terra, riceveva il colpo di grazia alla testa. È questo uno dei particolari che emergono sull’omicidio del boss di San Pasquale, il 5 aprile scorso, i cui responsabili sono stati arrestati oggi dagli agenti della Squadra Mobile di Bari. In manette anche il gruppo di fuoco che ha seminato morte il 19 maggio al quartiere San Paolo, uccidendo tre persone tra le quali Vitantonio Fiore, figlio del boss Giuseppe, anche lui componente del commando che uccise Caracciolese. I due fatti di sangue sono stati ricostruiti dagli investigatori e coordinati dal pm antimafia di Bari, Ciro Angelillis, che in breve tempo ha chiesto e ottenuto dal gip Mastrorilli, otto misure di custodia cautelare, eseguite questa mattina.

LE FOTO DEGLI ARRESTI

Si tratta di un importante colpo della polizia alla criminalità barese, proprio all’indomani della notizia dell’arrivo a Bari di altri 116 agenti in quattro mesi. Il potenziamento delle forze dell’ordine era stato chiesto al ministro Alfano dopo la scia di omicidi che ha insanguinato Bari dalla scorsa primavera. Gli arresti sono avvenuti stamattina. Gli agenti ritengono gli otto responsabili dell’omicidio di Caracciolese, ucciso in via dei Mille nei pressi del mercato, e del triplice delitto considerato la risposta al primo. Nel secondo agguato, consumato a colpi di kalashnikov, perse la vita, tra gli altri, Vitantonio Fiore, figlio del boss Giuseppe (da tempo in carcere).

IL VIDEO DELL’OPERAZIONE

I provvedimenti cautelari sono stati notificati a Donato Cassano di 27 anni e ad Antonio Moretti, di 31, entrambi già detenuti, e poi a Nicola Fumai (24), Luigi Milloni (48), Vito Milloni (22), Michele Lanave (31), Vito De Tullio (30), tutti trasferiti in carcere, e a Giuseppe Ranieri (27), quest’ultimo accusato di favoreggiamento e ora ai domiciliari.

Il giovane Fiore sarebbe stato il killer di Caracciolese, un tempo suo grande amico, prima che facesse delle avances sessuali a sua sorella, anche lei figlia del boss. Con gli arresti di stamattina, la polizia ha dato un importante stop alle feroce guerra di mala in città che, si tema, possa nel frattempo continuare su un altro fronte. Quello del quartiere San Girolamo, ad esempio, il cui rappresentante Felice Campanale è stato ucciso dieci giorni fa sotto gli occhi di moglie e nipotina.

LA VENDETTA Strage per uccidere il figlio del boss
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“E’ stata una risposta rapida e significativa alla domanda di sicurezza della città di Bari – ha detto il Questore Domenico Pinzello, commentando l’operazione che ha portato all’arresto i presunti responsabili dei due agguati costai la vita a quattro persone – con un importante lavoro di indagine coordinato dalla Squadra Mobile e da tutto il personale. Sono stati ricostruiti anche altri episodi minori tra cui due tentati omicidi”. Il capo della Squadra Mobile Luigi Rinella, illustrando ai giornalisti le indagini che hanno consentito di sventare anche altri episodi di sangue, ha precisato che due delle otto persone colpite dai provvedimenti cautelari erano già state arrestate nelle scorse settimane.

In particolare, si è accertato che l’omicidio di Caracciolese sarebbe stato provocato dal tentativo di quest’ultimo di conquistare posizioni di rilievo all’interno del clan dedito alle estorsioni e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Secondo un testimone dell’agguato in cui Caracciolese è stato inseguito e finito con un colpo alla testa, il killer gli avrebbe detto ad alta voce: “Hai finito di fare il signore“. Il triplice omicidio avvenuto poi il 19 maggio con l’uso di un arma pesante come il kalashnikov avrebbe visto all’opera un gruppo di fuoco, probabilmente composto da sei persone.

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