Foggia, sigilli al più grande centro commerciale del Sud: “Abusi edilizi e reati ambientali”

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fonte: http://bari.repubblica.it – di MARIA GRAZIA FRISALDI

Sigilli centro commerciale GrandApulia, la struttura più grande del Sud Italia, la cui inaugurazione era prevista il prossimo 30 novembre nella zona industriale di Foggia-Incoronata. La Procura di Foggia ha eseguito un provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca del nuovo centro commerciale e dell’intera area dell’ex zuccherificio Sfir, in fase di riconversione.

Il centro commerciale ha portato a un investimento da oltre 60 milioni di euro. La mega-struttura, che sorge sulla strada provinciale 76 a Borgo Incoronata, prevede oltre 1.000 posti di lavoro e si estende su una superficie di oltre 180mila metri quadrati. Ospita 150 negozi, 80 attività, otto punti di ristorazione, sette strutture di vendita, otto sale cinematografiche ed è dotato di più di 4.000 posti auto.

Si tratta di un’area industriale a ridosso del torrente Cervaro che si estende per circa 70 ettari, tutti riconducibili a FinSud srl, società del Gruppo Sarni. Le attività d’indagine condotte da Corpo forestale e guardia di finanza, su delega della Procura di Foggia, hanno permesso di accertare irregolarità in materia ambientale e in materia edilizia-urbanistica, avvalendosi anche di consulenze tecniche.

Nel dettaglio, vengono contestate l’omessa bonifica dell’ex sito industriale, la realizzazione di una discarica abusiva di rifiuti speciali e la realizzazione di un piano di lottizzazione abusiva a fini edificatori commerciali. Per quanto riguarda il primo punto contestato, gli inquirenti hanno rilevato la mancata bonifica di un sito industriale potenzialmente contaminato, “nonostante le evidenti risultanze derivanti dalle analisi delle acque sotterranea, tutte non conformi alle concentrazioni-soglia“, spiegano dalla Procura.

Ancora, sarebbe stata realizzata una “discarica abusiva di rifiuti speciali in corrispondenza delle ex vasche di lagunaggio del sito industriale, riempite e livellate attraverso miscelazione e successivo tombamento del materiale derivante dalla demolizione di 107 immobili presenti sullo stesso sito industriale e dalla demolizione degli argini delle stesse vasche“, insieme con i rifiuti all’interno delle stesse e derivanti dai processi di decantazione nel tempo effettuati dall’ex zuccherificio.

Sul fronte urbanistico, viene contestata una imponente lottizzazione abusiva a fini edificatori commerciali, a partire dal 2010, “scientemente portata avanti negli anni da FinSud mediante la frammentazione dell’area in più comparti e la parcellizzazione dei titoli edilizi con l’obiettivo di occultare l’unicità e l’inscindibilità dell’intervento edilizio“. Una sorta di ‘spacchettamento’ del progetto che avrebbe permesso di eludere, di conseguenza, i vincoli sui terreni.

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